Nuovo Virus Cinese

**burian br** · 27/02/2021, 01:45

Oggi in Germania +9659 casi e +418 morti (tot. 70.421).
Rispetto a Mercoledì scorso +600 casi.
Vediamo il resoconto di oggi:

Report RKI 26 Febbraio 2021

Negli ultimi 7 giorni:

l'incidenza nazionale è stata 63 casi ogni 100mila ab. (+1 da ieri)
251 distretti su 412 (60,9%; +2,6%) hanno avuto un'incidenza maggiore di 50 casi ogni 100mila ab.
50 distretti su 412 (12,1%; +0,4%) hanno avuto un'incidenza maggiore di 100 casi ogni 100mila ab.
2 distretti su 412 (0,5%; stabile) hanno avuto un'incidenza maggiore di 250 casi ogni 100mila ab.
l'incidenza nazionale tra 60 e 79 anni è stata 46 casi ogni 100mila (stabile da ieri)
l'incidenza nazionale tra over 80 è stata 68 casi ogni 100mila (-1 da ieri)

Somministrati +116.880 vaccini per un totale di 3.759.906 vaccinati con una singola dose (4,5% della popolazione).
Somministrate altre +42.536 seconde dosi: 1.971.043 in totale (2,4% della popolazione).

R mobile su 4 gg a 1,01 e R mobile su 7 gg a 1,08.
Anche l'RKI riconosce un lieve incremento dei casi.

2848 pazienti in TI, -50 da ieri. 256 ingressi, 306 dimissioni e 97 morti dalle TI (24,6% delle morti di ieri).

Dal report in lingua madre una serie di chicche.

L'incidenza nei vari distretti tedeschi negli ultimi 7 giorni:

Screenshot_2021-02-27 Täglicher Lagebericht des RKI zur Coronavirus-Krankheit-2019 (COVID-19) - .png

Evoluzione dell'incidenza per Lander nel corso delle ultime settimane:

Screenshot_2021-02-27 Täglicher Lagebericht des RKI zur Coronavirus-Krankheit-2019 (COVID-19) - .png

Evoluzione del numero di posti occupati in TI per Covid da inizio pandemia:

Screenshot_2021-02-27 Täglicher Lagebericht des RKI zur Coronavirus-Krankheit-2019 (COVID-19) - .png

Mortalità in Germania (e sue proiezioni); attualmente siamo rientrati nella media 2017-2020 (che però è pompata verso l'alto dalla pandemia dell'anno scorso), ma restiamo sopra la 2016-2019 probabilmente (anche se non di tanto):

Screenshot_2021-02-27 Täglicher Lagebericht des RKI zur Coronavirus-Krankheit-2019 (COVID-19) - .png

Mobilità in Germania (questa settimana -11%):

Screenshot_2021-02-27 Täglicher Lagebericht des RKI zur Coronavirus-Krankheit-2019 (COVID-19) - .png

Evoluzione della mobilità in Germania nell'ultimo anno con la pandemia; da notare che il picco minimo della prima ondata (-39%) è stato eguagliato un mese e mezzo fa (-38%), e che più o meno sotto quello non si vada senza interventi più seri (tipo lockdown italiano di un anno fa), e che la risalita da quel minimo è stata molto più rapida stavolta:

Screenshot_2021-02-27 Täglicher Lagebericht des RKI zur Coronavirus-Krankheit-2019 (COVID-19) - .png

