Quest'anno non ci sono esempi paragonabili, a meno che non prendi la Svizzera che però è un'entità epidemiologicamente distinta dall'Italia, e in cui sono rimasti chiusi bar e ristoranti (che sappiamo essere i principali responsabili della diffusione epidemica).
Non ho detto questo, il mio discorso era diverso. Se parli di impianti aperti e dici che li vuoi così in primo luogo per salvare l'economia dei posti, allora sbagli. Se parli di impianti aperti e dici che li vuoi così in primo luogo perchè vuoi che tutti siano liberi di andare a sciare, allora sei più coerente. Questo perchè aprire solo gli impianti per risanare l'economia del posto è come pensare che basti del ghiaccio subito dopo una frattura. Serve, ma non basta per niente.comincia a salvare gli impianti, che è meglio di niente, bar e ristoranti erano condannati comunque? certo, ma che discorso è dire visto che non salvi bar e ristoranti mandi sul lastrico anche gli impianti? ma seriamente?
I dati dell'Austria dicono che gli impianti aperti hanno comunque visto un forte calo degli introiti:
Covid: Austria, -90% per impianti sci nonostante aperture - Ultima Ora - ANSA
In Svizzera gli impianti hanno subito cali meno vistosi (le funivie -30%, in Ticino un impianto ha visto tra il -23 e il -40%), ma i ristoranti e i bar sono sempre stati chiusi, pertanto l'impatto sul fatturato in generale non so quanto ammonti, anche per l'assenza di turismo straniero.
Con questi dati voglio solo dire che l'apertura degli impianti non avrebbe aiutato un granchè l'economia del posto, e sbandierarli come soluzione finale per l'economia è troppo riduttivo.
Poi per me si sarebbe potuto benissimo tenerli aperti, così come accaduto in Svizzera. Non diciamo però che servivano per l'economia del posto, perchè se tieni, lo ripeto, chiuso tutto il resto non vedo un gran contributo.
Le rivolte sono sicuro le farebbero i lavoratori, i bagnanti troverebbero spazio abbondante nelle spiagge libere di cui abbiamo centinaia di km disponibili. Non capisco chi va in quei lidi privati, alcuni come Bahia per dire usufruiscono dello stesso mare che si gode poche decine di metri più in là dove la spiaggia è libera e identica per bellezza.sul grassetto, non hai risposto onestamente e me lo aspettavo.
prova a chiudere gli impianti balneari e vedi le rivolte, quelle vere. quelli che vivono di turismo montano si sono limitati ad una manifestazione vestiti da sci, vediamo cosa succede se chiudi gli impianti balneari... e se sei onesto, sai benissimo che ho ragione. Non tutti sono Burian che si limitano ad andare sulla spiaggia libera senza lamentarsi io in realtà sono come te, ma se lavorassi nell'ambito mi incazzerei come una biscia.
Come ho scritto per me gli impianti potevano pure restare aperti, contesto solo il fatto che le si porti come la soluzione ai problemi dell'economia dei posti, preferisco che più onestamente si dica che li si voleva aperti per sciare.comunque, la chiudo qui, ho la mia idea ed è (totalmente) diversa dalla vostra. non per altro, io vicino ai monti ci vivo, li frequento spesso e di gente che lavora nell'ambito ne conosco ovviamente parecchia, un riscontro per poter parlare con senno lo ho e TUTTE le campane che ho sentito preferivano il piutost al nient, TUTTE. Poi, che campino lo stesso in molti non c'è dubbio, spesso hanno le spalle ben coperte da risparmi e soldi fatti in passato, ma se chiedi a chiunque tra albergatori, ristoratori, impiantisti e quant'altro, ti rispondono così come ti ho detto. ma è anche piuttosto normale, direi.
Senza alimentare la polemica né da una parte né dall'altra (comunque ero e sono ancora a favore della riapertura parziale del turismo invernale) vorrei precisare che non è che inverno=montagna ed estate=mare, il turismo montano è ben presente anche d'estate e anzi credo che mediamente la permanenza dei vacanzieri sia molto più lunga, per cui anche le attività e l'economia locale non è che non guadagnino nulla in estate eh
Quindi dall'allentamento estivo ne beneficeranno pure le località montane, eccome.
