Originariamente Scritto da
burian br
Ho parlato ieri sera, ad una festa, con un ragazzo no-vax della mia età. Praticamente sembrava @
Manto91, nessun serio motivo per non fare il vaccino, lui stesso lo ha detto, solo che non gli è piaciuto come è stato gestito il tutto, nonchè il modo con cui l'informazione ha prima sottolineato e sbattuto in prima pagina le morti da vaccino e viceversa ora l'improvviso silenzio della stampa su eventi simili nonostante la vaccinazione stia procedendo.
Un altro punto su cui ha battuto è il fatto che il vaccino possa esporre a rischi gravi, e nella sua concezione lo Stato né altri può premere per invitare a scegliere un trattamento che tra i rischi comprende la morte.
Ha citato due suoi amici "studenti di giurisprudenza" (deve essere una tara comune ad alcuni di loro...) che hanno querelato non so chi per aver parlato bene dei vaccini alla platea cui si rivolgeva.
Io ho provato a ribattergli che non esiste medicina scevra da effetti collaterali anche gravi, e ho provato a spiegargli che alla fine si tratta di scegliere tra una probabilità molto minima di stare male col vaccino traendone però un gran bene oppure la probabilità di beccarsi il Covid con rischio non indifferente (seppure minimo vista la giovane età) di contrarre l'infezione grave e persino morire. Ma niente, la conversazione è poi morta lì.
L'impressione che ne ho tratta è quella di una persona comunque informata, tanto che ha citato quando ha parlato articoli scientifici decenti (ad esempio lo studio su Pfizer e il rischio di miocarditi) e non ha parlato nè di ossido di grafene o stronzate simili. Inoltre, proprio come @
Manto91 (giuro, sembrava lui a sentirlo
), è favorevole addirittura ad obbligare al vaccino per gli over 50 perchè sa che la malattia può essere molto più spesso grave sopra quell'età, mentre è diffidente circa persone sotto i 40 anni come lui o noi.
Ho avuto l'impressione inoltre di un'informazione superficiale, che non va sul fondo della questione, e al tempo stesso ho scoperto come la stampa abbia fatto un danno forse irreversibile su tanti in quanto gran parte della sua diffidenza è nata dal modo con cui gli organi di informazione hanno trattato l'argomento vaccini, gettando il seme del dubbio e insinuando l'idea che si spinga su di essi in tutto e per tutto anche in assenza di dati scientifici chiari.
Altro danno l'ha fatta la presenza di medici e scienziati contrari, o meglio la colpa è sempre dei mass media che hanno troppo spesso messo in evidenza simili scienziati che pur essendo pochi hanno saputo insinuare l'idea che non siano poi una così sparuta minoranza.
Ancora ha usato come argomento l'eccessiva velocità con cui è stato accettato il vaccino, credo ci sia un limite psicologico in questo in quanto non riesce a concepire che poco tempo non sempre significa che qualcosa è stata fatta alla mentulam canis.
Inoltre mi ha dato l'impressione di una persona con gravi penurie in termini di probabilità e statistica, non riesce a concepire appieno che il vaccino non protegga in tutto e per tutto ma serva solo ad abbassare le probabilità di avere forme gravi. O meglio, lo capisce, ma crede che la differenza nel prevenire forme gravi tra un non vaccinato e un vaccinato giovane sia minima e per questo trascurabile. In altre parole nota come 99 su 100 non vaccinati non finivano in ospedale, e adesso tra i vaccinati capita solo in 99,9 su 100. Quello 0,9 è così piccolo ai suoi occhi che non vale la pena.
Non capisce l'ottica sociale per cui vale fare il vaccino, o meglio la concepisce solo in vicinanza di persone con problemi. Se però vivi solo o con persone sane non riesce a capire perchè esporsi al rischio di effetti collaterali gravi solo per avere un abbassamento scarso del rischio di effetti gravi visto che è giovane. Ritorna in questo la sua penuria in campo probabilistico.
Proprio perchè alla fine, per lui, anche da non vaccinati il rischio di incappare in forme gravi è bassissimo non vede l'utilità di un vaccino che lascia una discreta probabilità di contagiarti e subire comunque i sintomi del Covid. In questo c'è anche l'esperienza di un amico che da vaccinato ha avuto il Covid con sintomi e perdita di gusto e olfatto.
Questo è quanto ho appreso parlando con lui. Per fortuna nostra il Covid lo ha già avuto a Luglio, in Inghilterra, perdendo anche gusto e olfatto per tre settimane (curioso come, nonostante questo sintomo e anche un notevole senso di affaticamento fisico, si definisse asintomatico, indice di una palese miscomprensione del termine nella popolazione comune), e non resterà in Italia comunque a lungo.
Nel mentre di questa conversazione si è inserito un ragazzo, che lo conosceva, che in dialetto locale ha semplicemente detto una verità forte e semplice: negli anni 60 la gente correva per vaccinarsi con vaccini che erano anche più pericolosi, mentre oggi nel 2021 facciamo i capricci.
Questo ragazzo non era di certo medico, né possedeva una laurea di alcun tipo, probabilmente aveva un'intelligenza media e nemmeno si era informato più della media della popolazione, probabilmente anzi lo era meno dell'altro ragazzo contrario alla vaccinazione. Per essere favorevoli alla vaccinazione non serve dunque particolare cultura o quoziente intellettivo o passare ore ed ore a leggersi riviste scientifiche o ad informarsi, basta il semplice buon senso.
E chi ne è sprovvisto forse sarà anche più sveglio e intelligente, chi lo sa, ma di certo è più stupido,
perchè non sempre è stupido l'ignorante o l'analfabeta. La vera misura della stupidità è la superbia, in questo caso la superbia di ritenere la propria opinione superiore a quella della comunità scientifica mondiale costituita da uomini che hanno studiato e lavorato nel loro campo per anni o decenni e che ne sanno 10mila volte più di te.
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