La penso in parte come te ma in parte no... nel senso che moltissimi di quelli che hanno fatto tamponi in periodo festivo li hanno fatti perché magari avrebbero partecipato a occasioni conviviali (pranzi, cenoni, veglioni) con parenti anziani e/o fragili. Ad esempio è quello che hanno fatto mio fratello e mia cognata (che peraltro è medico) dal momento che, pure essendo tutti 3-vaccinati, mio padre è comunque un 78enne pluripatologico. Il nostro caso è moltiplicabile per molte migliaia mi sa...
Temo che rispetto al "tamponificio" si guardi la metà di mela sbagliata, per me la responsabilità dell'eccesso (e anche della parziale saturazione del tampone come utile strumento diagnostico) è in quella parte di tamponi che viene fatta per ottenere il GP (prima quello unico, ora quello "base") e lo dico da tempi non sospetti (ottobre). Viceversa se avessimo previsto già in estate l'obbligo vaccinale e usato i tamponi sia per le diagnosi, sia per lo screening individuale nell'accesso alle situazioni delicate (es. ospedali, rsa e visite parentali con un po' di giudizio), probabilmente avremmo avuto, avremmo e avremo meno problemi...
ma no che dici, danno solo il 40% di falsi negativi
ecco, qui riprendo quello che ha detto un po' di tempo fa giustamente @verza81: possibile che in due anni non si sia sviluppato un tampone rapido efficace? e per efficace non intendo un 99%, ci mancherebbe, già un 80-90% sarebbe un enorme successo.
Si vis pacem, para bellum.
Non sono affidabili paradossalmente per gli screening di massa, per quelli individuali sono uno strumento in più... tieni conto che qualsiasi misura mitigativa ha senso in una strategia incrementale, in cui vanno a sommarsi: vaccino+mascherina+altre misure igieniche di base+tampone antigenico+tampone molecolare. La pandemia la affronti così, fallita quella del contenimento (Wuhan, Codogno e Vo') non ci sono altre strade sensate se non mitigare ricorrendo a una pluralità di strumenti dei quali nessuno è in sé ottimale.
Diciamo che l'antigenico ha sensibilità più bassa del molecolare, per questo qualcuno sfugge.
Infatti, sia con il molecolare che con l'antigenico, si consiglia sempre di aspettare 4-5 giorni almeno per vedere la positività, cioè non farlo dopo 1 ora che si è stati a contatto con un positivo
Diciamo che se fai un antigenico (che se ben eseguito ha un'affidabilità compresa tra il 60 e l'80%), sei vaccinato e mantieni tutte le precauzioni dotate di senso epidemiologico, in un contesto di sostenuta circolazione virale hai una probabilità di contagiare che tende asintoticamente allo 0? Ovvio che se invece vuoi andare a fare il karaoke dagli amici in una serata in cui partecipano i loro genitori ultraottantenni forse è meglio prenotare un molecolare la mattina prima e che anche così la sicurezza assoluta di non accendere un focolaio non ce l'avrai... ma se vogliamo la sicurezza assoluta mi sa che dobbiamo chiuderci per i prossimi 2 o 3 anni in una camera sterile...
E comunque. Grave, da dimostrare, etc etc...
https://www.altalex.com/documents/ne...ento-del-danno
Un amico con la febbre... e andiamo... Accerchiati su tutti i fronti.
Sempre più convinto che, in assenza di restrizioni come ora (dove si fanno cene, serate, ecc.) tempo al massimo 2/3 settimane e siamo in fase discendente.
Saranno problemi grossi sul lato ospedaliero, per forza ci sarà un'impennata di ricoveri e terapie intensive con questi numeri, e temo che per almeno 1 mese il sistema sanitario avrà grossissimi problemi.
Ma anche qui, le cose andavano fatte per tempo. Sia dal lato della copertura vaccinale (ormai è tardi), sia dell'organizzazione del sistema sanitario. Come al solito tentiamo di chiudere il recinto quando i buoi non solo sono già scappati, ma sono quasi sulla via del ritorno
Lou soulei nais per tuchi
E' vero, ma le fragilità strutturali del SSN non si colmano in 1 anno e manco in 2... La fuga dei buoi è collocabile con buona precisione tra il 10 gennaio e il 21 febbraio 2020. A buoi fuggiti non ti resta che inseguire. Ricordo che già ai tempi della mia iscrizione all'Università (medicina mi allettava) c'erano allarmi sul numero molto basso di medici che sceglievano specializzazioni come pneumologia e anestesiologia, perché (parlo della prima metà dei '90) lo sbocco professionale extra-ospedaliero era molto limitato e relativamente poco remunerativo... poi per gli anestesiologi è cambiato qualcosa con l'espansione del settore privato (e sì, demoliamo la vulgata "social-pauperista" l'ingresso dei privati non ha fatto solo danni...) ma nel frattempo c'è stato un gap generazionale...
Ultima modifica di galinsog@; 06/01/2022 alle 11:12
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