Originariamente Scritto da
burian br
@
Gianni78ba @
snowaholic
Negli ultimi giorni sono stati pubblicati diversi articoli circa nuovi studi sull'efficacia vaccinale.
Uno di questi studi è stato condotto dalla Pfizer sul suo vaccino, valutandone l'efficacia nel prevenire l'infezione, ospedalizzazioni e morti, trovando una riduzione dell'efficacia nel prevenire l'infezione a sei mesi dal vaccino (dal 95% all'85% se non erro) ma nessuna variazione significativa nell'efficacia verso i casi gravi/ospedalizzazioni.
Lo studio è stato eseguito prima della diffusione della delta, quindi i numeri è altamente probabile oggi sarebbero diversi, sicuramente percentuali di efficacia più basse. E' probabile, ipotizzo, una minore efficacia anche nelle ospedalizzazioni, ma non credo sia qualcosa di trascendentale.
A seguito di questi dati si è rianimato il dibattito su una terza dose, che io personalmente farei ma non adesso, ma tra qualche mese. Ciò che conta al momento è prevenire i casi gravi, non le infezioni, dal mio punto di vista. L'unica ragione per cui farei una terza dose a tutti sarebbe nel caso in cui studi (con cui non sono ancora entrato in contatto) dimostrassero che il long Covid colpisca in percentuali simili anche chi contrae il virus da vaccinato.
Un altro studio interessante ve lo propongo tramite questi tweet, gentilmente inviati da Gianni:
https://twitter.com/dvir_a/status/1420059141083631617
Si fa notare come i casi ora stiano aumentando soprattutto tra i non vaccinati in Israele, dopo che in una prima fase della nuova ondata sembrava propagarsi in percentuali vicine tra vaccinati e non vaccinati.
Ricordate la diatriba sui dati israeliani postati anche qui da qualcuno? @
elz ci disse che fossero dati veritieri, e dimostravano a cavallo tra fine Giugno e inizio Luglio percentuali di contagiati tra vaccinati e non vaccinati molto vicine alle percentuali di popolazione vaccinata e non vaccinata. Quei dati, letti così come erano, suggerivano che il vaccino ormai non era più efficace nel prevenire l'infezione tra i vaccinati dato che la percentuale di vaccinati infettati era uguale alla percentuale di popolazione vaccinata, condizione che ci si aspetta nel caso di nessuna efficacia.
Ecco, quei dati alla luce di questo studio sono spiegati: banalmente l'ondata è partita dalle città con più alto tasso di vaccinati, e solo recentemente si è estesa in città con meno vaccinati. L'ondata, in altre parole, è partita tra vaccinati, e solo da due settimane ha trovato folti bacini di non vaccinati. Per fare un paragone è come se la fiamma si fosse accesa su carta e non su benzina, e solo da poco avesse trovato benzina. A prima apparenza potrebbe sembrare che la carta si incendi meglio della benzina, quando sappiamo che la realtà è diversa.
Questi dati al tempo stesso indicano come l'efficacia si stia mantenendo anche tra chi vaccinato da mesi, dato che l'aumento dei casi è molto lento nelle città ad alto tasso di vaccinati, e sappiamo come Israele avesse raggiunto questi livelli già a Marzo.
Si stima un Rt di 1 tra i vaccinati e di 4 addirittura tra i non vaccinati!
Ultima considerazione, questa volta sul calo dei casi inglesi: secondo me c'entra sicuramente la copertura vaccinale, ma al tempo stesso credo che si stia esaurendo l'effetto europei che ha acceso i casi più del dovuto, quindi stiamo rientrando su livelli meno esasperati che avremmo raggiunto lo stesso senza europei.
Lo dico anche sulla base di quanto sta accadendo a Roma, dove i casi sembrano star rientrando dopo la fine degli europei nonostante fosse tutto legato alla variante delta anche lì e di certo la copertura vaccinale nella nostra capitale non sia ai livelli inglesi (anche per semplice immunità comunitaria, a Roma molti meno infettati e quindi "immuni naturali" rispetto a Londra e Inghilterra). Stesso pattern, d'altronde, si era visto in Scozia.
Non sarei quindi così rapido nel fare dichiarazioni di immunità di gregge finalmente raggiunta in Inghilterra.
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