La domanda corretta è: qual è la soglia minima per stabilire se si sia immuni da infezione e/o malattia? La risposta è: non lo sa nessuno e comunque l'immunità non la definisci solo sulla base dei linfociti B specifici contro la proteina spike e della loro concentrazione. Ergo: passi per alcune categorie (sanitari) che tra l'altro possono fare da gruppo di studio per tutte le altre, ma questa dei test sierologici per capire se il vaccino o l'infezione "abbiano funzionato" è una moda abbastanza stucchevole e sta diventando anche un discreto business per i laboratori di analisi... Ergo se si teme che il vaccino non abbia funzionato o che dopo la malattia non si siano sviluppati anticorpi a sufficienza (o che con la decadenza degli anticorpi si sia nuovamente suscettibili), la cosa migliore sarebbe di continuare a fare la stessa vita che si faceva prima della vaccinazione e/o del contagio...
Ultima modifica di galinsog@; 04/08/2021 alle 10:40
Non è che non valga la pena, è che non è mai stata definita una soglia minima sotto la quale non si sia protetti e questo maggiormente vale a distanza da qualsiasi infezione, perché gli anticorpi caleranno naturalmente. Io ho fatto il morbillo in forma piuttosto grave a 9 anni, all'epoca lo passai a casa ma oggi finirei quasi sicuramente in un reparto pediatrico ma sono certo se facessi un test specifico per gli anticorpi (dopo 38 anni e senza nessun contatto con persona infetta) non se ne troverebbe traccia, mentre se lo facessi dopo un contatto recente con un portatore di morbillivirus avrei nuovamente anticorpi altissimi. Ad oggi la maggior parte delle regioni vaccinava le persone positive tre mesi dopo la negativizzazione, ma ci si sta orientando su un periodo finestra di 6 mesi-1 anno prima della vaccinazione degli "ex-positivi", in questo periodo, in cui da ex pazienti non è o non sarà possibile vaccinarsi, se si ha timore di contagiarsi nuovamente, allora si addottano le precauzioni che dovrebbero adottare tutti i non vaccinati, che tra l'altro in Italia valgono pure per i vaccinati e per gli immunizzati naturalmente da contagio.
Se poi si ha molta paura di reinfettarsi si cerca di frequentare il meno possibile le persone non conviventi e se lo si fa per lavoro si adottano le precauzioni previste dai protocolli. Ognuno poi può intensificare le stesse in base al proprio personale sentimento di prudenza, io ad esempio non sono un ex paziente ma sono vaccinato e ho scelto di non andare al bar, se sono all'aperto in presenza di (poche) altre persone indosso la mascherina chirurgica, se sono al chiuso o in ambienti assembrati metto l'ffp2 e lo stesso se devo prendere un treno, non andrò al cinema o al teatro ancora per un po' e vivrò in una sorta di bolla (poche persone estranee e contingentate) ma questa è una mia scelta, connaturata al mio livello base di prudenza e credo che sia legittimo adottare anche costumi molto più rilassati, perché all'estremo opposto c'è pure chi, da un lato pretenderebbe di fare la "vita di prima" e dall'altro pensa che sottoporsi a continui screening sugli anticorpi gli consenta di farla. Purtroppo non è così...
Ultima modifica di galinsog@; 04/08/2021 alle 11:04
Purtroppo temo che sia molto molto soggettivo tutto, dalla reazione al contagio, alla guarigione, dalla presenza di anticorpi alla reinfezione.
Io per esempio a metà giugno, con Covid a marzo, avevo meno anticorpi della soglia minima di positività per esempio, pur avendo fatto una settimana di febbre e gli strascichi che già sapete.
Cmq un valore 100 volte sopra il valore minimo (perché girano parecchi reagenti diversi che hanno minimo e unità di misura a 1 o a 10) è paragonabile alla risposta immunitaria media che hanno i vaccinati, poi però purtroppo nessuno sa con certezza se ciò rappresenti una sicurezza al 100%, e nemmeno non averne se sia un fattore di rischio altissimo.
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Sì, ma da cosa dipende? Allo stato attuale la presenza di anticorpi così elevati può dipendere dalla reazione del tuo sistema immunitario, dalle caratteristiche della malattia che hai avuto (es. la carica e il tasso di replicazione virale) oppure dipende dal fatto che magari, senza saperlo, hai recentemente avuto un nuovo contatto con un positivo prima del test sugli anticorpi? Praticamente sono tutte cose che ignoriamo...
chiaramente se le TI sono piene, non così, a caso
se le TI sono piene, per me è corretto scegliere chi si è vaccinato. Ripeto, un 90enne non aveva colpa di avere 90 anni, un non vaccinato quanto meno ha scelto di correre un rischio nonostante gli fosse stato più volte detto che sbaglia il calcolo dei rischi
Si vis pacem, para bellum.
Pensa che oltre ai no-vax c'è gente (lo dico per averci parlato) che, siccome l'ha avuto l'anno scorso e avendo fatto il sierologico dice di avere ancora gli anticorpi alti, non si è ancora vaccinato e si lamenta adesso che per andare a un matrimonio non ha il green pass e deve fare il tampone e (incredibile) si lamenta pure che tra quelli col green pass potrebbe esserci qualcuno positivo ma non avendo dovuto fare il tampone non lo sa, e quindi potrebbe magari contagiarlo...capito? a lui, quello che non si è fatto il vaccino perché ha gli anticorpi alti, forse, dall'anno scorso, e si lamenta "al contrario".
No ma, ecco perché io dico che tocca "darla su" (arrendersi all'ineluttabile), perché oltre a quelli che vivono nel mondo parallelo ci sono anche quelli che si sono messi a ragionare di medicina all'improvviso dopo 30 anni, fanno metà ragionamento "corretto" ma poi sballano di brutto di punto in bianco.....se non era per il vaccino eravamo spacciati.
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Se le terapie intensive si riempiranno lo faranno prevalentemente di non vaccinati, tanto per darti un'idea, ogni 100 pazienti che entreranno nelle unità di terapia intensiva a livello nazionale verosimilmente 94/97 saranno non vaccinati, va da sé che una concorrenza di risorse "in area Covid" sarà in astratto non impossibile, ma comunque altamente improbabile. Quello che invece è inaccettabile è che coloro che saranno pazienti Covid per loro "loro libera scelta" contiueranno a dirottare molte risorse del SSN verso la cura della loro patologia, rallentando e/o bloccando tutto il resto...
P.S. sono abbastanza sicuro che le terapie intensive nei prossimi 6-7 mesi non si riempiranno di pazienti Covid e che i pochi pazienti saranno in maggioranza vaccinati, proprio in virtù del "paradosso vaccinale" di cui si è scritto pagine addietro.
Ultima modifica di galinsog@; 04/08/2021 alle 13:13
No vax pentita lancia appello dall'ospedale: "Vaccinatevi tutti, si sta malissimo"
Al sud nell'ambito sanitario esiste anche una sorta di: "il cameriere che sputa nel piatto del cliente"
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