Diventa anche difficile sostenere la "necessità" della vaccinazione, quando e se i vaccini:
1) non evitano misure di confinamento drastiche e prolungate;
2) non consentono di individuare un orizzonte d'uscita (se non ne siamo usciti nel 2021 perché ne dovremmo uscire nel 2022 o nel 2023 o mai).
A quel punto vaccinarsi diventa un fattore legato alla percezione del rischio sanitario (percezione che, poco da fare, è prettamente individuale): mi vaccino per ridurre drasticamente la probabilità di ammalarmi in forma grave o critica ma tutti gli altri effetti nefasti della pandemia (dall'impoverimento economico a quello relazionale, all'impossibilità di praticare passatempi e interessi) continuerò a subirli indefinitamente. A questo punto una persona anziana o semplicemente "stanca" psicologicamente di questa situazione, di fronte alla prospettiva di perdere relazioni sociali e amicali, potrebbe decidere che alla fine forse "E' meglio prenderselo 'sto Covid e tirare le cuoia" (ragionamento fatto da mia madre durante il periodo più caldo" della scorsa primavera) e quindi rinunciare a fare i futuri richiami... Se si diffonde questo sentimento di sfiducia, talvolta anche di disperazione, allora puoi dire addio alla campagna vaccinale di massa... e al di là delle fake-news e della diffidenza verso le istituzioni è questo modo di ragionare diffuso che ha portato a bassi tassi di copertura vaccinale in molti paesi dell'Est Europa... basti pensare che in paesi come la Romania le classi d'età meno coperte sono quelle over-60...
Ultima modifica di galinsog@; 10/11/2021 alle 00:06
Indubbiamente bisogna sperare di uscirne in qualche modo nel breve periodo, ma l'unica soluzione (non per forza definitiva, soprattutto a livello globale) sarebbe probabilmente quella di un vaccino quasi sterilizzante, con le percentuali che si avevano per la variante inglese. Spero che qualcuno ci stia lavorando perchè l'attesa terza dose non permette affatto di tornare al 95% di efficacia come ho letto in alcuni luoghi, ma semmai al 75/80% che non è comunque sufficiente.
Io e burian siamo in forte disaccordo su questo, ma se la strategia Covid0 e quella della vaccinazione a tappeto non consentono di uscire dalla pandemia, resta in piedi solo la terza ipotesi, ossia quella del "Liberi tutti" (o se preferite del "Si salvi chi può") e a quel punto i suoi costi diventano purtroppo ininfluenti, non possiamo congelare la socialità e la vita relazionale delle persone (sia pure a fasi alterne) per anni e se il costo del mancato "congelamento" è il collasso e forse la fine del sistema sanitario pubblico generalizzato e gratuito, allora dobbiamo cominciare a metterlo nel conto e a contabilizzarne gli effetti e allocare le risorse a quei settori (sanitari, sociali ed economici) che si ritiene siano indispensabili per la sopravvivenza della società...
Ultima modifica di galinsog@; 09/11/2021 alle 23:58
avevo già postato studio italiano in cui si concludeva che la chiusura delle scuole o l'apertura delle stesse non erano causa di minor/maggior diffusione del virus. Pochi giorni fa viene pubblicato su Nature uno giapponese che conferma quello fatto in Italia, "non troviamo alcuna prova che la chiusura delle scuole in Giappone abbia ridotto la diffusione di COVID-19" :
No causal effect of school closures in Japan on the spread of COVID-19 in spring 2020 | Nature Medicine
Nel resto d'Europa Rt e' anche a 1.2-1.5, non poco sopra. Tempi di raddoppio inferiori a due settimane spesso.
Per il resto bastava poco per farlo scendere sotto, come poco e' bastato nelle precedenti ondate - e ogni volta nelle precedenti ondate si cercava un fattore che pero' non era mai sufficiente a spiegare la situazione (tipo la ridicola storia degli isolamenti di massa a luglio). Alla fine bisogna accettare che le ondate vanno e vengono da sole. Per dire, in Repubblica Ceca la crescita sta calando molto senza booster o altri interventi.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Quello che dici e' corretto, ma diciamo che l'effetto su ricoveri e decessi e' talmente forte da essere visibile anche nel mondo reale al di sopra di altre possibili variabili stocastiche che comunque ci sono.
Messe peggio in Europa occidentale, come ho scritto. Ah, c'e' l'Austria poco sopra, cambia poco. In compenso Belgio e Irlanda sono messe maluccio anche come ricoveri, sicuramente peggio della meno vaccinata Germania per dire: COVID-19 Data Explorer - Our World in Data
Okay perfetto, dato che era il mio punto dall'inizio direi che siamo a posto.se ti concedo il fatto che non ci sia una correlazione così evidente tra numero di casi e percentuale di vaccinati
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Bisognerebbe per prevenire questo scenario fare informazione. I mass media dovrebbero comunicare i numeri di vaccinati e non vaccinati ricoverati, dovrebbero far capire le differenze tra 2020 e 2021, dovrebbero far parlare matematici ed epidemiologi che facciano capire quanto la delta sia contagiosa e come oggi, senza vaccini, avremmo N volte i casi di adesso, ecc...
Io vedo molta penuria in questo, spero solo che il buon senso della popolazione sia maggiore di quel che credo.
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