concordo col discorso generale tolti gli assolutismi (il "solo" lo hai aggiunto tu, si è parlato di una tendenza a trovare maggior reticenza tra le località di montagna, ma mica di tutti), il grassettato è obbrobrioso, uno perché non c'entra niente col discorso, 2 perché, oltre ad essere palesemente fisiologico (c'è veramente bisogno di spiegarlo?), pare che sia colpa di chi vive e lavora nei centri urbani
Si vis pacem, para bellum.
Non si tratta di distribuire colpe, ma dobbiamo pesare i numeri in gioco, ovvero, possono essere reticenti quanto vogliono in montagna, ma di numeri ridotti si parla, rapportati al totale. Possono anche essere tutti no-vax accaniti che dubito possa influire più di tanto sulla pandemia.
Come in qualsiasi cosa la legge la dettano i grandi centri e il resto è contorno. Inoltre giustamente @SsNo sottolineava che mica tutte le zone montane possono essere definite isolate visti gli interscambi turistici e non che ci sono.
Certamente nelle valli che hai citato può aver senso pensare di essere isolati e che quindi il problema non interessi. Ma in generale nelle Alpi italiane non mi vengono in mente zone particolarmente isolate, tranne forse qualche valle del Torinese e del Cuneese appunto, perché già dalla Valle d'Aosta verso est praticamente ovunque c'è un po' di movimento, anche fuori dai periodi classici, considerando anche quanti cittadini hanno le seconde case in montagna. E in ogni caso la bassa adesione degli abitanti del Sud Tirolo non credo sia dettata dall'isolamento, credo che abbia ragione galinsoga, che dipenda da una questione culturale legata alla maggiore vicinanza al mondo germanico
Certo, ma detto così è diversa da come l'hai detta prima.
e comunque in parte non concordo, la VdA è stata in crisi più volte per parecchio tempo. I centri montani sono poco popolati ma è tutto in proporzione, VdA che faceva 3 tamponi al giorno con tassi di positività oltre il 30%... TI piene e non pochi morti.
Anche l'AA ha passato periodi non propriamente comodi.
I grandi centri come Milano e Roma, paradossalmente, sono stati meno colpiti di centri più piccoli (tipo BG, LO, BS, l'Umbria in seconda ondata) per dinamiche probabilmente legate al pendolarismo...
Chiaramente se prendi Sondrio, hai dati molto più buoni: è una valle a sé stante, non bersagliata dal turismo come VdA e AA (ma comunque ne ha, ci mancherebbe), valle popolata da diversi centri di medie dimensioni e con pochi scambi col resto della Lombardia (c'è la ferrovia, ma i pendolari che fanno So-Mi si contano sulle dita di una mano, sono più gli universitari che però da marzo 2020 sono a casa). Non è paragonabile ad esempio alle zone di Valter del cuneese più remoto o delle valli più chiuse della VdA.
Poi, l'AA è una cosa a sé stante, sicuramente l'influenza "tedesca" è molta e stiamo vedendo come va lato vaccinazioni in Germania e Austria, a tal punto che:
In Germania giro di vite contro i No Vax: non verranno pagati se finiscono in quarantena - Il Fatto Quotidiano
Mica pizza e fichi anche lì...
Si vis pacem, para bellum.
Certo, comprendo il tuo spunto, ci ho aggiunto altre cose io.
Come già dicevo, non mi soffermerei più di tanto su cosa fanno nelle zone periferiche (anche in Svizzera in quelle zone ci sono relativamente pochi vaccinati, fermo restando che la proporzione non è esattamente lineare tra città e campagna) perché sono poco influenti e riescono a compensare con altri fattori. Per dire, io comunque mi sentirei più al sicuro in una zona con (esagero) solo il 20% di vaccinati e rurale rispetto una metropoli con il 85% di vaccinati.
Vieni a farti un giro in Carnia e Val Canale se vuoi trovare zone isolate dal mondo
Ci sono addirittura stati degli studi sulle malattie genetiche molto frequenti causa consanguineita' (terminati nel 2005 in Val Resia, valle di Illegio, Val Cellina...) per comprendere meglio la diffusione
Confermo che in queste comunità le precauzioni sono molto basse (mascherine usate pochissimo)
Però il Covid ha pestato durissimo, le peggiori province con la variante inglese a gennaio, sono state a lungo Bolzano, Belluno ed Udine
Nel mio comune sono mancate 80 persone su 9000 abitanti
Gli over 60 hanno risposto molto bene alla campagna vaccinale, il problema è dai 30 ai 60 anni. Molti non vogliono farlo, le farmacie hanno prenotazioni fino al 31 dicembre per i tamponi (posti esauriti)
Molti lavoratori li pagano senza problemi, (semplici operai che spenderanno 45 euro a settimana) . Sicuramente hanno inciso i primi errori ,(il carabiniere di 45 anni morto di trombosi a marzo in un piccolo comune pochi gg dopo la 1a dose , ha lasciato moglie e 2 figli ed il medico di base è indagato per concorso in omicidio colposo, questo ha fatto un bruttissimo effetto sui coetanei)
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Capisco, ma non sempre l'eccessiva prudenza paga. Comprare e distruibire vaccini ha un costo economico non indifferente, specialmente se dati gratuitamente, e se i risultati di una dose aggiuntiva dovessero essere di poco superiori a quelli ottenibili senza avrebbe poco senso distribuirli a tutti. Inoltre diffonderesti ancor più diffidenza nelle persone che vedendosi vaccinare di nuovo dopo qualche mese potrebbero pensare ci siano pressioni dietro. Così come avvenuto per le restrizioni anti-Covid più una cosa viene ripetuta meno "appeal" ha sulla popolazione, ricevendone scarsa adesione.
Siamo come sempre in attesa di dati per capire, dati che possono derivare solo dall'osservazione epidemiologica della popolazione.
Circa gli insegnanti di sostegno sì, il discorso può essere applicato anche a loro se sono a contatto con persone molto fragili fisicamente (non psichicamente). Aggiungo che lo stesso si dovrebbe estendere a chi vive con gente fragile.
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Evvaaaaiiiii!!!
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