aggiornamento, sono altri 3 i positivi nella squadra U16 che alleno da vice, fortunatamente settimana scorsa ho dovuto saltare per lavoro e per partita dell'altra squadra.
in totale sono 4 le squadre con positivi e con trasmissione intra squadra. questo non era mai successo, sono tutti vaccinati dai 12 anni in su (altrimenti non possono giocare, per venire ad allenarsi deve essere consegnato GP con data di vaccinazione). sicuro è omicron, ma proprio sicuro al 100%. sono tutti vaccinati poi da 2/3 mesi
Si vis pacem, para bellum.
Perchè parlano di primo caso autoctono Omicron...quando se va bene al 1 dicembre era già qua...ed attualmente i casi saranno centinaia in tutta Italia se non migliaia...e parlare di primo caso autoctono in una regione come il Lazio di 6 milioni di abitanti è francamente poco credibile al 21 dicembre...
attenzione, hai perfettamente ragione eh, persino io son stufo e ho deciso che un po' di vita normale me la concedo (previo sacrificio di star lontano dai miei).
però in Inghilterra già girano voci di un lockdown dal 28 dicembre. questo per dire che non c'è niente "gratis".
Si vis pacem, para bellum.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
parliamone, la realtà è che non sai come starebbero SENZA vaccino.
per il momento mi parli di febbre, dolori e tosse, o non hai mai fatto un'influenza in vita tua oppure sai da solo che è normalissimo avere quei sintomi.
io ho fatto la suina e son stato a PEZZI per una settimana, più altre due per riprendermi al 100%. e avevo 18 anni o giù di lì...
Si vis pacem, para bellum.
Anche con la Delta la protezione dal contagio non è altissima. Bisognerebbe vedere quanto stretti e duraturi sono stati i contatti tra i membri delle squadre: magari i positivi hanno la Delta e sarebbero stati circa il triplo se si fosse trattato della Omicron, purtroppo.
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Quello della socialità è un discorso molto personale, dipende dal carattere e dal vissuto individuale. Quindi ci sta che per qualcuno non ci siano quasi differenze e qualcun'altro invece soffre.
Io ad esempio sono un'asociale, anche se poi quando capita di riunirmi in una qualche cena o altra occasione, ci sguazzo bene e dicono che non sto mai zitta. In effetti, non ho sentito molto queste limitazioni; mi manca un po' di ballare, le grandi feste di danze popolari di una volta, ma credo che difficilmente torneranno a breve. Mi è mancato un po' di non poter andare in pizzeria la sera quando finivo tardi in ufficio e il frigo era vuoto. Poche cose, insomma.
Però sono cresciuta con un padre ingegnere nel gruppo ENI che per lavoro faceva più mesi all'estero che giorni in Italia, e soprattutto non poteva programmare nulla: quindi finesettimana a casa a Milano, ferie prenotate il giorno prima di partire, rientri improvvisi dalle ferie perché era reperibile o cose del genere. Quindi mi hanno educato da piccola a pensare che la socialità e gli amici sono una cosa secondaria.
Poi ho tagliato definitivamente con il mondo negli anni della tesi. Andavo in montagna a rilevare solo nei finesettimana perché era meglio non essere da sola, e mia mamma che mi accompagnava durante la settimana insegnava: rinunciare al Novantesimo Minuto le prime domeniche fu traumatico... ho continuato su quella strada del lavoro in montagna, e me ne feci una ragione di tutto: conoscenze a Milano abbandonate, perché non puoi essere in giro sui monti magari anche nel fine settimana e pretendere che le persone ti cerchino ancora, niente più corsi, attività ludiche, teatro o cinema... insomma, altro che limitazioni, alla fine sono adattata anche alle isole deserte in mezzo all'oceano...![]()
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