Originariamente Scritto da
AspiranteMetereologo
Mi spiace entrare a gamba tesa però vorrei rispondere a questo messaggio ed allo stesso tempo dare la mia (non richiesta certo, ma si è qui per discutere
) opinione sull'idea ventilata da diversi che sarebbe "auspicabile" il garantire assistenza solamente a chi si sia vaccinato o chi non abbia potuto farlo per comprovate ragioni a partire dall'autunno, quando cioè la circolazione virale del virus è verosimile aumenterà in maniera non irrilevante: non riesco davvero a capire come persone intelligenti come quelle che frequentano questo forum e questo thread in particolare possano pensare che possa essere una opzione auspicabile (addirittura "utopistica");
A parte l'impossibilità costituzionale di fare ciò (ed in questo sì che la costituzione italiana è una delle migliori del mondo, dato che afferma la necessità di offrire cure a CHIUNQUE ne abbia bisogno, a prescindere da tutti) vorrei capire come sia eticamente pensabile una soluzione del genere. La sanità o è universale o non lo è, fine; non ci sono vie di mezzo della serie: "sì ma si tratta di una pandemia globale" (ovvero la situazione nella quale ci troviamo attualmente), qualunque eccezione che possa venire fatta spalancherebbe un portone a poter dire in futuro: "Sai che c'è? Tutti questi alcolizzati, questi fumatori o questi drogati che ci dobbiamo ritrovare a curare? In fondo sono causa del loro stesso male, affari loro, le cure statali non le avranno". E se certamente è vero quanto dice @
galinsog@, ovvero che le persone che devono essere curate per le suddette ragioni (come molte altre che potrebbero essere considerate "immorali"), sono molte meno di quante necessitino di cure nel caso di una circolazione virale elevata, tuttavia è il principio che conta. Sarebbe l'inizio del (tanto vituperato ed avversato, da me compreso) cosiddetto "stato etico"; chi potrebbe dire dove si potrebbe andare a finire? Non si sta parlando di una bazzecola, quanto di uno dei diritti più fondamentali che possano esistere di un essere umano in quanto tale, ovvero quello di ricevere cure nel qual caso ne abbia bisogno. Mi spiace ma mi trovo assolutamente in disaccordo.
A questo punto trovo molto più comprensibile l'obbligo vaccinale ventilato dallo stesso @
galinsog@, almeno a quel punto si direbbe chiaro e tondo che è necessario per il bene collettivo vaccinarsi e sarebbe (con difficoltà non indifferenti, certo, ne sono consapevole) morta lì, ma il non offrire cure a chi non fosse vaccinato per me è un qualcosa di aberrante a dir poco.
Ah e questo messaggio proviene da un giovane che, sebbene non ritrovi personalmente grandissimi vantaggi dal vaccinarsi nel brevissimo termine (non ho intenzione di viaggiare all'estero per quest'anno e sono a bassissimo rischio se mi si paragona all'italiano medio, nel senso lato di quest'ultimo termine, ed al livello personale i vantaggi di protezione offerti dal vaccino non superano in maniera esorbitante i rischi che comporta per un individuo come me) si vaccinerà ad inizio luglio, ed ho anche avuto un lutto di qualcuno che conoscevo oltre ad infezioni varie nelle mie conoscenze. Quindi non sono contro alla vaccinazione per principio, tutt'altro. Saluti a tutti
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