Nuovo Virus Cinese

[verza81]

Comunque ieri è definitivamente finita la pandemia su TV e giornali

Speriamo lo sia anche nelle restrizioni rimaste


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Finte vaccinazioni anti Covid per avere il green pass: tre arrestati, due sono medici | G. di Vicenza

False vaccinazioni ai pazienti perché ottenessero il green pass: in cambio ricevevano soldi e regali. Questa mattina la squadra mobile ha arrestato tre persone: si tratta di Daniela Grillone Tecioiu, del compagno Andrea Giacoppo e di Volker Erick Goepel. Per tutti sono stati disposti gli arresti domiciliari. I reati contestati sono corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, peculato.

Le indagini sono state avviate lo scorso dicembre dopo che è arrivata la segnalazione da parte della dirigenza dell’Ulss 8 Berica, che aveva denunciato un numero elevato e anomalo di vaccinazioni anti Covid eseguite nell’ambulatorio della dottoressa Grillone Tecioiu, medico di base con lo studio a Vicenza ma residente a Creazzo. Sono scattate le indagini anche con intercettazioni telefoniche della Grillone Tecioiu, del compagno e di altre collaboratrici e segretarie dello studio medico. Non sono mancate inoltre intercettazioni ambientali e informatiche. Dagli accertamenti è emerso che la dottoressa avrebbe finto di vaccinare i pazienti che così ottenevano, pur non avendone alcun diritto, il green pass per accedere ai servizi e al posto di lavoro. Durante le telefonate la parola in codice per quest’operazione era ozonoterapia. Il medico avrebbe ricevuto somme di denaro per queste prestazioni: alcune volte il prezzo veniva mascherato in fattura come prestazione di ozonoterapia, in altri casi avrebbe ricevuto confezioni di vino anche di pregio e altri regali. Dalle indagini è emerso il fondamentale contributo di Andrea Giacoppo a queste attività illecite. L’uomo si sarebbe infatti occupato della gestione del database delle persone falsamente vaccinate e avrebbe inserito i loro nominativi nel portale dell’azienda sanitaria in modo tale che potessero ricevere il green pass. Allo studio medico arrivavano tante richieste da parte di persone non solo della provincia di Vicenza ma anche di altre province. Dopo che l’Ulss ha evidenziato un numero eccessivo di vaccini e ha bloccato la fornitura Giacoppo si sarebbe molto allarmato tanto che avrebbe concordato con una delle collaboratrici la distruzione della documentazione relativa alle false vaccinazioni eseguite. Avrebbe inoltre più volte ripetuto alla compagna che i rischi sarebbero stati alti se avessero proseguito l’attività.Il meccanismo delle false vaccinazioni sarebbe stato svelato con chiarezza dalla stessa dottoressa nel corso di una conversazione avvenuta con Volker Erick Goepel, specialista in nefrologia che dal novembre 2021 in qualità di supplente svolgeva mansioni di medicina generale con uno studio a Fara Vicentino. La collega avrebbe impartito al medico vere e proprie disposizioni operative per simulare la somministrazione dei vaccini e lui le avrebbe effettuate nel suo ambulatorio a pazienti che erano stati segnalati dalla collega, generalmente sanitari che avevano rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione. Volker Erick Goepel avrebbe continuato la finta somministrazione anche dopo che l’azienda sanitaria ha bloccato la fornitura nei confronti della dottoressa. Quattordici persone che hanno ottenuto i green pass pur non essendo state vaccinate sono state denunciate e gli accertamenti continuano per identificare numerose altre persone che si sarebbero rivolte agli studi medici. Proprio per questo in mattinata sono scattate delle perquisizioni negli studi e nelle abitazioni dei tre arrestati e sono stati sequestrati gli hard disk dei computer. LE REAZIONI. L'Ulss 8 Berica ringrazia la Squadra Mobile per l’operazione portata a termine, «frutto di un lavoro di indagine al quale anche l’Azienda ha contribuito mettendo a disposizione degli inquirenti le informazioni in proprio possesso. La segnalazione agli inquirenti è avvenuta a seguito di alcune anomalie rilevate dall’Ulss 8 nel numero di vaccinazioni effettuate dalla dott.ssa Grillone Tecioiu, nell’ambito di una costante e meticolosa attività di monitoraggio condotta dall’Azienda Socio-Sanitaria su tutti i canali della campagna di vaccinazione». Anche l'Ulss 7 Pedemontana esprime apprezzamento e gratitudine in relazione all’operazione condotta questa mattina dalla Squadra Mobile, che ha portato all’arresto di tre persone, tra cui il dott. Volker Erick Goepel, che dallo scorso mese di novembre prestava servizio come sostituto medico - non dipendente dell’Azienda, in rapporto di convenzione - in un ambulatorio a Fara Vicentino. «Mi complimento con la Squadra Mobile e ringrazio gli inquirenti per l’operazione condotta - sottolinea il direttore generale Carlo Bramezza -. È sconcertante constatare che dopo tutto quello che abbiamo passato in questi due anni proprio un medico possa arrivare a tanto. Ora come Azienda valuteremo a nostra volta eventuali azioni legali». Già nella giornata di oggi l'Ulss 7 si è prontamente attivata per trovare un medico sostituto, al fine di garantire la continuità dell’assistenza a tutti gli ignari pazienti del dott. Volker Erick Goepel: nonostante il momento molto difficile anche per il reperimento di nuovi Medici di Medicina Generale, è già stato individuato un nuovo medico incaricato che presterà servizio nel medesimo ambulatorio già a partire da domani, per alcune ore al giorno.«La vicenda delle false vaccinazioni per ottenere il Green pass è sconcertante, difficile trovare parole adeguate. Ed è triste il coinvolgimento di medici, quando l’intera categoria da due anni sta lottando in prima linea contro la pandemia. Oltre ad essere un insulto alla memoria di chi, se avesse avuto a disposizione il vaccino, oggi sarebbe ancora vivo», il commento del capogruppo del Partito Democratico Veneto Giacomo Possamai. «Merito va all’Ulss 8 che ha segnalato l’anomalia nella registrazione dei vaccini e un ringraziamento alla polizia per aver smascherato questa truffa; l’auspicio è che vengano presto individuati tutti i ‘clienti’ che sono riusciti a ottenere illegalmente il certificato verde. Se le conseguenze delle loro azioni sono meno gravi di un anno fa è proprio grazie al fatto che la stragrande maggioranza della popolazione si è vaccinata».

