Dal punto di vista teorico la lettera è condivisibile, in pratica però..cambierebbe veramente qualcosa puntare all'eliminazione del virus in Europa quando ci sono interi continenti dove qualunque misura di contenimento è destinata a fallire? Nel breve termine sarebbe un vantaggio sicuro, nel medio lungo sarà inevitabile lo sviluppo di varianti parzialmente immunoevasive..credo che non si scappi da questo punto, qualunque strategia adottiamo in casa nostra..
Ho controllato,in seconda ondata in uk con 7000 contagi(settembre)dopo un mese i decessi erano 3-4 volte gli attuali.Se così fosse si potrebbe sperare di ridurre di 3-4 volte i decessi nel momento di picco)e per quanto riguarda i ricoveri?sono conti che probabilmente valgono poco,ma comunque sono seriamente preoccupato di dover assistere ad una nuova emergenza in autunno
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
Fatta la seconda di Pfizer. Per adesso sono vivo, miracolo
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Scegliere le zone sulla base delle ospedalizzazioni va bene, dopotutto è nella filosofia delle restrizioni che sono sempre state intraprese per attutire l'impatto sul sistema sanitario nel breve-medio termine.
Vediamo come evolvono le curve di ospedalizzazione rispetto ai contagiati; una volta compresa la relazione (credo ci vorranno un paio di settimane) potremo fare previsioni future e prendere eventuali interventi restrittivi sulla base dei contagiati e delle loro proiezioni.
Sì sono risolte che i virus hanno girato e hanno infettato chi dovevano infettare e ammazzato chi dovevano ammazzare, però sinceramente non mi sembra che questo modo di "uscire" da una pandemia sia per forza quello ottimale, visto che non siamo nel 1918 e nemmeno nel 1348...
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