bene l'UnghIeria di Orban i dittatori fanno un gran lavoro col virus vedo
Si vis pacem, para bellum.
Oggi in Germania +10.768 casi e +393 morti (tot. 70.003).
Rispetto a Mercoledì scorso +900 casi.
Vediamo il resoconto di oggi:
Report RKI 25 Febbraio 2021
Negli ultimi 7 giorni:
- l'incidenza nazionale è stata 62 casi ogni 100mila ab. (+3 da ieri)
- 240 distretti su 412 (58,3%; +3,9%) hanno avuto un'incidenza maggiore di 50 casi ogni 100mila ab.
- 48 distretti su 412 (11,7%; +0,5%) hanno avuto un'incidenza maggiore di 100 casi ogni 100mila ab.
- 2 distretti su 412 (0,5%; -0,2%) hanno avuto un'incidenza maggiore di 250 casi ogni 100mila ab.
- l'incidenza nazionale tra 60 e 79 anni è stata 46 casi ogni 100mila (+2 da ieri)
- l'incidenza nazionale tra over 80 è stata 69 casi ogni 100mila (-2 da ieri)
Somministrati +110.360 vaccini per un totale di 3.633.282 vaccinati con una singola dose (4,4% della popolazione).
Somministrate altre +44.203 seconde dosi: 1.910.863 in totale (2,2% della popolazione).
R mobile su 4 gg a 0,92 e R mobile su 7 gg a 1,05.
2898 pazienti in TI, -57 da ieri. 297 ingressi, 393 dimissioni e 121 morti dalle TI (31% delle morti di ieri).
L’andamento della pandemia in India continua a essere un puzzle che stupisce e incuriosisce gli scienziati. Il numero di casi di Coronavirus è crollato, come quello dei morti, senza bisogno di una vaccinazione di massa, ciò ha un po’ rilassato e da qualche giorno c’è un piccolo gradino verso l’alto. Dunque, il governo ha deciso di fare di più e meglio: ha deciso di intensificare la campagna di immunizzazione, dal momento che il Paese è il maggior produttore di vaccini al mondo e le dosi non mancano.
I numeri
I numeri. I nuovi casi avevano toccato un picco di oltre 97 mila al giorno in settembre e da allora sono crollati a meno di diecimila nei primi giorni di febbraio; ora sono un po’ risaliti, a 13 mila il 23 febbraio e a 17 mila il 24 (come riporta worldometers.info). I morti da Coronavirus erano stati 1.283 il 15 settembre, sono scesi sotto i cento al giorno dal 13 febbraio e balzati a 144 il 24. Com’è possibile una riduzione del genere, in particolare se si tiene conto che solo lo 0,8% del miliardo e quasi 400 milioni di abitanti ha ricevuto la prima dose di vaccino? È vero che, da inizio anno, globalmente si registra un dimezzamento dei nuovi casi, da cinque milioni la settimana a due e mezzo. Ma il crollo registrato in India è particolare.
Le spiegazioni
Le spiegazioni che danno gli esperti sono diverse. La più probabile sta nel fatto che il numero complessivo delle persone infettate dall’inizio della pandemia è molto superiore agli 11 milioni di casi ufficiali, probabilmente tra i 300 e i 400 milioni, stimano alcuni centri di ricerca. Ciò può voler dire che nelle città maggiori e più densamente popolate il virus ha corso velocemente fino a fare raggiungere una certa immunità di massa (di gregge). Più del 50% degli abitanti di Delhi sarebbero già stati contagiati, secondo un sondaggio effettuato sulla base di test sierologici, e quindi in qualche modo immunizzati. La quota di Mumbay (Bombay) sarebbe vicina al 60%, quella di Pune sopra l’80%. A Kolkata (Calcutta) si era già a oltre il 25% lo scorso settembre.
Pubblico e privato
Ciò non significa affatto che l’India abbia raggiunto l’immunità di gregge: indica certamente che questa immunità si può raggiungere e quando e dove questo accade l’espansione del virus crolla. Ma i rischi che nel Paese ci sia una ripresa se ci si rilassa rimane alto, anche perché gran parte degli indiani vive nei villaggi, dove, è vero, il virus corre meno che nei centri urbani ma dove l’immunità di massa è ben lontana dall’essere raggiunta. Il leggero rialzo di contagi e di morti degli ultimi giorni è un segnale d’allarme. Il governo di Narendra Modi, che finora non è riuscito a fare decollare la campagna di vaccinazione, mercoledì scorso ha quindi deciso di permettere che le dosi siano somministrate anche negli ospedali privati, che in India curano tre quarti delle persone e sono più efficienti. Significa che ora ai diecimila centri di vaccinazione pubblici si aggiungeranno ventimila ospedali privati: in questi ultimi, la dose di vaccino sarà gratuita ma la prestazione andrà pagata (quanto costerà sta per essere deciso dal governo di Delhi). A differenza che in Europa, in India i vaccini non mancano. La Serum Institute – l’azienda che produce più vaccini al mondo – realizza su licenza quelli di Oxford-AstraZeneca, ne ha in magazzino decine di milioni e ne può produrre 50 milioni al mese. Altri gruppi industriali stanno discutendo contratti di produzione con case farmaceutiche e Bharat Biotech sta concludendo i test su un suo vaccino, Covaxin. Delhi ha anche spedito 34 milioni di dosi a una trentina di Paesi, ai più poveri gratuitamente, ad altri su basi commerciali.