**Musoita** · 27/02/2021, 02:03

Chi legge assiduamente questa rubrica non sarà sorpreso né dalla crescita dei casi, né dalla rapidità con cui l’effetto si sta manifestando: ne abbiamo parlato più volte, nelle ultime settimane, sottolineando come i numeri portassero esattamente in questa direzione. Si chiude oggi la nostra settimana epidemiologica (20-26 febbraio) che da inizio epidemia rileviamo dal sabato al venerdì successivo: domani ne vedremo il dettaglio, come ogni sabato, ma ne anticipiamo le principali evidenze. A livello nazionale il numero totale dei nuovi casi è salito a 108.136 con un incremento del 29,26% sulla settimana precedente, che si era chiusa con 83.652 nuovi positivi: un valore che, nel periodo appena terminato, è stato ampiamente superato dopo soli 6 giorni di rilevazione. Passiamo ad alcune delle Regioni più popolose, e quindi in grado di generare numeri più importanti, partendo dalla Regione più colpita, la Lombardia: nell’ultima settimana epidemiologica i nuovi casi sono stati 20.614, in crescita del 38,04% sulla settimana precedente (che si era chiusa a sua volta con un incremento del 16,96%). In Campania i nuovi casi sono stati 13.062, con un incremento del 46,63% sui 7 giorni precedenti (che si erano chiusi con un calo dell’8,31%). In Emilia Romagna 13.103 nuovi casi nell’ultima settimana mobile, in rialzo del 36,76% sul periodo precedente (anche quello chiuso con un rialzo dell’8,52%). Infine il Veneto, con 6.906 nuovi casi e una crescita del 61,58% sulla settimana epidemiologica 13-19 febbraio, che si era chiusa con un calo dei nuovi casi del 10,24%. Evidenziamo ancora una volta la necessità di procedere a restrizioni ed allentamenti sulla base di dati aggiornati, e non riferiti a un periodo compreso tra 5 e 12 giorni prima per i dati generali (15-21 febbraio) e addirittura tra 10 e 24 giorni per il valore dell’Rt: che proprio oggi è stato confermato dall’Iss stabile a 0.99 ma calcolato come valore medio, sui soli soggetti sintomatici, in relazione al periodo 3-16 febbraio. Se guardiamo ai valori di Rt puntuale, che abbiamo calcolato ogni giorno nello stesso intervallo 3-16 febbraio con il metodo K-N modificato, osserviamo una totale corrispondenza con quanto indicato oggi dall’Iss: ma ne abbiamo ricevuto indicazione con 10 giorni di anticipo. Per arrivare ad avere una stima ufficiale dell’Rt odierno dovremo quindi attendere quasi 2 settimane: mentre dal calcolo dell’Rt puntuale sappiamo che il valore alla sera del 25 febbraio era già salito a 1.21. Questi ritardi sono incompatibili con la rapidità del Sars-CoV-2, come peraltro bene evidenziato dai dati che abbiamo sintetizzato a proposito delle singole Regioni: l’attribuzione alle fasce di rischio avviene di fatto, con uno scostamento di soli due giorni rispetto alle nostre rilevazioni, facendo riferimento non all’ultima settimana epidemiologica bensì a quella precedente, e con un Rt che risale a 2-3 settimane prima. I valori espressi in tempo reale dal contagio sono oggi completamente differenti da quelli usati per l’inserimento nelle diverse fasce a colori: che per Campania e Veneto segnavano valori in calo rispettivamente dell’8,31% e del 10,24% a fronte di una crescita come abbiamo visto del 46,63% e del 61,58% nei sette giorni successivi, periodo che ci offre un’immagine recente dell’andamento epidemico. Altrettanto ritardata e dunque imprecisa è la valutazione relativa a Lombardia ed Emilia Romagna, dove le crescite del 16,96% e dell’8,52% sono in realtà diventate molto più importanti, ovvero +38,04% e +36,76% negli ultimi 7 giorni. Con queste modalità, che regalano al virus una settimana di tempo, fermare il contagio è impossibile. Ma forse non è più questa la priorità, visto che negli ultimi giorni è stato ufficialmente indicato come obiettivo primario “evitare il lockdown”: traguardo che si raggiunge in modo naturale centrando il vero obiettivo, ovvero bloccare il virus. Senza riuscirci continueremo a contare infezioni, ricoveri e decessi. Con l’attuale tasso di letalità espresso dalla Covid-19 in Italia (2,3% negli ultimi 30 giorni, fonte Iss) passare ad una media quotidiana di 20.000 infezioni significa accettare 460 morti al giorno nelle settimane successive. Salute pubblica ed economia non sono, e non saranno mai, in contrasto: sono invece strettamente legate e interdipendenti. Lo sviluppo dell’andamento epidemico non si combatte sulla base di quello che è accaduto, ma di quello che sta accadendo e soprattutto di quello che potrebbe accadere. Utilizzare dati vecchi equivale a tuffarsi in una piscina vuota perché, una settimana prima, era piena.

