Originariamente Scritto da
burian br
Grazie dei dati Barry.
L'incidenza stimata è la metà da quella israeliana (1 su 30mila), però ci sono delle differenze significative: intanto l'incidenza israeliana era calcolata per gli under 30 (lo studio americano analizza gli under 40), inoltre l'incidenza massima era per i maschi tra i 16 e i 24 anni (1 su 3000 o 1 su 6000).
C'è un'altra slide nel tweet che hai linkato che è illuminante in proposito:
Allegato 567707
Si nota bene come ben 275 casi su 399 di miocarditi/pericarditi under 40 siano avvenute nella fascia 16-24, il 69%! L'incidenza è 4 volte superiore per 16-17enni rispetto alla stima massima (19 casi attesi) e il doppio rispetto alla stima massima per 18-24enni (83 casi attesi).
Inoltre l'incidenza risulta tripla per i maschi rispetto alle femmine dopo la seconda dose (455 episodi di miocardite/pericardite segnalati in maschi indipendentemente dall'età VS 113 episodi di miocardite/pericardite segnalati nelle femmine indipendentemente dall'età).
Non so sinceramente se questo rapporto si mantiene per tutte le età, quindi non posso dire di quanto sia aumentato il rischio di miocardite per i maschi tra 16 e 24 anni a seguito della seconda dose, che è la fascia più interessata. Dati ancora insufficienti per esprimersi sulla fascia 12-15 anni, basandosi su quei 2 casi rilevati su 134mila seconde dosi potrebbe essere alta l'incidenza di miocarditi anche per loro.
Sulle differenze rispetto Israele, è anche vero che potrebbe esserci un fattore etnico alla base: gli ebrei sono da sempre rinomati per le unioni "familiari", non a caso alcune patologie e aplotipi genetici svantaggiosi sono più frequenti tra i giudei. Potrebbe in altre parole esistere una sorta di substrato genetico che ha aumentato l'incidenza delle miocarditi. Resta comunque una mia ipotesi non comprovata e nemmeno indagata, quindi può benissimo essere falsa.
Trovo altresì interessante come lo studio israeliano fosse condotto esclusivamente su Pfizer. Lo studio americano evidenzia invece una più alta incidenza di miocarditi a seguito di Moderna, non di Pfizer. E' una differenza sostanziale, e da indagarne le ragioni, che magari risiedono nel fattore etnico che ho succitato, pur tenendo conto dei due punti che ho sopra esposto.
Per rispondere alle tue domande:
1) non so su questo punto, devo ammettertelo, ma intuitivamente mi verrebbe da pensare che il dosaggio sia lo stesso
2) sì, potrebbero essere importanti, ma quali di queste bisogna intenderlo dagli studi
3) diciamo che non previene le miocarditi, ma quanto meno non complica il quadro rischiando di aggravarlo, perchè l'attività fisica su un cuore malandato per miocardite lo fiacca ancor di più.
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