Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Veramente Galli ha detto questo, non mi sembra una frase così ambigua e sfumata:
"Credo che bisognerà continuare a utilizzare le mascherine in ogni condizione, al chiuso e all'aperto , soprattutto chi non è ancora vaccinato"
Tra l'altro "soprattutto i vaccinati", quindi fosse per lui terrebbe l'obbligo all'aperto anche quando tutti saranno stati vaccinati, mi pare di capire. Non proprio una posizione equilibrata...
Tra l'altro se già nessuno sembra più metterla all'aperto che senso ha lasciare tutto come è? Non cambierebbe comunque nulla. E poi sbaglio o un po' tutti condividevano l'utilità quasi nulla all'aperto, in assenza di "assembramenti" e luoghi frequentati o affollati?
"Credo che bisognerà continuare a usare le mascherine
chi non è ancora vaccinato»
credo non è ancora vaccinato
Ultima modifica di ale97; 21/06/2021 alle 12:09
Galli sostiene che il provvedimento della mascherina ovunque all'aperto (almeno per i non vaccinati) abbia una funzione in qualche modo "educativa", siccome la gente non sa/non ha capito quando sia il caso di indossarla (anche) all'aperto, facciamogliela indossare sempre. Anche Crisanti ha una posizione simile. A me sembra un modo sbagliato di approcciare il problema ma ha un suo perché...
Il problema è che vorrei evitare di aver ancora paura di tenerla su quando non c'è nessuno in giro nel raggio di decine di metri perché magari mi vedono le forze dell'ordine in cerca di prede da multare. Paura irrazionale? Può essere, ma intanto che qualcuno sia stato multato per averla abbassata un po' per respirare in assenza di altre persone non me lo sto inventando io...
Ergo, per evitare situazioni di questo genere credo sarebbe più opportuno ed equo lasciare l'obbligo solo quando serve.
Il punto è l'obiettivo. Uno stato "paternalista" come quello che tutto sommato piace a Galli ti impone dei comportamenti sulla base di un principio di autorità, comportamenti che servono a ridurre le occasioni di contagio. Tu ti conformi non perché "capisci" il senso di quanto ti è richiesto, ma solo perché a chidertelo è l'autorità statale. Uno stato non paternalista ti spiega cosa fare per ridurre i rischi di contagio e adotta prescrizioni solo se indispensabili, ad esempio ti impone (giustamente) la mascherina al chiuso. In tutta l'emergenza l'Italia si è comportata da stato paternalista.
Putroppo lasciare l'obbligo solo quando serve significa ammettere di avere imposto molti obblighi che non servivano. Quindi, per l'"uomo della strada", diventa legittimo dubitare anche di quella parte di misura (indossare la mascherina) che resta in vigore (es. portarla in luoghi chiusi o se ci sono assembramenti "statici"). Te le ricordi all'inizio della fase2 (maggio 2020) le ordinanze comunali per vietare di praticare lo sport all'aperto in Campania, in altre regioni/province e in una miriade di comuni? Quando fai passare l'idea che il contagio si ferma impedendo la corsa solitaria del podista o imponendo le mascherine a chi scala in solitaria il Piz Boè, poi è difficile tornare indietro, mantenendo al tempo stesso coerenza e considerazione...
Poi puoi attaccarti a tutto quel che vuoi, al fatto che la situazione epidemiologica sia mutata, al fatto che abbiamo più conoscenze sulle modalità di diffusione del virus, all'esperienza fatta in questo anno e mezzo... ma la gente fatica lo stesso a capire...
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