Il 17 febbraio sarà "l'open day", quando verranno rimosse tutte le restrizioni compresa la mascherina sui mezzi pubblici e il certificato per la ristorazione. Certo questa sarebbe come spiegato dal legislatore la variante 1, quella più "aggressiva", con rimozione "in blocco" del pacchetto delle misure covid, che presuppone il requisito "a condizione che la situazione epidemiologica lo consenta". Altrimenti c'è la variante 2, più mirata a eliminare delle restrizioni ma mantenerne o allentarne altre. Il tutto è ben descritto nel sito dell amministrazione federale. Insomma, al di là dei proclami di 2 giorni fa, solo il 16 febbraio sapremo cosa verrà deciso.
Resta il fatto che, stando ad oggi, i numeri che vedo io non giustificherebbero certamente la rimozione in blocco delle restrizioni.
Lo sai perché poi è stato messo in Italia? Dopo una tormenta in A1 in Toscana, che, a causa di diversi automobilisti e camionisti non attrezzati, ha bloccato totalmente la tratta autostradale per tantissime ore, anche ovviamente per chi era attrezzato e non aveva problemi a proseguire. Ti ricorda nessuna dinamica?
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Quello delle gomme invernali non è un buon esempio, visto che si, non c'è l'obbligo inteso come controllo e sanzione da parte delle autorità sui veicoli in circolazione che non ne sono dotati, ma in caso di incidente causato da veicolo non provvisto di pneumatici invernali, il guidatore risponde in toto per i danni causati senza poter contare su nessuna copertura assicurativa. Quindi, visto l'enorme rischio, tutti montano le termiche.
Non è una questione culturale, ma una conseguenza del sistema legislativo e di sorveglianza in vigore, che applica obblighi ben precisi, e pene ben precise e pesanti per chi trasgredisce, unite alla certezza della pena.
Per questo in Svizzera tutti, compresi i 2 milioni di stranieri che ci vivono, provenienti da tutto il mondo, rispettano le regole. Per questo, visto che gli esempi stradali sono semplici e alla portata di tutti, da Lugano a Chiasso non si superano i 100, mentre appena si arriva alla 3 corsie italiana ti passano a 240.
@kima. Il fine è lo stesso, cambia il modo, nell’esempio originale era per specificare che un obbligo vaccinale in questo contesto non porta nulla, difatti nessuno lo promuove ed entrano in balle altri principi, ma ovviamente non vale così altrove.
E' morta una paziente di mio padre, 90enne con unica comorbidità l'Alzheimer, nonostante la terza dose fatta tra l'altro in tempi recenti, 1 mese fa, quindi quando avrebbe dovuto essere al picco della risposta immunitaria.
La sua situazione è degenerata nel giro di pochi giorni, la sintomatologia grave è sopraggiunta presto e le cose hanno semplicemente fatto il loro brutto corso: ricovero in ospedale e infine trapasso.
E' il primo dei pazienti di mio padre che da Novembre ha sintomatologia grave da richiedere ricovero, e ovviamente il primo a morire.
In generale sull’applicazione delle regole non è solo per motivi di sanzione, anzi, vale più altrove dove l’obbligo ha come conseguenza X.
In Svizzera spesso la legislazione è molto più leggera, c’è un approccio al sistema istituzioni e nelle relazioni con cittadini molto diverso che altrove.
Ma mi riferivo inizialmente alla questione dell’obbligo vaccinale, qua totalmente inutile.
Ultima modifica di AbeteBianco; 04/02/2022 alle 10:25
Al netto di quanto la quarta dose possa rafforzare la protezione dalla malattia sintomatica direi che la situazione israeliana rispecchia un contesto gravemente subottimale di copertura vaccinale, in cui il 34% della popolazione idonea il vaccino non l'ha mai ricevuto. Da questo punto di vista l'epidemia israeliana da omicron ricorda molto da vicino quella statunitense, dove i mai vaccinati sono il 36% della platea e infatti picchi assoluti di casi, ricoveri e decessi, pur con un virus che provoca una malattia mediamente meno aggressiva e meno letale. Situazioni che non si sono viste laddove, la quantità di vaccinati, pur non impedendo al virus di circolare in modo estremamente diffusivo, è prossima o superiore all'80%.
Ultima modifica di galinsog@; 04/02/2022 alle 10:38
Sull obbligo vaccinale per il covid sono totalmente d'accordo con te, e mi ritengo fortunato di trovarmi in Svizzera dove l'obbligo, nel contesto attuale e con le informazioni che abbiamo al momento sull'efficacia dei vaccini disponibili, non è in discussione, e resta una mia libera scelta (che ho fatto vaccinandomi). Nulla vieta che un obbligo possa essere preso in considerazione in futuro qualora la situazione lo dovesse richiedere, come già dicevi tu bisogna agire in maniera dinamica e ponderata sulla situazione del momento e non per dogmi.
Il discorso sugli obblighi si era in effetti allargato ad altri aspetti, più generali, e per questo mi ero permesso di fare delle considerazioni, chiaramente basate sulla mia prospettiva ed esperienza personale.
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