situazione meno chiara in emilia-romagna: a Modena sembra raggiunto il massimo, ma Bologna è ancora in forte crescita. Forse le maggiori interazioni delle città più grandi causano una diffusione più capillare, più difficile da fermare. O le restizioni da zona arancione hanno un impatto minore nei comuni più grandi.
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Anche in Lazio Frosinone continua la sua crescita nonostante sia zone rossa da lunedì (mi pare) e arancione da una settimana prima. Segnalo la crescita di Roma, anche se i numeri finora non sono altissimi.
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Capoluoghi di regione in crescita anche in Campania e Puglia (soprattutto quest'ultima, Bari vicina ai 50 casi giornalieri per 100000 abitanti e la crescita è ripida)
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In Piemonte pendenze diverse tra le varie province, anche qui situazione migliore dove le restrizioni sono iniziate prima (VCO). in veneto più simili tra loro
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Friuli con aumento molto veloce e numeri elevati a Udine e Gorizia.
Udine vicina a Bologna nei nuovi casi settimanali (626 Bologna, 613 Udine)
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Astrazeneca taglia ancora, Draghi minaccia altri stop all'export | L'HuffPost
No ma continuiamo a farci ridere dagli altri, come UE. Cosa volete che sia, un contratto si può pur sempre decidere di non rispettarlo e onorarlo, non serve ricorrere ai mezzi a disposizione per pretendere rispetto. Bisogna continuare a baci e abbracci tutti insieme appassionatamente.
Tanto le dosi arriveranno, basta andare avanti con lockdown fino al 2030.
Profondo disgusto su tutto ciò. Incazzatura nerissima che più nera non si può, mi sta per partire una vena del collo.
a me sembra tutta una barzelletta . Adesso stiamo sfiorando il ridicolo su molte cose anche di dati che avete citato in grafici e post . Come si puo paragonare regioni che fanno es. 42mila tamponi come il lazio con regioni che ne fanno 7000 e dipingere la situazione come comparativa . alcune regioni nemmeno comunicano i test rapidi
Ho dovuto cambiare la macchina e la ragazza : una succhiava troppo e una troppo poco e aggiungo ..
Stazione Meteo Urbana Udine Sud . Lacrosse 2300 in schermo ventilato 24h autocostruito http://ramandolo.homeunix.net/
In effetti è strano, ma effettivamente ci sono studenti che non hanno spazio per studiare in casa. Penso anche solo ai tantissimi che condividono la casa e la stanza con altri e si trovano a disagio a studiare a casa ad esempio. Poi io non ci andrei mai considerando il rischio che si corre, però effettivamente ha senso.
Non capisco il perché non ci si debba prenotare ma può darsi che sia stato deciso così perché l'affluenza è bassa data la situazione... Insomma, se si può non andare la gente non ci va anche se restano aperte probabilmente.
Comunque vorrei spendere due parole su come vivono questa situazione i giovani dal mio punto di vista... Per quello che vedo tra conoscenti e social praticamente tutti, anche quelli che non si sono mai tirati indietro nel difendere restrizioni varie e che l'anno scorso si arrabbiavano alla grande quando a marzo vedevano qualcuno in giro, ormai escono anche in luoghi a rischio come locali e ristoranti, se guardassimo solo i social quasi sembrerebbe un periodo normale e non ci si accorgerebbe di nulla. Ho l'impressione che ormai le persone abitiate a uscire e vivere in un certo modo non le convinci a non uscire nemmeno a cannonate, figuriamoci d'estate.
Per non parlare delle residenze universitarie... Ecco, su questo credo che dovrebbero farci uno studio : anche qui vedo foto di cene allargate con 10/15 persone, i residenti che vanno a loro volta nei locali (anche nel periodo in cui c'ero io, nonostante restrizioni spesso molto rigorose anche per le residenze, non venivano praticamente mai rispettate nemmeno dai più prudenti- in teoria bisognerebbe isolarsi da tutto e da tutti, usare le cucine solo per cucinare e poi mangiare in camera e non incontrarsi con nessuno né usare gli spazi pubblici, in realtà almeno nel proprio piano si fa tutto normalmente. E pensare che a Cagliari avevano pure chiuso tutte le cucine (che idiozia tra l'altro in rapporto a quale era la situazione lì a marzo, ma poi dico, che cavolo ti salta in mente per decidere qualcosa del genere considerando che avevano chiuso pure le mense??)
E in tutto questo so di un solo contagio nello scorso marzo tra la residenza dove ero l'anno scorso e quella in cui sono stato assegnato quest'anno, anche se non ci sono. Ed è pure difficile che qualche caso sia sfuggito, dato che altrimenti si sarebbero potuti creare focolai in modo silente. L'unica spiegazione che mi do è che alla fine dei conti la maggior parte non esce in luoghi poco sicuri all'esterno, limitandosi a fare la spesa e poco altro (alcuni con cui ho parlato mi hanno anche detto proprio questo), mentre all'interno la convivialità rimane praticamente simile a quella ordinaria. (E comunque anche se fosse così se nessuno tra centinaia di persone nelle ondate pesanti di marzo e novembre si è contagiato vuol dire che anche i supermercati e i luoghi in cui tutti vanno sono almeno relativamente sicuri)
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mi sembrava un po' basso l'obiettivo di Rezza... ora ci siamo, si punta a dove si deve puntare.
Si vis pacem, para bellum.
Le premesse sembrano buone, speriamo si riesca a raggiungere gli obiettivi, anche se è probabile che il virus non sarà mai sconfitto del tutto, ma che come detto da qualcuno, potrebbe affiancarsi all'influenza.
Si citano le pandemie della storia che sono scomparse da sole.
Però la peste per esempio, non scomparve mai, ma si ripresentava ciclicamente a ondate
Si vis pacem, para bellum.
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