Dipende, come sempre in questa pandemia.
Tuttavia un alto tasso di positività in contesti ad alta circolazione virale è indice di un numero di tamponi insufficiente a tamponare tutti coloro che si dovrebbe e dunque di una probabile sottostima dei casi importante.
Si le disparità di tamponi contano tanto, in Svizzera ad esempio c’è il Canton uri che fa il quintuplo di tamponi rispetto tutti gli altri e risulterebbe un’incidenza “preoccupante” di 800 su 100.000 in 14 giorni quando in realtà i positivi sono il 3%… mentre altri che hanno incidenza a “solo” 500 magari fanno il 25% di positivi… chi dei due è peggio insomma?
Dopo un anno certi discorsi già non del tutto validi perdono decisamente forza...i tamponi fatti a caso non servono a nulla anche se abbassano la percentuale, e in generale si deve guardare solo chi ha piú posti letto occupati negli ospedali.
Effettivamente da quel punto di vista il Veneto non é messo male ma nemmeno la Puglia, anzi ha il 4% di ti occupate contro il 6% del Veneto. Quindi in generale il discorso lascia sempre il tempo che trova
Concordo al 100%. Però considerando il tasso di protezione dalla malattia grave dopo 6 mesi, tutto sommato più che discreto anche nella popolazione anziana, personalmente credo che l'allarme sul vaccino "in scadenza" vada un tantino ridimensionato o almeno contestualizzato. Nel senso che mi preoccupa parecchio, ma per assurdo più per la stagione invernale 2022/23, se sottovaluteremo la necessità di fare richiami a tutti entro la tarda estate 2022 o al limite per eventuali colpi di coda primaverili, se verso marzo (mese molto delicato, assieme a febbraio) avremo ancora molti anziani con solo 1° e 2° dose.
Attualmente la decadenza vaccinale non mi sembra un fattore in grado di incidere più di tanto sull'impatto ospedaliero, anche se porterà sicuramente a un aumento di contagi nella platea dei vaccinati più "vecchi" e di riflesso a un modesto aumento (%) di ricoveri, tra l'altro per assurdo più il virus circolerà tra i non vaccinati, esaurendo la platea di coloro che sono più suscettibili (per mancata immunizzazione + condizioni soggettive) al ricovero e al ricovero in area critica, più è verosimile che aumentino i positivi ma diminuisca la percentuale di casi gravi e critici. Tutto questo perché il virus continuerà a circolare in una popolazione sempre più protetta (vaccini, richiami, infezioni e immunità incrociata contagio + vaccinazione). Quindi non escludo che nelle settimane e nei prossimi mesi si verifichi un ulteriore allontanamento tra le tre curve (contagiati/ricoverati/morti) con le ultime 2 che seguiranno come sempre la prima ma a una distanza sempre maggiore. Vorrebbe dire che l'endemizzazione è riuscita e che la strategia vaccinale ha funzionato. Detto questo sono convintissimo che sia giusto spronare verso la terza dose quante più persone possibile e fare in modo che tutti coloro che hanno almeno più di 60 anni la ricevano entro dicembre/gennaio.
Il punto nodale è come contenere la trasmissione di un virus che si diffonde per i 2/3 in contesti familiari e conviviali e secondo me non ci si riesce più, nel senso che non servono né i lockdown dei non vaccinati, né la 2G, né la 2G "rafforzata" di cui si parla in Germania, servirebbe invece una forte riduzione della mobilità locale e servirebbe una fortissima limitazione dei contatti interpersonali e anche così non è detto che lo si fermi (lo si è visto recentemente in Australia e Nuova Zelanda, che partivano da "basi moltiplicative" ridicolmente basse, hanno avuto lockdon rigidi e molto lunghi ma non in grado di arrestare il contagio). Ergo mi sa che la "frittata" sia fatta e, confidando che i numeri che abbiamo proposto (ricoveri e decessi) siano soggetti a fluttuazioni significative verso il basso, credo che individualmente ci sia solo da vaccinarsi, fare le dosi di richiamo e sperare di non essere jellati...
