Per la flash survey del 3 gennaio i campioni sequenziati sono 2632 su 20995 positivi al molecolare (con i rapidi non si può fare il sequenziamento). Nalla tabella risultano solo 3 positivi al PCR in valle d'aosta il 3 gennaio
flash_survey_3gen2021.jpg
Non puoi calcolare una probabilità del genere, non hai le basi per fare un calcolo a mio modo di vedere.
Sarebbe come chiedermi se è più probabile che il tuo capo, quel giorno in cui ti ha fatto la ramanzina, fosse scazzato per colpa della moglie o per colpa di problemi finanziari personali. Entrambe possono essere contemporaneamente vere, e in assenza di dati non puoi dire quale delle due sia più probabile.
Boh... molto molto discutibile. Se parliamo, come passato, del 18° o 19° secolo - stavi rispondendo a un intervento che citava questi periodi - era il modo di vivere in sé che era radicalmente diverso dall'attuale, il concetto di socialità, la disponibilità di tempo - in molte fasce sociali - e di denaro da dedicare alla socializzazione, l'idea stessa che "socializzazione" fosse un valore, che non si presentavano in questi termini. Pensa solo ai cambiamenti radicali nel modo di vivere delle ragazze/donne, che si rifletteva poi in quello dei maschi, e quindi in tutta la società.
La popolazione nel lungo periodo ha sempre modificato la propria "visione del mondo" adeguando i proprio modo di vivere a essa nonché alla congiuntura. La consideravano "normalità", ma era diversa dalla nostra "normalità", e quindi di volta in volta la società ha sviluppato "nuove" normalità, che superavano quelle precedenti.
Io stessa, se penso a quando ero ragazzina, avevamo una visione completamente diversa. Veramente, erano normali cose che oggi sembrano marziane, e che non avrei mai pensato di fare.
La "normalità" non è un assoluto.
si non abbiamo posti letto...pensano solo ad altro i politci...quando nel pieno della stagione non hai un piano b....tipo...."cirio...che sei a mezzora da me...mi tieni 10 posti letto in ti...perchè noi ne abbiamo 30 circa...."
non poteva essere un accordo?
molte regioni non sono arancioni perche hanno pescato i posti letto in gior per i privati...
noi talmente piccoli...che non riusciamo a muoverci.
ps:perà i dati sulle morti in relazione alla popolazione sono da sempre tra le più alte d'italia...
per molti motivi..
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Sì, i parallelismi storici sono un terreno scivoloso, perché la Storia non i ripete mai, essa stessa modifica le condizioni al contorno e quindi la situazione è sempre diversa.
Però qualche considerazione sul concetto di libertà personale e sulle idee circa le malattie infettive vale la pena di farla.
La Serenissima, dalla fine del Medioevo in poi, ha considerato così "normali" le malattie infettive e la mortalità, da decidere unilateralmente che qualsiasi cargo commerciale, prima di sbarcare uomini e merci sulla Riva degli Schiavoni, "soggiornava" per 40 giorni nell'isola del Lazzaretto, prima quello vecchio e poi il nuovo che dalle parti di Sant'Erasmo, quindi isolamento totale senza speranza e senza bar. Se volevi commerciare, così era. Con buona pace della libertà personale dei marinai e dei comandanti.
Durante la peste del '300, la prima reazione delle città è stata quella di asserragliarsi dentro le mura, sbarrare le porte e impedire il più possibile di entrare/uscire.
Quando un morbo sconosciuto si affacciava all'orizzonte, del quale non si sapeva nemmeno quale era la causa, si vedevano solo le vittime ammonticchiarsi a lato strada, semplicemente ci si cagava sotto, si era assuefatti e quindi non si dava fuori di matto e si sopravviveva, dal punto di vista psicologico, però si correva ai ripari limitando tutto.
