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Discussione: Nuovo Virus Cinese

  1. #92891
    Brezza tesa L'avatar di Turgot
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    e va benissimo insieme a moderna sono i più performanti in commercio, ma mi sa che anche J&J è su quel livello con il grande vantaggio della dose singola.
    Ma il motivo per cui qui ne facciamo pochissime è legato alle forniture?

  2. #92892
    Vento forte L'avatar di kima
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Prima dose ricevuta oggi dai miei genitori, entrambi ultra settantenni, a L'Aquila. AstraZeneca, seconda dose a luglio.

  3. #92893
    Bava di vento L'avatar di barry
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da Turgot Visualizza Messaggio
    Ma il motivo per cui qui ne facciamo pochissime è legato alle forniture?
    Per J&J sì, poco più di 300000 finora

  4. #92894
    Bava di vento L'avatar di barry
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da Simotgl Visualizza Messaggio
    Io metterei un parametro aggiuntivo obbligatorio alla "zona bianca" regionale, aver vaccinato almeno il 65% degli over 50... O il 50% degli over 40.
    Vedrai che dopo le regioni fan di tutto per far prenotare i vaccini.
    era previsto di modificare i criteri dei colori in base al progredire della vaccinazione, in particolare per gli anziani.
    ma da quanto ho capito alla fine non è stato implementato nel decreto attualmente in vigore.

  5. #92895
    Tempesta L'avatar di Cristiano96
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Mia madre ha fatto la seconda dose di Pfizer ieri mattina. Ieri ha avuto un forte dolore al braccio, oggi qualche linea di febbre (37.5) e malessere generalizzato, con nausea e brividi. Come preventivato, la seconda dose di Pfizer ha dato più effetti (alla prima ha sentito giusto un lieve fastidio al braccio).

  6. #92896
    Bava di vento L'avatar di barry
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    @Musoita

    commento Lab24.
    si sono accorti delle inconsistenze dei dati indiani. tasso di positività dei tamponi sopra il 20%.


    Proviamo oggi a rispondere, in modo sintetico e comprensibile vista la complessità scientifica dell’argomento, alle molte domande ricevute sulle varianti del Sars-CoV-2 e in particolare su quella indiana. L’Oms cataloga le varianti in due categorie distinte: Voc (Variants of concern) e Voi (Variants of interest). Come si evince dai nomi le prime destano preoccupazione; le seconde, almeno per il momento, solo “interesse”. In altri termini, meritano di essere studiate in modo approfondito per capire quale direzione possano prendere nel futuro. Per ora nel primo gruppo troviamo solo 3 varianti: inglese, sudafricana e brasiliana. Nel secondo gruppo, oltre a quella indiana, ne troviamo altre 6: rilevate per la prima volta in Uk e Nigeria; Usa; Brasile; Filippine e Giappone; di nuovo Usa (un secondo tipo) e Francia. Quella indiana è l’ultima in ordine di tempo, ed è arrivata agli onori della cronaca soprattutto per i valori assoluti che ha saputo generare: fino a 400.000 casi in un solo giorno. Abbiamo visto, tuttavia, come questi numeri debbano essere rapportati a un Paese con 1,4 miliardi di abitanti; e che, visti in quest’ottica, non sono molto diversi da quelli espressi oggi nei principali Stati europei. Ci sono però due aspetti importanti da considerare a proposito della variante indiana: ogni giorno vengono eseguiti (dati dell’ultima settimana) da 1,5 a 1,9 milioni di test, dato che ci restituisce un’altissima percentuale positivi/tamponi (tra il 20 e il 26% circa). Con questi valori, come abbiamo visto in passato nei Paesi occidentali a partire dall’Italia, è probabile che il numero dei contagiati reali sia 4-5 volte superiore, con una vastissima platea di asintomatici. Secondo aspetto: l’età mediana della popolazione indiana è di soli 25 anni, e dimostra come questa variante del Sars-CoV-2 sia in grado di diffondersi rapidamente in una popolazione molto giovane. Un po’ come quella che, vaccinando in prima battuta gli anziani, stiamo in qualche modo selezionando nei Paesi occidentali (non ci sono alternative possibili nel contrastare una malattia dove il rischio di morte è direttamente correlato all’aumento dell’età). Per questi motivi la variante indiana deve essere studiata in modo approfondito: per comprenderne meglio le caratteristiche inclusa la capacità (o meno) di eludere la risposta immunitaria delle persone vaccinate, oppure guarite dopo aver contratto la malattia con una variante differente. Per capire quanto sia complessa la situazione in India non bisogna poi trascurare altri due elementi: 1) Sul territorio stanno circolando contemporaneamente anche le due varianti inglese e sudafricana, con prevalenze diverse su base territoriale: il che rende più difficile capire di quanto sia incrementata la capacità diffusionale del virus. 2) A spingere il contagio hanno sicuramente contribuito gli incoraggiamenti a riprendere le manifestazioni religiose, caratterizzate da assembramenti oceanici (come la festa di Holi di fine marzo, da noi più nota come festa dei colori); oppure le tornate elettorali, a cavallo tra marzo e aprile, in 5 diversi Stati. Chiudiamo con una considerazione più generale, che per ora resta solo una pura ipotesi di scuola: osservando dove si localizzano le mutazioni del Sars-CoV-2 si nota una certa predilezione per alcuni punti precisi della proteina Spike. Non essendo questi punti composti da elementi “infiniti”, anzi esattamente il contrario, potremmo assistere a una crescente difficoltà del virus a produrre nuove mutazioni e, di conseguenza, varianti. Ma per ora, lo ripetiamo, è solo un’ipotesi basata sulla mera osservazione delle localizzazioni più ricorrenti delle mutazioni. (M.T.I.)