**David Gilmour** · 27/02/2021, 03:26

Originariamente Scritto da marco85

Potrebbe essere 2021 ma essendo in Italia, regno dell'assurdo e del ridicolo più totale, potrebbe anche essere 2027 in effetti.

intanto stasera perla dell'infettivologo Marcello Tavio a raitre che ha detto di tenere d'occhio la tabella degli AC/DC (scusate non so come si chiami io ho capito così

) con le proiezioni per la curva dei contagi nei prossimi mesi e che la data del 30 Giugno 2021 sarà fondamentale: avremo una data sicuramente coi contagi più bassi!!!

Cioè ci voleva questo grande esperto per intuire che in pieno solstizio con 30 gradi all'ombra e giornate con sole perenne probabilmente saremo ai minimi???? mai successo, vero????

naturalmente ha aggiunto "Fino ad allora dobbiamo CONTROLLARE e restringere la socialità tra persone. DIPENDE TUTTO DA LORO".

comincio a capire la tua totale avversione, e dire che questo era uno dei meno peggio.

praticamente avremo tre mesi degni di esser ritenuti esistere.

**Musoita** · 27/02/2021, 04:14

Originariamente Scritto da David Gilmour

degli AC/DC

CDC
Center forDisease Control and Prevention

**Turgot** · 27/02/2021, 08:34

Originariamente Scritto da Musoita

Chi legge assiduamente questa rubrica non sarà sorpreso né dalla crescita dei casi, né dalla rapidità con cui l’effetto si sta manifestando: ne abbiamo parlato più volte, nelle ultime settimane, sottolineando come i numeri portassero esattamente in questa direzione. Si chiude oggi la nostra settimana epidemiologica (20-26 febbraio) che da inizio epidemia rileviamo dal sabato al venerdì successivo: domani ne vedremo il dettaglio, come ogni sabato, ma ne anticipiamo le principali evidenze. A livello nazionale il numero totale dei nuovi casi è salito a 108.136 con un incremento del 29,26% sulla settimana precedente, che si era chiusa con 83.652 nuovi positivi: un valore che, nel periodo appena terminato, è stato ampiamente superato dopo soli 6 giorni di rilevazione. Passiamo ad alcune delle Regioni più popolose, e quindi in grado di generare numeri più importanti, partendo dalla Regione più colpita, la Lombardia: nell’ultima settimana epidemiologica i nuovi casi sono stati 20.614, in crescita del 38,04% sulla settimana precedente (che si era chiusa a sua volta con un incremento del 16,96%). In Campania i nuovi casi sono stati 13.062, con un incremento del 46,63% sui 7 giorni precedenti (che si erano chiusi con un calo dell’8,31%). In Emilia Romagna 13.103 nuovi casi nell’ultima settimana mobile, in rialzo del 36,76% sul periodo precedente (anche quello chiuso con un rialzo dell’8,52%). Infine il Veneto, con 6.906 nuovi casi e una crescita del 61,58% sulla settimana epidemiologica 13-19 febbraio, che si era chiusa con un calo dei nuovi casi del 10,24%. Evidenziamo ancora una volta la necessità di procedere a restrizioni ed allentamenti sulla base di dati aggiornati, e non riferiti a un periodo compreso tra 5 e 12 giorni prima per i dati generali (15-21 febbraio) e addirittura tra 10 e 24 giorni per il valore dell’Rt: che proprio oggi è stato confermato dall’Iss stabile a 0.99 ma calcolato come valore medio, sui soli soggetti sintomatici, in relazione al periodo 3-16 febbraio. Se guardiamo ai valori di Rt puntuale, che abbiamo calcolato ogni giorno nello stesso intervallo 3-16 febbraio con il metodo K-N modificato, osserviamo una totale corrispondenza con quanto indicato oggi dall’Iss: ma ne abbiamo ricevuto indicazione con 10 giorni di anticipo. Per arrivare ad avere una stima ufficiale dell’Rt odierno dovremo quindi attendere quasi 2 settimane: mentre dal calcolo dell’Rt puntuale sappiamo che il valore alla sera del 25 febbraio era già salito a 1.21. Questi ritardi sono incompatibili con la rapidità del Sars-CoV-2, come peraltro bene evidenziato dai dati che abbiamo sintetizzato a proposito delle singole Regioni: l’attribuzione alle fasce di rischio avviene di fatto, con uno scostamento di soli due giorni rispetto alle nostre rilevazioni, facendo riferimento non all’ultima settimana epidemiologica bensì a quella precedente, e con un Rt che risale a 2-3 settimane prima. I valori espressi in tempo reale dal contagio sono oggi completamente differenti da quelli usati per l’inserimento nelle diverse fasce a colori: che per Campania e Veneto segnavano valori in calo rispettivamente dell’8,31% e del 10,24% a fronte di una crescita come abbiamo visto del 46,63% e del 61,58% nei sette giorni successivi, periodo che ci offre un’immagine recente dell’andamento epidemico. Altrettanto ritardata e dunque imprecisa è la valutazione relativa a Lombardia ed Emilia Romagna, dove le crescite del 16,96% e dell’8,52% sono in realtà diventate molto più importanti, ovvero +38,04% e +36,76% negli ultimi 7 giorni. Con queste modalità, che regalano al virus una settimana di tempo, fermare il contagio è impossibile. Ma forse non è più questa la priorità, visto che negli ultimi giorni è stato ufficialmente indicato come obiettivo primario “evitare il lockdown”: traguardo che si raggiunge in modo naturale centrando il vero obiettivo, ovvero bloccare il virus. Senza riuscirci continueremo a contare infezioni, ricoveri e decessi. Con l’attuale tasso di letalità espresso dalla Covid-19 in Italia (2,3% negli ultimi 30 giorni, fonte Iss) passare ad una media quotidiana di 20.000 infezioni significa accettare 460 morti al giorno nelle settimane successive. Salute pubblica ed economia non sono, e non saranno mai, in contrasto: sono invece strettamente legate e interdipendenti. Lo sviluppo dell’andamento epidemico non si combatte sulla base di quello che è accaduto, ma di quello che sta accadendo e soprattutto di quello che potrebbe accadere. Utilizzare dati vecchi equivale a tuffarsi in una piscina vuota perché, una settimana prima, era piena.

