Originariamente Scritto da
Gio83Gavi
Condivido un articolo (uno dei soliti
) che secondo me evidenzia dei risultati positivi su uno studio relativo alla concentrazione/tipo dei linfociti T CD4 e CD8 a seguito di un'infezione con le varianti virali (virus "wuhan", variante inglese, brasiliana, sudafricana e californiana).
I linfociti T fanno parte di quel gruppo di anticorpi attivati a seguito di un'esposizione agli antigeni del virus... In pratica, sia da pazienti guariti e precedentemente infettati dal virus ancestrale che dalle suddette varianti non sono stati riscontrati:
- cali significativi o alterazioni della concentrazione dei linfociti CD4 e CD8 (un modesto calo viene riportato solo con la versione sudafricana) da pazienti guariti a seguito di un'infezione con una particolare variante:
Allegato 562084
- cali o riduzione nella produzione dell'interferone gamma e interleuchina 5 (2 citochine prodotte dai linfociti) o cali/alterazioni nella produzione dei linfociti a seguito della stimolazione di produzione delle stesse con vaccino Pfizer/Moderna e varianti:
Allegato 562086
- nei principali antigeni che venivano presentati ai linfociti T nessuno di quelli presenti nelle varianti ha avuto come conseguenza una riduzione della reattività dei linfociti a tali antigeni:
Allegato 562087
Negligible impact of SARS-CoV-2 variants on CD4+ and CD8+ T cell reactivity in COVID-19 exposed donors and vaccinees | bioRxiv
Insomma, mi pare di capire che almeno i linfociti CD4 e CD8 si comportino in maniera pressochè identica sia in presenza del virus ancestrale che di una variante e mi sembra una notizia molto buona.
L'unica cosa che mi ha fatto pensare è che dai dati dello studio sono stati "utilizzati", nel senso che forse si fà fatica ad ottenere il consenso da persone più anziane... Boh
:
- una percentuale di 27% uomini e 73% donne tra i guariti;
- una percentuale di 26% uomini e 74% donne tra i vaccinati;
- un'età compresa tra i 21 anni e i 67 se compresi tutti e due i gruppi;
Segnalibri