Più indietro ancora, i lebbrosi erano segregati fuori dalle città, in apposite comunità... insomma, a ben vedere, agli inizi quello che mi ha sorpreso maggiormente nel covid è stata la reazione "medievale" di un mondo che si reputava avanzato, difeso e protetto dalla propria medicina, e che ha scoperto che davanti a un minuscolo patogeno non sapeva più che cavolo fare... tranne asserragliarsi in casa... ecco, in questo sì che ho rivisto il parallelismo storico.
Abbiamo reagito alla medesima maniera che in passato, rinchiudendo tutto ciò che si poteva rinchiudere, nell'illusione di poter sfuggire.
Scusate l'OT...che tu sappia la quarantena delle navi era praticata anche in altri porti del Mediterraneo?
Perchè a Brindisi facevano lo stesso quarantenando presso l'isola di S.Andrea, dove coincidenza hanno messo le navi da crociera durante questa pandemia in attesa che passasse il periodo di isolamento dell'equipaggio .
Voglio sapere se fosse pratica comune o l'abbiamo ereditata da Venezia (Brindisi è stata per breve tempo, credo fine Quattrocento o inizio 500, dominio di Venezia).
Il fatto è che sono stati tutti eventi che hanno impattato solo su fasce ristrette, cioè, non ci toccavano realmente da vicino.
Prendi il periodo delle manifestazioni studentesche, magari vedevi all'improvviso i poliziotti in antisommossa e la manifestazione al capo della via, e mia mamma girava alla larga e non si infilava in Rinascente perché aveva paura di rimanere bloccata dentro... ma niente di più... cioè, se non andavi in corteo non rimanevi coinvolto da quegli eventi, così come Piazza Fontana o Piazza della Loggia alla fine erano eventi terribili ma che si erano chiusi, non si pensava "cielo vado in banca" o "prendo un treno in stazione" e potrei saltare in aria. L'AIDS si è subito relegato ad una affare di quelli che avevano una sessualità promiscua, borderline, non "normale" quindi non poteva toccare a noi che eravamo persone "per bene", e quindi anche quello un po' si è esorcizzato, per lo meno sino a che non è venuto fuori che si prendeva anche con le trasfusioni...
Adesso invece, soprattutto nei primi mesi, ci si è trovato davanti qualcosa che plausibilmente poteva coinvolgerci nonostante ci comportassimo nel modo più consono e regolare possibile. Poteva toccare a tutti... per dire, io non ho conosciuto nessuno, realmente, morto per terrorismo o per AIDS, mentre di persone morte per covid già nei primi mesi ne conoscevo molte, lavorando in bergamasca.
L'impatto non poteva non essere diverso, e molto maggiore.
Poi c'è la cassa di risonanza dei mezzi di comunicazione, che è cosa ben diversa da allora.
Quando ci fu Chernobil, ad esempio, e la nube passò sull'Italia, a livello psicologico un qualche impatto lo ebbe... ricordo che con un'amica ero, nell'intervallo di lezione al mercato, e mi sono messa a guardare in controluce la lattuga su un banco e a dirle, in maniera confidenziale "vedi che ha un riflesso strano... è come se fosse luminescente... non è normale, quella lattuga è radioattiva..." e abbiamo vito man mano le sciure in fila che fingendo indifferenza drizzavano le antenne, poi a una a una si sono allontanate, come se niente fosse... una scena mitica, sino a che non ho incrociato lo sguardo torvo dell'ortolano... "vieni , andiamo via che è meglio... " e ci siamo defilate al volo. Ecco, per credere una puttanata del genere - che equivale ai microchip nel vaccino o al 5G - o per lo meno sentirti in dubbio e andar via, vuol dire che c'era già un'ansia non espressa in quelle signore che facevano la spesa, ed era bastato poco a darle voce e corpo... eravamo in diretta, davanti a quattro gatti, oggi avremmo i social e probabilmente saremmo riuscite a costruire una corrente no-insalata, è radioattiva, vogliono ucciderci!... Insomma, se puoi accedere alla comunicazione globale, hai delle potenzialità incredibili per gonfiare un evento. Chiaro che l'impatto cambia.
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