  7. #92897
    Vento forte L'avatar di verza81
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da barry Visualizza Messaggio
    Allegato 565569

    aggiornamento sulla distribuzione di età dei nuovi casi dall'ultimo rapporto ISS.
    Due effetti molto chiari: 1) diminuzione della fascia 80-89 e un po' meno 70-79 (vaccinazioni).
    2) aumento della fascia 0-9 (scuole) (mi stupisce in realtà la mancanza di aumento per la fascia 10-19)
    Le altre fasce sono sostanzialmente costanti.
    Mah, 09 sono aperte da molto più tempo di 1019, non dovrebbe essere il contrario?
    E comunque ovvio che aumentino, con le scuole aperte vengono tamponati e trovati molti asintomatici che prima con le scuole chiuse passavano inosservati


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  8. #92898
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da barry Visualizza Messaggio
    @Musoita

    commento Lab24.
    si sono accorti delle inconsistenze dei dati indiani. tasso di positività dei tamponi sopra il 20%.


    Proviamo oggi a rispondere, in modo sintetico e comprensibile vista la complessità scientifica dell’argomento, alle molte domande ricevute sulle varianti del Sars-CoV-2 e in particolare su quella indiana. L’Oms cataloga le varianti in due categorie distinte: Voc (Variants of concern) e Voi (Variants of interest). Come si evince dai nomi le prime destano preoccupazione; le seconde, almeno per il momento, solo “interesse”. In altri termini, meritano di essere studiate in modo approfondito per capire quale direzione possano prendere nel futuro. Per ora nel primo gruppo troviamo solo 3 varianti: inglese, sudafricana e brasiliana. Nel secondo gruppo, oltre a quella indiana, ne troviamo altre 6: rilevate per la prima volta in Uk e Nigeria; Usa; Brasile; Filippine e Giappone; di nuovo Usa (un secondo tipo) e Francia. Quella indiana è l’ultima in ordine di tempo, ed è arrivata agli onori della cronaca soprattutto per i valori assoluti che ha saputo generare: fino a 400.000 casi in un solo giorno. Abbiamo visto, tuttavia, come questi numeri debbano essere rapportati a un Paese con 1,4 miliardi di abitanti; e che, visti in quest’ottica, non sono molto diversi da quelli espressi oggi nei principali Stati europei. Ci sono però due aspetti importanti da considerare a proposito della variante indiana: ogni giorno vengono eseguiti (dati dell’ultima settimana) da 1,5 a 1,9 milioni di test, dato che ci restituisce un’altissima percentuale positivi/tamponi (tra il 20 e il 26% circa). Con questi valori, come abbiamo visto in passato nei Paesi occidentali a partire dall’Italia, è probabile che il numero dei contagiati reali sia 4-5 volte superiore, con una vastissima platea di asintomatici. Secondo aspetto: l’età mediana della popolazione indiana è di soli 25 anni, e dimostra come questa variante del Sars-CoV-2 sia in grado di diffondersi rapidamente in una popolazione molto giovane. Un po’ come quella che, vaccinando in prima battuta gli anziani, stiamo in qualche modo selezionando nei Paesi occidentali (non ci sono alternative possibili nel contrastare una malattia dove il rischio di morte è direttamente