Ultima modifica di galinsog@; 17/11/2021 alle 18:53
Ciao Abete, certo meglio dell anno scorso, ma io non lo prenderei a riferimento visto che le condizioni erano diverse, una su tutte i vaccini che non c'erano.
Restano a mio avviso brutti numeri quelli di oggi, e secondo me (che ripeto semplicemente quello che dice la scienza "ufficiale") una maggiore percentuale di vaccinati avrebbe quantomeno aiutato a ridurre il ritmo di crescita. Nei prossimi giorni inevitabilmente tutti questi contagi si rifletteranno anche in un aumento di ricoveri e decessi. Magari non si arriverà a 100 morti al giorno come lo scorso autunno, ma temo che a qualche decina si.
@nevearoma
Visto che mi chiedevi giorni fa da dove uscissero i dati:
Irlanda positivi nell'ultima settimana di Agosto: 11.782 casi (incidenza sett. 236 casi/100mila ab.)
Italia positivi ultima settimana di Agosto: 45.135 casi (incidenza sett. 75 casi/100mila ab.)
Germania positivi ultima settimana di Agosto: 66.044 (incidenza sett. 80 casi/100mila ab.)
Irlanda positivi ultima settimana di Settembre: 9246 casi (incidenza sett. 185 casi/100mila ab.)
Italia positivi ultima settimana di Settembre: 22.162 casi (incidenza sett. 37 casi/100mila ab.)
Germania positivi ultima settimana di Settembre: 56.073 casi (incidenza sett. 67 casi/100mila ab.)
Irlanda positivi ultima settimana di Ottobre: 15.776 casi (incidenza sett. 315 casi/100mila ab.)
Italia positivi ultima settimana di Ottobre: 30.780 casi (incidenza sett. 51 casi/100mila ab.)
Germania positivi ultima settimana di Ottobre: 131.880 casi (incidenza sett. 159 casi/100mila ab.)
Irlanda positivi ultima settimana (10-16 Novembre): 29.535 casi (incidenza sett. 590 casi/100mila ab.)
Italia positivi ultima settimana (10-16 Novembre): 54.095 casi (incidenza sett. 90 casi/100mila ab.)
Germania positivi ultima settimana (10-16 Novembre): 278.769 casi (incidenza sett. 336 casi/100mila ab.)
DA FINE AGOSTO:
Irlanda: +150% (vaccinati con due dosi: 75% della popolazione)
Italia: +20% (vaccinati con due dosi: 74% della popolazione)
Germania: +320% (vaccinati con due dosi: 67% della popolazione)
DA FINE SETTEMBRE:
Irlanda: +218%
Italia: +140%
Germania: +400%
DA FINE OTTOBRE:
Irlanda: +87%
Italia: +76%
Germania: +111%
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
La differenza è che se l'Irlanda fosse partita da una base più bassa ora avrebbe molti molti meno casi. E tutto sarebbe stato merito dell'alto tasso di vaccinati probabilmente.
Non è lì la differenza ma nel tasso di crescita.Quindi se un paese è più o meno vaccinato (ripeto parliamo di differenze non grandi in Europa occidentale, discorso diverso ad oriente) nella pratica non vedo tutta questa differenza a livello gestionale.
Con questo virus devi avere percentuali di vaccinati sopra il 70% mediamente per avere una certa resistenza alle infezioni, almeno in questa fase.Mesi fa si diceva che chi ha più vaccinati si sarebbe trovato in una situazione per forza migliore, in parte può essere vero ma allo stesso tempo non è detto ed è da vedere quanto conta questo rispetto altre forzanti, quando parte l’onda e quanto è vecchia la vaccinazione come già dicevano altri.
Questo dipende poi dalle caratteristiche di ogni società, ad esempio in Danimarca potrebbe servire l'80%, in Svizzera il 60%, ecc...
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