Originariamente Scritto da
jack9
La triste realtà è questa.
quando mio padre è stato ricoverato a inizio ottobre scorso, iniziava la seconda ondata. Prima di dimetterlo (in fretta, non c'era più posto e il "tempo" stava per scadere, tutti i reparti piano piano non erano più covid free nonostante il tampone ogni 4gg) dopo 10gg lo hanno cambiato di 4 reparti, in 10 gg eh, perché uno via l'altro veniva adibito al covid non appena trovavano qualcuno positivo, in concomitanza dell'escalation dei ricoveri. L'hanno spedito a casa il prima possibile dopo DIECI sacche di sangue a seguito di un'ulcera duodenale grossa, mio papà ha l'ossigeno h24 per enfisema all'ultimo stadio e pacemaker defibrillatore con cadiomiopatia dilatativa, o come si scrive/dice. Non è una persona in salute, solo che per evitargli il covid non appena l'ulcera si è cauterizzata, l'hanno spedito a casa che non stava manco sulle sue gambe. A seguito di questa cosa, ha visto un calo esponenziale della condizione ed è uscito due settimane fa da riabilitazione e ospedalizzazione lunghe 6 settimane. Giusto per dire, il Covid crea problemi anche a chi ha bisogno per tutte le altre patologie, prima non c'era il vaccino e di fatto non era colpa di nessuno, ora il vaccino c'è e se ho bisogno di cure ma non possono darmele perché il SSN è intasato di mentecatti non vaccinati, rinnovo, la strage la faccio io.
Questo in Lombardia, in Brianza, una delle zone con la più alta concentrazione di ospedali forse d'Europa (ce n'è praticamente uno per paese/città). Figurati in Calabria
la fortuna è che per qualche strano motivo, forse genetico o forse per morfologia del territorio, boh, in Calabria il covid non è mai arrivato come ha fatto in Lombardia, Piemonte, E-R, Veneto, FVG, Puglia, Sicilia adesso, Campania, Marche e via discorrendo.
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