Assurdo.

**simo89** · 27/02/2021, 08:49

Un mio ex compagno di liceo, mio coetaneo, ricoverato all'ospedale dopo una settimana di sintomi che non se ne andavano. Cazzo.

Speriamo bene.

**FunMBnel** · 27/02/2021, 09:05

Originariamente Scritto da Lou_Vall

Modi e tempi non stanno bene no, visti i ritmi da lumaca per qualsiasi cosa.
E' pura burocrazia inutile, gente che è pagata per girare carte e carte e ciucciarsi lauti stipendi, nient'altro.
A meno che crediamo che Russia, Cina, Ungheria & co (e in generale tutti coloro che acquistano/acquisteranno lo Sputnik e il Sinovac) siano così deficienti e masochisti da somministrare un prodotto non sicuro a milioni di persone.

Mi sa che hai quotato senza leggere stavolta...
Lo ripeto di nuovo: ogni Stato può fare quel che vuole, quindi, as usual, accusate la UE è sempre il miglior modo per tentare di lavarsi la coscienza.
Questo indipendentemente da inefficienze UE.

E comunque la libera circolazione c'è ancora, ergo se qualcuno preferisce l'Ungheria di Orban...

**FunMBnel** · 27/02/2021, 09:11

Originariamente Scritto da Gangi

Beh se avessimo tutti gli over 70 vaccinati le preoccupazioni sarebbero davvero poche...come dice lo stesso Rezza non ci sono sintomi gravi nei bambini..era davvero così difficile vaccinare almeno tutti gli over 70 in 2/3 mesi?

Considerato che ne abbiamo "miliardi" ahimè con l'attuale ritmo sì.