Originariamente Scritto da
barry
Commento di Lab24 interessante come al solito
Stima di 7.1-8.5 milioni di contagiati reali.
Oggi affrontiamo, in breve, due distinti argomenti:
1) Le singole fasi dell’epidemia possono essere colte, talvolta, dall’osservazione di piccoli segnali che si ripetono nel tempo mostrando leggere anomalie rispetto all’andamento standard. Uno di questi, che stiamo registrando proprio nelle ultime settimane, è relativo a uno sbilanciamento dei contagi verso la popolazione di ***** maschile: che nel periodo 15-28 febbraio (ultimo Bollettino di sorveglianza integrata Covid-19 dell’Iss) ha raggiunto il 50,1% del totale, contro un 48,6% calcolato da inizio epidemia. La stessa situazione, sempre con una modesta prevalenza di nuovi casi tra gli uomini, si è verificata lo scorso marzo 2020 all’inizio della prima ondata pandemica, per poi ripresentarsi a ottobre 2020 nelle fasi iniziali della cosiddetta “seconda ondata”. La ripetizione di un’identica anomalia esattamente nelle stesse condizioni epidemiologiche (ripresa del contagio in atto, ma ancora agli inizi) non può essere un caso: è sicuramente legata a qualche fattore per ora non individuato, ma meritevole di approfondimento, e purtroppo non lascia prevedere settimane facili se verifichiamo cosa è accaduto in passato (una crescita importante dei nuovi casi) nelle settimane subito successive a questo segnale.
2) Rispondiamo a numerose domande che ci sono arrivate per chiedere chiarimenti sul numero reale dei contagiati, in Italia, al di là dei dati ufficiali. La risposta non è facile, e potrà essere data con precisione solo a conclusione di un’indagine per la ricerca degli anticorpi nella popolazione italiana. Possiamo però tentare alcune approssimazioni, incrociando i dati disponibili. Partiamo dalla prima fase dell’epidemia: qui ci viene in aiuto la prima (e purtroppo unica) indagine Istat / Iss condotta all’inizio della scorsa estate su un campione di 64.660 persone rappresentativo della popolazione italiana, con la ricerca degli anticorpi al nuovo Coronavirus. Dai dati pubblicati il 5 agosto sappiamo che, a fronte di 248.803 positivi individuati con i test tampone, gli anticorpi risultavano presenti in 1.482.377 soggetti: un numero 6 volte superiore a quello dei numeri ufficiali. La valutazione della seconda fase dell’epidemia, tuttavia, deve tenere conto di alcuni elementi aggiuntivi: in primo luogo il numero dei tamponi eseguiti è aumentato in modo evidente, arrivando fino a un massimo di 254.908 tamponi molecolari lo scorso 13 novembre, consentendo di indagare non solo il bacino dei soggetti sintomatici (e non tutti, nella prima fase) ma di estendere la ricerca all’individuazione di molti asintomatici. La recente introduzione dei test antigenici rapidi nel conteggio ufficiale, a partire dal 15 gennaio, ha ulteriormente incrementato il numero dei test totali giornalieri, fino a superare più volta quota 350.000. In altri termini, oggi siamo in grado di individuare molti più soggetti positivi di quanto fossimo in grado di fare la scorsa primavera. Un secondo elemento che ci può aiutare nella valutazione del numero dei casi reali è il dato dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: un valore che viene comunicato a partire dal 3 dicembre 2020, ma che ormai si è consolidato e restituisce (se parametrato sui dati disponibili a livello internazionale) un rapporto di 1 a 200 tra ricoverati in area critica e ipotetici contagiati reali. In altri termini, se consideriamo il numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva nell’arco di una settimana epidemiologica e lo moltiplichiamo per 200, otteniamo con buona approssimazione il numero reale dei contagiati presenti sul territorio in un arco temporale compreso, in larga parte, tra le 2 e le 3 settimane prima. Questo valore lascia ipotizzare che, pur avendo incrementato il numero dei test tampone, ancora oggi riusciamo a individuare solo il 40-50% circa dei casi reali.
Se ai 3.067.486 casi totali certificati il 7 marzo 2021 sottraiamo i 254.908 positivi ufficiali del 5 agosto 2020 otteniamo 2.812.578 positivi: ai quali possiamo attribuire un peso del 50%, come accennato prima, rispetto ai casi totali di contagio avvenuti sul territorio. Avremmo quindi 5.625.156 positivi, ai quali sommare 1.482.377 di soggetti positivi agli anticorpi e individuati con la ricerca Istat/Iss: per un totale di 7.107.533 contagiati reali. Applicando la percentuale meno generosa (40%), ovvero presumendo di aver individuato solo 4 positivi su 10 reali dopo il 5 agosto, il numero sarebbe ancora più alto: i soggetti venuti a contatto con il virus da inizio agosto ma non individuati salirebbero infatti a 4.218.578, per un totale (sommando i positivi ufficiali) di 7.031.445. Aggiungendo 1.482.377 arriveremmo a 8.513.822. Entrambe le stime sono nella fascia bassa di quelle dell’Imperial College: che arriva a ipotizzare “fino al” 25% della popolazione italiana (circa 15 milioni di persone) già entrata in contatto con il Sars-CoV-2, all’interno tuttavia di una forbice molto ampia che parte dal 10%. (M.T.I.)
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