Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
Come hanno detto molti è troppo presto sia per lasciarsi prendere dal catastrofismo sia però per un eccessivo ottimismo.
La popolazione sudafricana è molto giovane, e gran parte è non vaccinata, quindi è dura dire qualcosa anche sulla gravità dei sintomi e sull'efficacia dei vaccini.
L'unica cosa su cui possiamo parzialmente esprimerci è una probabilissima maggiore contagiosità e una maggiore aggressività nella fascia dei bambini sotto i 5 anni.
Detto questo, +50mila casi attivi in 11 giorni è tantissimo, è un ritmo da almeno +5000 casi al giorno, solo che si partiva da numeri bassi e in rapida crescita.
Per cui, dimmi se ho capito bene, hanno preso un virus dei pipistrelli con il quale hanno contagiato topi geneticamente modificati per avere il recettore ACE2 dell'uomo in modo da indurre una mutazione che consentisse loro di legarsi a quel recettore?
In teoria sì, questo è possibile, è simile alla selezione positiva delle razze dei cani, cioè è l'uomo che forza la selezione naturale per avere un dato risultato. Però è diverso dal dire che il virus sia artificiale, al massimo si può dire che l'uomo ha forzato e cercato di guidare l'evoluzione naturale (il risultato non è sempre scontato, non è detto cioè che si ottenga quel che si voleva).
Il processo però è tutt'altro che automatico, e necessita di tempo (e numerose infezioni di topi), e infatti si stima che tra il virus più vicino al SARS-CoV2 conosciuto e il virus di Wuhan intercorressero circa 14 anni di mutazioni, quindi troppe perchè fossero state replicate in laboratorio, a meno che gli esperimenti con quel virus sui topi non andassero avanti da 14 anni oppure avessero isolato qualche altro virus ancor più vicino al SARS-CoV2 di cui però la comunità scientifica è all'oscuro.
Considera che l'umanità è un serbatoio incredibile per lo sviluppo di un virus: noi umani siamo 8 miliardi, mentre quanti saranno i pangolini, i visoni, o altri animali? Intendo dire che nell'uomo il virus trova miliardi di esponenti facili facili da contagiare e in cui evolvere, mentre gli è più difficile in altre specie meno numerose in cui il virus dunque evolve poco sia perchè magari distanziate tra di loro sia perchè, essendo proprio meno in numero, mutano molto meno frequentemente.Poi quello che mi chiedo personalmente alla luce di quello che si diceva pure ieri qui sul forum cioè di come il salto di specie abbia coinvolto non so quante specie animali ormai e di come sia pericolosa questa cosa per l'insorgere di nuove varianti (vedi Visoni Danesi, ma anche Ippopotami... oltre che cani, gatti e buona parte dell'Arca di Noè) , mi chiedo come mai questi salti di specie siano stati così "facili" se ciò che ci parava il sedere fino al 2019 sembrava essere la difficoltà di trasmissione interspecifica.
Il virus man mano che si replica acquisisce mutazioni che potrebbero consentirgli, in maniera del tutto casuale, di contagiare anche altre specie. Non è cioè che lo cerca, semplicemente è mutato e casualmente "scopre" di riuscire a penetrare anche in altre specie. Se ciò accade è avvenuto un salto di specie, ma questo non è sufficiente: ci sono infatti tanti virus che riescono a trasmettersi da animale a uomo o viceversa, ma questi stessi virus poi non riescono a diffondersi da uomo a uomo o da animale ad animale. Per fare questo serve un ulteriore salto evolutivo per avere uno spillover "completo", in cui il virus può trasmettersi tra più specie.
Sul fronte bioetico c'è sempre da discutere su questo, però le mutazioni gain of function non rappresentano necessariamente un male, dipende sempre da come le si studia e le si usa.Poi c'è la parte etica eventualmente da commentare, il "guadagno di funzione" è o non è qualcosa su cui dibattere , almeno nel mondo scientifico , e non solo( alla luce del fatto che l'intera umanità è stata coinvolta nella discussione, spesso su cose più complicate di questa...) ?
Spero di essere "entrato"un pò di più e mi scuso perché maneggiare sta roba non è il mio mestiere
Certo, se le si applica ad un virus le cose si fanno molto pericolose, ma anche in questo caso non apporrei un divieto assoluto nonostante i rischi perchè potrebbero derivarne vantaggi enormi per la prevenzione delle malattie e per anticipare le mosse di nuovi patogeni che potrebbero insorgere in futuro. La vedo un po' come la questione sul nucleare: tanti rischi, certo, e se succede qualcosa è davvero gravissimo, ma anche tanti pregi in termini di rendimento energetico, indipendenza dai combustibili fossili e anche impatto sanitario positivo (perchè meno emissioni di inquinanti = meno tumori e meno malattie respiratorie sulla popolazione).
Si sostiene che fosse stato trovato in una miniera abbandonata nel 2012, miniera nella quale si sarebbero infettati 6 operai andati lì a spalare guano di pipistrelli, di questi 3 sono morti per complicazioni di una polmonite. La versione ufficiale è stata che erano venuti a contatto con un fungo. Il virus isolato sarebbe stato successivamente aumentato di funzione tramite il lavoro sui topi chimera e sulla ACE2.
Il virus sarebbe questo:
RaTG13 - Wikipedia
A cui poi avrebbero cambiato nome... e qui si va nel politico e nelle dinamiche umane.
Guarda che e' un dato che significa poco o niente ormai. Le persone testate vengono contate nei bollettini solo la prima volta che si testano, quindi se per esempio tu hai fatto cinque tamponi vieni contato solo la prima volta, ergo e' inevitabile che la % salga col tempo.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Il vaccino anti covid in Italia in tempo reale | Il Sole 24 ORE
Di nuovo attorno alle 500 k dosi giornaliere, molto bene.
Di cui l'80% circa terza dosi.
Per curiosità ho guardato nel portale della regione (ho la terza dose al 15/12, cioè 5 mesi e mezzo dopo la seconda), volendo potrei farla anche oggi pomeriggio.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
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