correlato all’aumento dell’età). Per questi motivi la variante indiana deve essere studiata in modo approfondito: per comprenderne meglio le caratteristiche inclusa la capacità (o meno) di eludere la risposta immunitaria delle persone vaccinate, oppure guarite dopo aver contratto la malattia con una variante differente. Per capire quanto sia complessa la situazione in India non bisogna poi trascurare altri due elementi: 1) Sul territorio stanno circolando contemporaneamente anche le due varianti inglese e sudafricana, con prevalenze diverse su base territoriale: il che rende più difficile capire di quanto sia incrementata la capacità diffusionale del virus. 2) A spingere il contagio hanno sicuramente contribuito gli incoraggiamenti a riprendere le manifestazioni religiose, caratterizzate da assembramenti oceanici (come la festa di Holi di fine marzo, da noi più nota come festa dei colori); oppure le tornate elettorali, a cavallo tra marzo e aprile, in 5 diversi Stati. Chiudiamo con una considerazione più generale, che per ora resta solo una pura ipotesi di scuola: osservando dove si localizzano le mutazioni del Sars-CoV-2 si nota una certa predilezione per alcuni punti precisi della proteina Spike. Non essendo questi punti composti da elementi “infiniti”, anzi esattamente il contrario, potremmo assistere a una crescente difficoltà del virus a produrre nuove mutazioni e, di conseguenza, varianti. Ma per ora, lo ripetiamo, è solo un’ipotesi basata sulla mera osservazione delle localizzazioni più ricorrenti delle mutazioni. (M.T.I.)
    Bell'articolo, commento e correggo però le ultime righe: no, non c'è nessuna crescente difficoltà. E' come dire altrimenti che essendo le note musicali soltanto 12 (includendo i semitoni) allora stiamo per esaurire le melodie che l'umanità può comporre. E il gene per la proteina Spike ha centinaia di nucleotidi disponibili (anche considerando soltanto la regione codificante), non 12.

  9. #92899
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    piuttosto che farlo fare a mia madre, senza ombra di dubbio alcuno, anche adesso
    che dici, è preferibile che un 30enne non sia coperto per una variante piuttosto che un 60enne? davvero dici?
    e comunque quel che dici è sbagliato a prescindere, quando AZ è uscito per tutti, anche per gli inglesi, andava somministrato sotto ai 55 anni perché non avevano ancora sperimentato sulle fasce di età superiori. quindi si è partiti tutti così e infatti in Italia per non lasciarle lì a far niente si è deciso di darle a professori, maestri, insegnanti, universitari che ne avevano il diritto e quant'altro.
    quindi, oltre a non essere vero quanto dici, anche in Inghilterra si è utilizzato Pfizer e Moderna per i più anziani e fragili, AZ da subito è stato somministrato pressoché a chiunque (in relazione alle fasce d'età) sotto ai 55 anni. in Italia ed in Europa lo scalpore lo hanno fatto i giornali a seguito di pochissime trombosi gravi, scalpore che non è uscito per numeri ben più elevati per Pfizer.
    Poi, da gennaio ad oggi che dici, sono andati avanti? alle fasce d'età più giovani ci sono già arrivati, sono già ben avanti:

