Gli ultimi dati disponibili segnalano un rallentamento nella crescita dell’epidemia: che non significa una riduzione dei casi, ma una crescita meno vigorosa degli stessi. Si tratta di una dinamica del tutto normale quando la crescita dei contagiati raggiunge livelli molto elevati. Lo scorso ottobre, solo per fare un esempio pratico, le prime 3 settimane epidemiologiche si erano chiuse con rialzi progressivi del 74,%, del 100,4% e del 77,3%, portando i nuovi casi nell’arco dei 7 giorni da 23.864 a 84.858. Nonostante una crescita percentuale nettamente inferiore (rispettivamente 32% e 13,7%) le prime due settimane di novembre avevano portato i nuovi casi nell’arco dei 7 giorni fino a quota 244.622. Con le inevitabili ricadute sul numero dei ricoverati e della saturazione delle terapie intensive (un tema che trattiamo in dettaglio nell’analisi di questa settimana). L’attuale dinamica, dopo 6 giorni dall’inizio della settimana epidemiologica in corso (periodo parziale 6 - 11 marzo) mostra un rallentamento della crescita (+14,3%) rispetto alle due settimane precedenti: chiuse rispettivamente con +29,2% e +24,2%. Ma l’incremento, alimentato da una base di partenza più ampia, produce una pressione sempre più insostenibile sul sistema sanitario: che non è la nostra prima linea di difesa, bensì l’ultima, quella estrema che entra in gioco quando tutte le altre sono state travolte. Farla saltare significa solo arrendersi in modo definitivo.
Il mio ufficio è stato sottoposto ad un crash test
Un cliente è risultato positivo due giorni dopo essere stato da noi per circa un’ora per un contratto.
C’era il plexiglas tra lui e il mio collega e circa due metri di distanza tra lui e l’altro cliente. Ovviamente mascherine. Il collega fpp2 i clienti chirurgiche. Gel e finestre aperte o socchiuse nei locali adiacenti quello del contratto.
Vediamo se funziona
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Sinceramente non so risponderti (anche se qualche idea me la sono fatta), se ci fossero dei veri giornalisti in giro nei talk magari qualche domanda potrebbero farla, trovo ad esempio piuttosto strano che si osteggi con fare molto arrogante tutti quei medici che propongono cure, magari a casa (per evitare l'assalto agli ospedali).
Ci tengo però a tranquillizzarti: che io sappia fino ad ora i politici non hanno perso nulla, stipendio secco ogni mese da quando è iniziata la pandemia (come tante altre categorie...). Conosco altresì parecchi singoli e famiglie che stanno perdendo lavoro, attività e i sacrifici di una vita.
Eh si, allarme continuo, "tenere alta la tensione", "prepararsi alle nuove pandemie"...
Diciamocela tutta: la piega che sta prendendo 'sta pandemia non è proprio rassicurante dal punto di vista delle libertà civili.. Anche se la metti in relazione alla caccia al dissenso.
Covid-19: Several European countries suspend AstraZeneca vaccinations over blood clot fears
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Potrebbe anche non resistere. Ma è anche tipico di ogni emergenza, che sia una guerra o una pestilenza dei tempi che furono (per noi).
Resta sempre valida l'osservazione fatta un anno fa da tanti, da stamparsi in mente una volta di più: questa è la nostra guerra, la guerra di chi, di fatto, non ne ha vissute di vere; e per fortuna guerra vera non è.
Io alleggerirei il carico sui governanti: nelle guerre vere magari decidevamo pure qualcosa in più. Qui fanno magari scelte errate (e dimostrano in generale la scarsissima qualità del sistema di comando), su cui gli insofferenti fanno un facile cherry picking (insomma, scommetto che qualcosa su cui recriminare lo si trova sempre ad applicarcisi maniacalmente) però il Covid non è scelta umana, è un fatto naturale: capita, è capitato.
Cambierei dunque la tua frase. Al di là dell'opportunità e della sensatezza di determinate scelte umane, a me suona meglio: "ci permetterà, il Covid, di fare una vita normale in futuro"? Probabilmente sì, ma mica è detto eh...
Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk
notizia | Agenzia Italiana del Farmaco
Riguardo al rischio trombosi
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Brazil study identifies two cases of simultaneous infection with two different coronavirus variants
A new study in Brazil identified two cases of people simultaneously infected with two different strains of the coronavirus. The study was published online and will appear in April’s edition of Virus Research.
The researchers analyzed genomic sequencing of 92 samples from Brazil’s Rio Grande do Sul state and found simultaneous infections with two different coronavirus strains in two cases.
Here's what the study found:
- Both cases were women in their 30s who had typical mild-to-moderate flu-like symptoms and did not become severely ill or require hospitalization.
- In one case, the two variants have been circulating in Brazil since the beginning of the pandemic.
- In the other case, in addition to an older strain of the virus, the person was also infected with the P.2 variant first identified in Rio de Janeiro.
According to the study, the concern with co-infection is not due to the worsening of the disease, but to the possibility of recombination of the genomes of the different strains, which can generate new variants of the coronavirus.
Meanwhile, a second wave of Covid-19 is ripping through Brazil, pushing hospitals and intensive care units toward collapse and claiming a record numbers of daily deaths.
Segnalibri