...nemmeno io, a questo giro... èc he i controlli sono più blandi e la zona rossa più larga. Il venerdì mi trasferisco nella "abitazione", dal moroso, che pretende di mangiare sia a pranzo che a cena. Poi in effetti nei supermercati non ci sono le code e la situazione di un anno fa...
il dato dei 160 milioni di tamponi è fermo da ottobre... e se veramente avessero risolto avrebbero approfittato per mandarci squadroni di medici e infermieri questo autunno anche per motivi politici... e invece non è arrivato nulla
a ottobre non c'erano praticamente restrizioni e abbiamo molti più immunizzati, penso che sia impossibile ripetere quell'exploit
davvero
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Il The Economist propone questi 2 grafici
Il fatto è che esempi simili sono avvenuti magari con 10 anni in più per ciascun membro della famiglia, e il rischio di morte per Covid triplica ogni dieci anni: la probabilità combinata di avere padre 70enne/madre 70enne/figlio 38enne tutti deceduti è 25-30 volte maggiore di avere padre 60enne/madre 60enne/figlio 28enne tutti morti (vabbè, speriamo che il figlio si riprenda, ma la storia che hai raccontato resta terribile).
Realisticamente, con patologie di base molto diffuse e di modesta entità (sovrappeso, a cui aggiungiamo il tabagismo del padre), anche considerando le varianti più aggressive, il rischio individuale era più o meno del 2,5-3% per il padre e inferiore all'1% per la madre: ciò significa che le probabilità che morissero entrambi erano una ogni 4000, forse meno. Siccome il figlio non ha patologie particolari a parte il sovrappeso, e alla sua età chi non ha patologie gravi ha una probabilità ogni qualche migliaio di finire ridotto in quelle condizioni (che oserei definire "qualcosa in più di una già di per sè eccezionale terapia intensiva"), otteniamo una probabilità di 4000 da moltiplicare ad un'altra almeno ugualmente remota: ti salta fuori una possibilità su 16 milioni (dividi per due perchè c'erano due figli - il malato grave e la sorella - e per rientrare nella casistica estrema serviva che si ammalasse uno solo dei due? Ok, una su 8 milioni...).
I casi sono due:
1) All'interno dello stesso ambiente domestico ci sono variabili che valgono per tutti i contagiati, come una carica virale molto alta per tutti, legata forse a delle abitudini nel consumo dei cibi o di altri dettagli banali della vita quotidiana: quindi, una volta che "la sorte sceglie una casa", è facile che anche i casi molto rari di pazienti giovanissimi altrimenti sani che muoiono o rischiano grosso confluiscano in questi microambienti già "segnati").
2) Le probabilità di morire o di sviluppare gravissime complicazioni avevano realmente una mutua indipendenza tra membri della famiglia, come le ho descritte io facendo questi calcoli, e allora la componente "sfortuna" diventa pesante in maniera spaventosa.
Nell'ipotesi 1) ci sono alte possibilità che la famiglia dell'ex ragazzo di tua cugina sia stata una delle più sfortunate d'Italia; nell'ipotesi 2) ci sono alte possibilità che quella famiglia sia stata in assoluto la più sfortunata d'Italia (e non sto esagerando).
Non so neanche perchè io te lo stia scrivendo, ma una roba del genere mi ha lasciato abbastanza sconvolto, credimi... E mi spiace veramente molto per la situazione, spero (e credo) che ci aggiornerai non appena qualcosa sembrerà muoversi a livello prognostico per il ragazzo (in un senso o nell'altro...).
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Giustissima osservazione, speriamo di avere a breve un riscontro della tua "teoria".
Anche per quel che riguarda quanto detto da @Alexander sono pienamente d'accordo.
Ci siamo trovati più volte in un limbo inconcludente tra totale degenero della situazione e relativa tranquillità, forse pagando ancora lo scotto di esserci evitati la zona rossa in tardo autunno pur con dati allora critici.
Non appena la situazione si é deteriorata ulteriormente, patatrac, molti conoscenti in quarantena e/o contagiati e decisa impennata della curva.
Ora é dura a farla scendere...
Ottimo, capisco, come già ti ha detto @burian br un valore pari o superiore a 15 per le IgG dovrebbe certificare una pregressa infezione; il valore è dubbio (e talvolta viene richiesta la ripetizione del sierologico a breve distanza temporale) se il valore è compreso tra i 12 e i 15; valori inferiori a 12 significano sierologico negativo.
55 di IgG non è un valore spaventoso ma non è nemmeno roba che ti spunta fuori per caso, per cui un falso positivo lo escluderei quasi del tutto, ed è probabile che la tua infezione di ottobre fosse effettivamente Covid.
Comunque io a settembre feci il sierologico per ottenere l'idoneità a svolgere tirocinio universitario per le professioni sanitarie: mi rilevarono 14,4, cioè test dubbio; richiamato a sottopormi al prelievo di sangue (a pochi giorni dal test dubbio), il secondo sierologico diede esito negativo - anche se non mi comunicarono con precisione il valore inferiore a 12 del caso.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
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