    UK. I numeri del successo della campagna di vaccinazione - Quotidiano Sanità

    estraggo:

    Il 64,1% è la percentuale di donne sopra i 16 anni che hanno ricevuto un vaccino

    L’esitazione sui vaccini è stata alimentata dal vortice di notizie sui coaguli di sangue e la scorsa settimana l'Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (MHRA) ha annunciato che il numero di casi nel Regno Unito è derivato dai 21,2 milioni di prime dosi del vaccino AstraZeneca. Vi sono stati 7,9 coaguli per milione di dosi, molto inferiore a quella delle donne ogni anno che prendono la pillola anticoncezionale e sperimentano un coagulo di sangue.


    Guarda, a dir la verità certamente non mi farei problemi a farlo AZ, ma storcerei un attimo il naso ma non per il rischio infimo di trombosi quanto per la (non) copertura verso la sudafricana. Usandolo in % troppo elevate poi una volta che la bastarda prende piede sei punto e a capo... Ma da qui a non farlo ce ne passa.

    Per quanto mi riguarda AZ lo userei solo per chi ha da fare il richiamo e poi lo lascerei perdere, specie tenendo conto che se non saltano fuori grossi imprevisti tra un mese avremo curevac che dovrebbe essere molto promettente.

  10. #92900
    Bava di vento L'avatar di barry
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    Predefinito Re: Nuovo Virus Cinese

    qualcosa in più sulla variante indiana

    1) Ulteriori conferme che la variante indiana non buchi in modo significativo l'immunità.
    Inoltre, si è sviluppata e sta diffondendo una "subvariante" senza la mutazione E484Q e quindi senza
    caratteristiche "sospette" di evasione dell'immunità.
    Questa variante (credo la 1.617.2) oltre a quella "doc" sono state identificate sia in Veneto (nel veneziano) sia nel Lazio tra i passeggeri del volo arrivato dall'India.

    https://twitter.com/AurelianoStingi/...65230519791618
    https://twitter.com/GuptaR_lab/statu...22662595219459

    Due cittadini rientrati dal Bangladesh positivi alla variante indiana, ma di un ceppo non pericoloso

    2) d'altra parte rimane la possibilità che la variante indiana sia più contagoisa, anche rispetto alla variane inglese, grazie alla mutazione L452R
    our data along with others suggest L452R increases the ability of the spike to gain entry into cells

    Questa ipotesi è in qualche modo supportata dai dati inglesi:

    varianti_engl_17apr.jpg

    COVID-19 Genomic Surveillance – Wellcome Sanger Institute

    da questi dati, che si riferiscono all'Inghliterra, non all'intero Regno Unito, e arrivano fino al 17 aprile, risulta che, in una situazione di competizione con la variante inglese >95%
    - la variante indiana B.1.617 sta aumentando velocemente ed è arrivata al 3.7% (da 0.6% due settimane prima e 1.9% una settimana prima).
    - la variante sudafricana B1.351 sta arretrando (0.6%)
    - la variante brasiliana è molto bassa e stabile (0.3%)
    - la varante nigeriana è molto bassa, forse in arretramento (0.2%)

    E' possibile che la percentuale della variante indiana sia superiore all'incidenza effettiva, grazie a tracciamento intesivo focalizzato sui sospetti (rietri dall'India e loro contatti ecc.), ma direi che a questo punto la maggior contagiosità è ben più che un'ipotesi.

    Per quanto ci riguarda:
    1) vaccinare, vaccinare, vaccinare
    2) evitare di importare altri casi
    3) continuare a tracciare e sequenziare nel modo migliore possibile per contenere il più possibile la diffussione della variante, sia nella versione originaria sia in quella senza la mutazione E484Q

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