Originariamente Scritto da
Lou_Vall
Oggi ho fatto due chiacchiere con amici che non vedevo da tempo, e anche grazie a loro mi sono fatto un'idea generale di come sia lo stato d'animo, anche a lavoro, tra conoscenti, tra parenti, tra amici.
Sostanzialmente è crollata la fiducia sui vaccini, anche per me. Fino ad un paio di mesi fa si sarebbero praticamente vaccinati tutti quelli che conosco, con pochissime eccezioni, ora non più. I ritardi, enormi, le comunicazioni contraddittorie, l'incapacità assoluta delle istituzioni (nazionali, europee e sovranazionali) di fornire linee guida chiare e rassicuranti, l'incapacità di consegnare dosi previste, la confusione con la quale sono stati vaccinati alcuni e altri no (hanno vaccinato i geometri dipendenti delle ASL, oltre che i ricercatori e i docenti universitari, che sono in smart-working da un anno, per dire, mentre gli ultraottantenni aspettano ancora, qui non è stato vaccinato nessuno di cui io sappia); la totale e completa incapacità di fare una chiara e precisa informazione, sia sui vaccini, sia sulle modalità di contagio, la mostruosa carenza delle istituzioni nell'intervenire in questi temi.
Il problema non sono i no-vax o i complottisti. Questi ci sono sempre stati, sempre ci saranno, e sono una cosa normale, normalissima, fanno parte anche loro dell'ordine delle cose. E non sono neanche un problema gli ignorantoni totali, gli analfabeti di ritorno, che credono a qualsiasi fake news e che non hanno mai acceso il cervello: anche loro fanno parte dell'ordine delle cose ed è giusto così. Il problema è la gente "normale", per così dire, quelli che - proviamo ad includerci: come me, come voi - non sono nè dei luminari della medicina, nè degli idioti analfabeti - hanno una discreta fiducia nella scienza, un pò meno nelle istituzioni, ma grosso modo ce l'hanno. Ecco, questa fiducia è stata minata irreparabilmente. Molte persone non si vogliono più vaccinare, di tutte le età. Ho cercato di capire il perchè, ma sostanzialmente c'è paura degli effetti collaterali, una grossa paura, ma anche una totale sfiducia nella campagna vaccinale e nel mondo che ci sarà una volta finita. All'arrivo dei vaccini, questi erano stati presentati come sicuri, ed è stata fatta una discreta campagna informativa sul perchè sia stato possibile realizzarli in pochissimo tempo (tra cui enorme disponibilità di fondi e di mezzi, accantonamento di altri progetti in corso, abbondanza di persone disponibili per gli studi, ecc.ecc.), ed era una cosa che stava in piedi, assolutamente. Ma il sogno è finito: gli effetti collaterali ci sono, possono essere anche gravi, diverse persone sono morte, le agenzie competenti non hanno preso posizione e anzi, hanno fatto ancora di peggio: sospesa la somministrazione per qualche giorno, verifiche, per poi dire che tranquilli, è tutto a posto. AZ meglio non farlo sugli over 55, non ci sono studi. Diversi Paesi lo bloccano ancora. Ora invece no: è raccomandato oltre i 55-60, per quelli più giovani è meglio di no. Ma 55 o 60? Per alcuni Paesi è 55, per altri 60. Per altri Paesi invece è un no: non si somministra AZ. Una strategia comune, mi hanno detto, e chiarificatrice, per altro.
Diversi che hanno già fatto il Covid hanno rifiutato il vaccino ("preferisco riprendermi il Covid, che almeno lo conosco già, piuttosto che prendermi una cosa di cui chiaramente si sa poco o nulla"), altri lo rifiutano perchè preferiscono rischiare il Covid, altri ancora lo ritengono pressochè inutile (l'esempio è di un'infermiera, già vaccinata in seconda dose, che pur senza sintomi, ha infettato tutta la famiglia). Altri hanno perso la speranza, perchè da mesi attendono invano la chiamata, che continua a non arrivare. Ho prenotato mia nonna il 13 marzo: nessuna chiamata. Il marito di mia madre si è prenotato il 12 marzo: nessuna chiamata anche per lui. Genitori ottantenni di colleghi che ancora non hanno avuto nessuna chiamata, nonostante le prenotazioni fatte due, tre, quattro settimane fa. Poi però vengono snocciolati numeri grandiosi: 500.000 vaccinazioni al giorno, tutti vaccinati entro l'estate, il pass vaccinale, l'uscita dal tunnel. Nel contempo però anche: eh, ma anche se fossimo tutti vaccinati non si possono abbandonare le limitazioni, queste dovranno continuare ad esserci. Sì, no, cioè forse, no, non sappiamo se i vaccini bloccano il virus, probabilmente no, le mascherine dovremo continuare ad usarle.
Ecco, tutto questo ha portato alla situazione che vedo: la gente non ci crede più. Non crede più nè al vaccino, nè alle riaperture, nè ai sostegni, nè all'uscita dal tunnel, perchè in più di un anno di pandemia non è cambiato niente. Gran parte delle aziende sono collassate, l'istruzione è andata a p.... (ed era inevitabile, sia ben chiaro: in pandemia è impensabile tenere le scuole aperte), le attività rimangono chiuse, i ristori fanno cagare (chi ha un utile di 20/30.000 euro l'anno si vede una cosa come 2.000 di sostegno, utilissimo, pagherà l'affittò di un mese), gli ospedali e le terapie intensive sono sempre al collasso. Dal punto di vista medico - escluso i vaccini - non c'è nessuna cura e nessun modo per attenuare la malattia, mentre continuano ad insorgere varianti sempre più contagiose e sempre più aggressive. E' passato un anno, e non è cambiato sostanzialmente nulla, nè ci sono prospettive di cambiamento. La gente ha perso fiducia, e non la riacquisterà più.
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