Non mi convince per nulla..
@Kojakteam la densità di popolazione da sola non vuol dire niente, bisogna vedere anche come si distribuisce la popolazione nel territorio e le città di medie dimensioni in Svezia non mancano
mmm no, ho tre fratelli (lo so, i miei non avevano la tv all’epoca). Il primo è quello che lavora in Parlamento (negativo), il secondo è quello che lavora nell’azienda ittica (quello che fu positivo a fine dicembre), il terzo c’est moi e il quarto (il più piccolo, ora positivo) lavora in un ristorante sulla costa e si è contagiato con alta probabilità lì a causa di una collega.
Se non lo becco manco ora che condivido (condividevo, prima del suo isolamento ai primi sintomi) la stanza con mio fratello più piccolo, sono highlander
I casi giornalmente non li sappiamo, ma ti dico solo che l’infermiera che oggi è venuta a fare il tampone rapido a mio fratello ha detto: “Sto lavorando da due ore e mezzo, tuo fratello è già la decima persona che segno positiva a Fasano oggi”, quindi ti dà l’idea della situazione. Qui si respira un’aria pesante, oggi ho sentito cinque ambulanze, neanche durante il lockdown una situazione del genere. Una coppia di anziani, malati di Covid, hanno chiamato il 118 ma non avevano manco la forza di aprire loro la porta. Sono dovuti intervenire i pompieri per aprire la porta e portarli in ospedale. Ieri è morta un’altra persona sulla sessantina, il Covid se l’è portato via in appena 10 giorni, la figlia dice che non aveva malattie pregresse pur nella sua età.
Ufficialmente siamo a 303 contagi (a ieri), realisticamente potremmo aver superato i 1000 secondo un medico che lavora in un reparto Covid.
Nei paesi tipo il mio a scuola si va in auto o a piedi, nessun mezzo pubblico.
A febbraio abbiamo fatto 300 positivi in 15gg, con focolai tutti di origine scolastica, soprattutto primarie (mense?).
proprio questa sera ho saputo del figlio di 2 anni di una mia collega, ha preso il covid al nido. Mi dicono che poverino sta veramente male, febbre alta e dissenteria da giorni.
All’aperto si può fare più o meno quello che si vuole, ma nei luoghi chiusi il rischio è molto alto, anche con tutte le protezioni, figuriamoci con bambini dai 3 ai 7 anni. Comincio a non capire le superiori chiuse e le primarie aperte.
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Beh, il senso di superiori chiuse e primarie aperte è abbastanza ovvio, è dovuto al fatto che i genitori se lavorano non possono controllare i figli piccoli ma soprattutto al fatto che almeno gli alunni delle primarie hanno bisogno di una parvenza di "socialità ". Non che alle superiori non ce ne sia bisogno ma è meno drammatico e impattante sulla crescita della persona, in più alle superiori c'è il rischio trasporti e la correlazione tra apertura delle superiori e aumento dei contagi mi sembra in generale ormai evidente. Questo in linea di massima, non credo che sarebbe l'ideale chiudere le primarie e aprire le superiori nelle zone rosse e arancioni (dove attualmente sono chiuse)
Certo, le mense all'asilo possono pure essere un bel problema, su questo non ci piove
Pfizer CEO says third shot of its Covid-19 vaccine could induce 10 to 20 times the antibody response
A third shot of the Pfizer/BioNTech Covid-19 vaccine could induce 10 to 20 times the antibody response of the first two doses, Pfizer Chairman and CEO Albert Bourla said Thursday.
Pfizer and its partner BioNTech announced Thursday that they are testing a third dose of their Covid-19 vaccine against new coronavirus variants.
Bourla told NBC News that the company believes a third dose of its vaccine, taken six months after the first, “will raise the antibody response 10 to 20-fold.”
Bourla said the company has confirmed its two-dose vaccine protects against the virus variant first detected in the UK and has data suggesting it protects against the variants first detected in South Africa and Brazil. He added that the data shows the two-dose vaccine still provides robust protection six months out.
Bourla said it likely won’t become a three-dose vaccine.
“We will have an annual re-vaccination, likely with one dose of the vaccine,” he said.More details: While some researchers have suggested that one dose of the Covid-19 vaccine may be enough, Bourla said that without adequate data, it would be “very high risk” to rely on just one dose of the Pfizer/BioNTech vaccine.
If another Covid-19 variant surfaces, Bourla said the company aims to be able to tweak its vaccine to respond accordingly within 100 days.
Record assoluto giornaliero in Brasile di decessi 1582.
Il precedente del 24 Luglio 1554 conteneva casi pregressi.
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