Non è che in tema di varianti parliano di oggetti "sconosciuti", quella brasiliana (B.1.1.248) circola in Italia almeno da febbraio ed è largamente prevalente in qualche territorio del Centro Italia, ad esempio in Provincia di Arezzo l'ultimo monitoraggio ISS le assegnava una prevalenza prossima al 90% eppure non è che la curva epidemiologica dell'Aretino (o dell'area del Trasimeno o della bassa Val Tiberina) sia significativamente diversa, in questa terza ondata, da quella delle altre zone d'Italia in cui ha prevalso la variante inglese... anche la tipologia dei pazienti è all'incirca la stessa e anche le reinfezioni e i casi di positività di vaccinati sono simili a quelli del resto del territorio nazionale...
Ultima modifica di galinsog@; 21/04/2021 alle 17:38
Concordo, o almeno è una speranza. È perfettamente possibile che di fronte a una situazione insostenibile, in Brasile già sull'orlo del collasso della sanità pubblica, che molti contagi sfuggano e si decida proprio volontariamente di testare e soprattutto accogliere negli ospedali solo i pazienti veramente gravi (magari escludendo i più anziani con l'effetto di far abbassare l'età media)
Però non è affatto detto che sia così obiettivamente, è solo una possibilità
Onestamente non so se sia così, a me bar e ristoranti (al chiuso) sembrano almeno pericolosi quanto scuole e relativi trasporti per vari motivi.
Si può però formulare la questione in un'altro modo, preso atto della pericolosità di entrambi e del fatto che sia auspicabile che tutti questi luoghi siano aperti.
È più prioritaria l'apertura delle attività o delle scuole, anche considerando che per aprirne anche solo uno ci si prende un certo rischio in prospettiva con un possibile peggioramento della diffusione? In base a cosa? Quale delle due istanze di aprire le attività o le scuole è più urgente al momento? Qualche settimana di differenza nelle aperture può fare la differenza per questi luoghi? Ecco, secondo me non fa tantissima differenza per la scuola considerando che il resto dell'anno è passato quasi interamente in dad e non saranno poche settimane a formare per bene gli studenti e recuperare tutto quello che magari non si è potuto fare con efficacia nel corso dell'anno online; invece per le attività decisamente si, potrebbe cambiare parecchio.
Ecco da cosa credo che si possa dedurre che prendersi questo rischio ha senso per le attività (onestamente più per altre attività rispetto a bar e ristoranti perché meno pericolose, ma vale comunque) ma non per scuole e università. Secondo me la priorità in questo momento deve essere cercare di limitare i danni economici per cui c'è certamente ancora margine, invece un anno portato avanti con la dad nel caso non lo puoi certo raddrizzare in poche settimane.
Guarda non è nemmeno quello, semplicemente quello che stai vedendo in diverse zone del Brasile è quello che abbiamo visto in marzo a Bergamo e a Madrid ("variante nostrana"), quello che abbiamo visto succedere a Città del Messico in luglio-agosto, a Londra a inizio gennaio, in Sudafrica in febbraio e pur nel piccolissimo a Perugia 1 mese e mezzo fa... è l'effetto della crescita esponenziale del contagio. Il virus ha questa faccia qua, le varianti possono anche essere più contagiose, ma l'espressione in termini statistici dell'epidemia è condizionata da tanti fattori, non ultima la demografia... del resto ricito il caso indiano: in una nazione in cui solo ieri hai avuto 260.000 casi (con una quasi certa e ampia sottostima) e in cui 83 persone su 100 hanno meno di 50 anni ti puoi attendere, non a livello di percentuali ma a livello di numeri assoluti, tanti morti in questa fascia d'età, tantissimi ricoverati giovani e giovanissimi con forme anche gravi e un'enormità di sintomatici tra i giovani...
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dati di oggi
@burian br
a proposito di analisi genomica, c'è questo articolo che mostra i genomi provenienti dall'Italia raccolti da Gisaid.
Non mi torna però con l'analisi statistica dell'ISS, che ha riguardato per marzo circa 2000 campioni distribuiti in tutte le regioni, seguendo la popolazione.
Quindi non ci dovrebbero essere regioni a zero. probabilmente non sono ancora stati caricati.
In ogni caso sembrano esserci forti differenze; Abruzzo e Campania le regioni in cui si fanno più sequenziamenti.
Ma comunque pochi in numero assoluto.
La ricerca al buio delle varianti Covid: a marzo analizzato solo l'1% dei tamponi. Burioni: <<Vogliamo vincere senza cercarle?>> - I dati - Open
Li avevo tra i segnalibri ma non li trovo più, i più recenti sono quelli comunicati dall'ASL Toscana sud-est relativi al periodo 12-19 aprile, in questo caso la prevalenza della variante brasiliana sui casi riscontrati è del 70% ma sono numeri piccoli e relativi a un periodo troppo breve.
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Si viaggia al ribasso, forza ragazzi, ottimisti, non c'è altro da fare, potremmo continuare a darci bottigliate sui maroni alla Tafazi, ma ormai è ora di svoltare pensiero.
Non intendo il "liberi tutti" ma intendo che almeno si può iniziare a pensare un minimo al futuro più sereno, non siamo mica ad ottobre dell'anno scorso sapendo che avevamo davanti almeno 4 mesi di inverno e calvario da chiusure.
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
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