Originariamente Scritto da
ale97
Io però voglio capire una cosa arrivati a questo punto.
A parte che dubito fortemente che chi risiede in Puglia se ne vada anche solo in Abruzzo pur di sciare fuori dalle vacanze natalizie e giusto per riempire il weekend, anche se avesse la seconda casa (ma poi, quanti residenti fuori regione hanno la seconda casa altrove? Semmai qualcuno nel Lazio che la ha in Abruzzo e qualcuno della pianura Padana che la ha in valle d'Aosta o in alto Adige, ma quanti sono? Credi davvero che siano decine o centinaia di migliaia?)
A parte che proprio perché evidentemente hanno deciso di non controllare non avrebbero dovuto porre divieti insensati e semmai attuarli in maggior misura quei controlli.
Quello che vorrei chiedere è se con le città strapiene e in cui appunto non si controlla più ha ancora senso controllare gli spostamenti in montagna poi, si va bene, non sappiamo dove vanno e via dicendo, ma sappiamo dove va chi si muove in città allora? Ha davvero senso? Già non lo aveva a novembre, punto.
E oltre a non avere senso, che si sia patiti o no, è assolutamente iniquo vietare a tutti di spostarsi perché qualcuno POTREBBE fare qualcosa di non consentito, a maggior ragione se non si riesce più a controllare e se di fatto in città si riesce a fare qualunque cosa senza problemi. Lo capiamo che è molto più probabile che chi vuole fare o fa qualcosa di non consentito probabilmente lo farà nel suo stesso comune, soprattutto se vive in comuni grossi? Incontrarsi a casa di amici, andare dai parenti, andare a fare l'aperitivo, sono tutte attività che si fanno proprio in città e di solito sono queste le attività giudicate rischiose; quindi vorrei proprio capirlo che senso ha tenere tutti nelle gabbie cittadine e evitare gli spostamenti all'esterno.
Funziona ancora il metodo del "dato che qualcuno, anche uno su 100, potrebbe fare qualcosa di non consentito mentre dice di andare fuori comune, vieto tutto il possibile ma solo fuori comune ", dato che anche in zona rossa di fatto all'interno si fa ormai quel che si vuole e dato che le premesse sono queste?
Però immagino che il pericolo di contagio in montagna, soprattutto fuori dagli impianti da sci con i loro locali (ma anche negli impianti attuando le regolamentazioni citate, che non avrebbero certo salvato tutto ma magari qualcosa s, fosse davvero troppo alto perché queste attività venissero consentite, d'altronde i contagi avvengono notoriamente tutti in montagna e non in città in scuole, uffici e mezzi pubblici
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