Non avrebbe neanche senso arrampicarsi sugli specchi, perché per l'appunto se anche agli ex-ammalati si fà il vaccino a soli 6 mesi un motivo scientifico c'é.
Non c'é neanche bisogno di star lá a discutere, se lo fanno evidentemente serve e l'immunità loro é insufficiente.
Rifatto prenotazione per anticipare il richiamo al quinto mese (avrei aspettato il sesto ma data l'aria che tira ho il timore che ci siano problemi con l'approvvigionamento dosi). Prenotazione quindi per il 22 dicembre (5° mese che scade il 21/12). A seguire accesa discussione telefonica con mia madre (no vax "pentita", si è fatta il vaccino per tempo ma quasi contro la sua volontà ed è stata dura...): "Ma proprio sotto le Feste! così se finisci in ospedale non ti possiamo venire nemmeno a trovare!", risposta pronta: "Vabbe', festeggeremo io e le infermiere!"...
Chi cerca trova, è normale che se partono i sequenziamenti emergano casi di omicron in tutti gli stati, mi stupirei del contrario. Tra l’altro, casi per lo più asintomatici o con sintomatologia debole, anche se per i giornali sembra la nuova peste…
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Nessuno grida al complotto per il fatto che nell'elenco dei Rapporti sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 da quello del 26/09 tutto tace?
Erano stati pubblicati ogni mese, ora ne sono saltati due
Ci si è confrontati piuttosto spesso su questo tema, di certo l'infezione da un'immunità con uno spettro più ampio della vaccinazione, però non è detto che sia più efficiente. Sicuramente le reinfezioni sono molto rare, ricordo di aver visto un report, non mi ricordo se dell'ISS o dello Spallanzani, in cui i casi noti di reinfezione registrati risultavano essere circa 1/100.000, ma si è sempre saputo che questo dato è afflitto da una fortissima sotto-stima e per una ragione banale: la gran parte delle reinfezioni sono asintomatiche od oligosintomatiche (come le infezioni nei vaccinati) e quindi generalmente non vengono individuate, se non casualmente (e capita meno spesso perché i vaccinati sono un insieme che, commisurato ai dati attuali, è ufficialmente 15 volte più grande dell'insieme dei guariti) oppure in quei rari casi in cui i sintomi sono tali da allertare il paziente o addirittura sono gravi (in Italia dovrebbero esserci stati anche un paio di decessi da Covid post reinfezione).
A complicare il quadro c'è anche una larghissima intersezione tra l'insieme dei guariti e dei vaccinati (diciamo che i soli guariti senza vaccinazione sono probabilmente meno 1/20 dell'insieme dei guariti, mentre i guariti e vaccinati sarebbero i restanti 19/20). Stime condotte mi pare su dati britannici (in UK hanno fatto vaste campagne di screening) valutano la possibilità di reinfezione in un guarito non vaccinato nell'ordine di 1 caso/400. Quello che parrebbe certo è che i guariti che hanno ricevuto (almeno) una dose di vaccino (prima o dopo l'infezione) abbiano una protezione più efficiente di quella dei soli vaccinati.
Ultima modifica di galinsog@; 28/11/2021 alle 09:46
Scusami perchè credo non ci siamo capiti, volevo dire che chi ha avuto il covid non ha una immunità inferiore a chi ha fatto il vaccino sia in termini di efficacia che di durata ( al netto dei successivi richiami). Anzi gli studi dimostrano che aver avuto il covid garantisce, almeno nei 6 mesi successivi, un'azione sterilizzante nei confronti dell'infezione più elevata rispetto al vaccino tutto qua.
Non volevo dire che chi lo ha avuto è apposto vita natural durante e come dici tu dopo 6 mesi si consiglia di fare il vaccino.
Presidente medici Sudafrica: "Omicron da sintomi lievi" - Rai News
E se lo dicono loro che sono vaccinati in quote risibili...vi ricordate come era esplosa la Delta in India? oltre ai casi che esplodevano si vedevano scene apocalittiche...qui invece sembra se ne siano accorti quasi per sbaglio...
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