Certo, guadagneranno meno gli impianti che gestiscono le funivie (ma non sempre, dipende dal posto, basta vedere la funivia del monte Bianco a punta Helbronner o da voi quella del Sass Pordoi) ma credo che nel complesso sia almeno proficuo quanto quello invernale nella media, anzi direi di più perché l'afflusso non si concentra solo sulle località sciistiche ma si distribuisce equamente in tutte le località montane.
Non solo nei paesi e nelle attività più tradizionali, ma anche e soprattutto per i rifugi. Prova a chiedere alle associazioni di rifugisti se preferirebbero aprire in questo periodo o d'inverno o nel trimestre estivo, se va bene in inverno aprirebbe il 10% del totale, l'estate invece dà al restante 90% la totalità del loro sostentamento. Ovviamente stessa cosa per i comuni montani che non hanno impianti, e ovviamente, ma non c'è bisogno di dirlo, sono ugualmente la maggior parte, forse sempre un 80/90%.
Ma persino nelle località sciistiche, tipo se vai a Cervinia , Courmayeur o Bardonecchia scommetto che escludendo le vacanze natalizie trovi molta più gente in una settimana di luglio (senza scomodare agosto) che in tutto il periodo dicembre -aprile al di fuori delle vacanze natalizie (più che altro gli sciatori sono molti ma la maggior parte fanno solo una giornata o comunque poche giornate, in estate molte più persone fanno la vacanza lunga anche perché si possono trovare luoghi meno noti e frequentati e pertanto meno cari di quelli tipicamente scelti in inverno a causa della presenza di impianti nelle vicinanze.
D'altronde se si apriranno i ristoranti in riviera si dovranno aprire per forza anche i rifugi e le attività nei paesi montani e a quel punto pure la montagna riceverebbe degli enormi benefici, secondo me nel suo complesso come ho detto beneficia addirittura di più del turismo estivo che da quello invernale. Quindi ormai secondo me a prescindere da quello che è passato bisogna solo tifare per le riaperture anziché osteggiarle per fare un dispetto a chi lavora nel settore turistico balneare, anche se senza dubbio la situazione del turismo invernale poteva e doveva essere gestita decisamente meglio.
Non è che la montagna è solo sci su pista eh
Ultima modifica di ale97; 04/05/2021 alle 21:28
Come ho già scritto, per me gli impianti di sci potevano restare aperti, l'importante era tenere chiusi bar e ristoranti, perchè sono abbastanza sicuro che siano questi ultimi a rendere i posti di turismo invernale potenziali luoghi di epidemie. Non so però cosa avresti risolto sul lato economico, tutto qui. Tu che vivi in montagna, con bar e ristoranti chiusi quanto avreste recuperato in percentuale di fatturato?
La spesa pubblica è leggermente superiore al nord rispetto al sud, prevalentemente a causa delle pensioni che riflettono lo squilibrio nei contributi versati, ma se prendiamo la spesa pro-capite al netto di questa voce (che fa un terzo della spesa pubblica totale) la differenza tra nord e sud non è molto marcata. Le regioni a statuto speciale e quelle più piccole ricevono mediamente di più, quelle più grandi meno.
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Visto che le entrate fiscali sono enormemente superiori al nord il cosiddetto residuo fiscale (differenza tra tasse pagate e spesa totale) è positivo al nord e fortemente negativo al sud. Complessivamente le grandi regioni del centro-nord (Lombardia, ER, Veneto, Piemonte, Lazio e Toscana) pagano in tasse più di quanto ricevano in spesa pubblica, tutte le altre sono in equilibrio o ricevono più di quanto paghino.
L'Eurispes a mio avviso ha fatto una operazione molto scorretta facendo l'assunzione che la spesa pro capite in euro debba essere perfettamente uguale tra nord e sud, ignorando totalmente le differenze di tasse e contributi pagati, costo della vita e le motivazioni che producono livelli di spesa diversi.
Ultima modifica di snowaholic; 04/05/2021 alle 22:03
Sì beh, l’acqua calda... il fatto che in montagna lavorino anche in estate non toglie il fatto che il turismo invernale venga considerato come l’ultima ruota del carro e che sia stato preso in giro per futto l’inverno, tra mancanza di pianificazione oltre la settimana (con annesso brancolamento nel buio degli operatori che non hanno saputo letteralmente cosa fare per tutta la stagione) e chiusure all’ultimo minuto sta lì a dimostrarlo, mentre quello estivo sempre trattato con i guanti ma solo perché il mare è ritenuto sacro e intoccabile.
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