Devi risalire a parecchi post più in là, qundo dicevo che il discorso del "certificato vaccinale" ha senso in questa fase per le attività che altrimenti non riaprirebbero del tutto. Tu continui a focalizzare sul cinema e i musei, che sono comunque questi ultimi frequentabili nelle zone più blande; io invece parlo dei ristoranti e di tutte quelle attività di fatto chiuse, per le quali un certificato potrebbe avere senso.
Eh ma anche in quel caso non penso che funzionerebbe comunque... Quanti ristoratori o baristi non farebbero entrare i non vaccinati sapendo che probabilmente i controlli in quel senso sarebbero scarsissimi o nulli? Rimarrebbe tutto nei limiti della responsabilità individuale probabilmente
maaaaa tornando alle zone e i colori, da qui vedo che sono chiusi TUTTI i negozi tolti alimentari tabacchi e edicole nelle zone già rosse:
Colori regioni: cinque verso la zona rossa, Sicilia ancora gialla, Sardegna bianca - la Repubblica
ma hanno tolto la questione beni di prima necessità?
mi rispondo da solo, a Bologna ad esempio Decathlon è aperta, quindi sicuro c'è la questione prima necessità e rimarrà aperto pressoché tutto.
da un lato meno male, dall'altro non è un lockdown, ma una zona rossa. vediamo, son curioso di vedere come si muoveranno
Si vis pacem, para bellum.
Ciao Gangi, ho letto le tue ultime domande, giustamente fai notare il paradosso.
Provo a darti una mia personalissima chiave di lettura, condivisa da molti colleghi e amici.
L'intento delle restrizioni, invocate sempre più insistentemente, a reti unificate, come un mantra, non è quello di abbassare i contagi, o meglio non è sicuramente l'obiettivo primario. Restrizioni e coprifuoco servono affinchè tutti facciamo penitenza, tutti dobbiamo fare rinunce nei confronti del moloch del Covid. Se noti la battutina è sempre sull'aperitivo, la movida, "la gente esce nonostante i tanti morti ogni giorno".
Se la leggi così ti torna quasi tutto, si comprende la demonizzazione di parchi, attività all'aperto, ristorazione... di tutto ciò che non è lavoro (per chi ancora lo tiene) e mera necessità.
Un periodo storico del genere si è avuto a Firenze, a fine '400, chi non la conosce si vada a leggere l'ascesa di Savonarola.
Bisogna tener duro e resistere contro questo puritanesimo... e uscire, che gran parte del contagio si sviluppa nei luoghi chiusi.
La mia paura infatti non è tanto quella del presente ma del futuro...la domanda che ogni giorno mi martella il cervello è "Ma ci permetteranno di fare una vita normale in futuro?" Perchè già qualcuno inizia a lanciare "l'allarme", anche dopo serviranno le mascherine, anche dopo serviranno i tamponi, anche dopo serviranno le quarantene, ecc, ecc, ecc...quanto resisterà la pace sociale? Un altro anno? Altri 2/3? Vedremo.
Segnalibri