[verza81]

Due anni di multe Covid non pagate: il conto sfiora il mezzo milione di euro | G. di Vicenza

Due anni di multe covid non pagate, il conto sfiora mezzo milione di euro. La prefettura ha inviato nei giorni scorsi 1.200 multe che, a partire dal decreto del 25 marzo 2020, sono state staccate a tutti coloro che per i motivi più disparati non hanno rispettato le norme anti-covid e che non sono state ancora saldate. Sono tutte sanzioni da 400 euro. Dopo l’analisi da parte della struttura guidata dal prefetto Pietro Signoriello, nessuna situazione è stata ritenuta tanto grave da superare quella soglia. La cifra complessiva ancora non pagata ammonta a 480 mila euro.

I casi Non serve riportare alla memoria le immagini dei runner che correvano lungo i litorali deserti inseguiti a perdifiato dalle forze dell’ordine per ricordare come i modi per infrangere la legge, in questi due anni, siano stati molteplici e cangianti. E, allo stesso modo, infinite sono state le situazioni analizzate dalla squadra allestita dalla prefettura e capeggiata da Emanuele Cassaro che guida l’area che si occupa del Sistema sanzionatorio amministrativo. Nei faldoni rientravano anche le situazioni che, in un primo momento, erano arrivate sui tavoli della procura perché di rilevanza penale. Un profilo che poi è diventato puramente amministrativo. Come detto, la normativa è entrata in vigore nel marzo del 2020, quando l’Italia era investita dalla prima ondata del coronavirus ed era chiusa dal primo e più stringente lockdown. Poi sono arrivati i divieti a uscire dal territorio del Comune di residenza e da quello della Regione ma anche l’obbligo di uscire di casa solamente con la mascherina e, per un breve periodo, anche l’indicazione della Regione di rientrare in Comune prima delle 14. Per non dimenticare anche il divieto di affollare i centri storici con i “posti di blocco” con il compito di chiedere se c’era un acquisto da effettuare o se ci si trovava in centro solo per motivi di struscio. E chissà se tra i vari documenti c’era anche qualcuno sanzionato perché viaggiava in macchina con una persona non convivente magari non rispettando la disposizione asimmetrica dei posti a sedere e ci sarà sicuro chi è stato sanzionato perché non era assieme a un congiunto, quando invece avrebbe potuto incontrare solo loro. C’erano poi i locali che non potevano lavorare se non con servizio d’asporto e quelli che dovevano restare proprio chiusi e invece erano pizzicati aperti. Insomma, in poco tempo si sono susseguite davvero molte norme diverse da rispettare e di conseguenza tante situazioni da sanzionare per evitare che il contagio potesse dilagare senza freni.Di cosa si tratta Ma cosa sono queste “ordinanze ingiuntive di pagamento” emesse dalla prefettura? Sono in definitiva le vere e proprie multe che ora tutti i sanzionati saranno chiamati a pagare. Quando la violazione è stata contestata dalle forze dell’ordine è stata elevata una contestazione a cui il cittadino, se vuole, può rispondere subito pagando entro cinque giorni con uno sconto del 30 per cento per chiudere definitivamente la pratica. Il pagamento in misura ridotta resta possibile entro 60 giorni dalla notifica del verbale. In questo caso, invece, si tratta delle multe che sono state dimenticate, stracciate, messe da parte o, ancora, quelle per cui i cittadini hanno deciso di prendere “carta e penna” per scrivere le loro osservazioni al prefetto. Se gli “scritti difensivi” dei multati sono stati ritenuti validi, la loro posizione è stata archiviata mentre in caso le giustificazioni non siano state ritenute sufficienti, la multa è partita da contra’ Gazzolle e oltre ai 400 euro ci sono da aggiungere le spese di notifica.I controlli Verifiche e accertamenti non si fermano anche se i numeri mostrano un allentamento che corrisponde, forse, a un andamento più favorevole della pandemia in Italia. Nella settimana dal 14 al 20 febbraio, in tutta la provincia sono stati effettuati 5.136 controlli su cittadini, oltre 730 al giorno. Queste verifiche hanno condotto a 7 multe per assenza di green pass base o rafforzato ove richiesto. Per quanto riguarda le attività commerciali, i controlli eseguiti sono stati 833 con 9 multe. Sono state invece due le persone denunciate perché non hanno rispettato l’obbligo di quarantena.

[Tarcii]

Comunque ieri è definitivamente finita la pandemia su TV e giornali

Esatto, non se ne parla più da nessuna parte

[Belumat]

Covid, e confermato: i vaccinati hanno minor carica virale (e quindi contagiano meno) - la Repubblica

[Gianni78ba]

Si evidenziano i primi segnali di rallentamento nella discesa della curva epidemica nazionale: dopo tre settimane con una riduzione vicina al 30% (rispettivamente -29,1%, -29,2% e -28,7%) l’ultima settimana epidemiologica si è chiusa con un più modesto -18,0%, peraltro molto vicino al dato della parallela riduzione dei test eseguiti (-14,5%) Cerchiamo sempre meno il virus, e ovviamente lo troviamo sempre meno. Una distorsione che purtroppo si ripete nel tempo e che ha caratterizzato tutte le fasi di calo epidemico: con il risultato di lasciare spazio al virus per costituire indisturbato un nuovo bacino di replicazione.
La dinamica di rallentamento è ancora più evidente in Lombardia, dove l’ondata di Omicron si era manifestata in anticipo rispetto alla media nazionale. Nell’ultima settimana la riduzione dei casi si è fermata al 13,1%, contro il -38,9%, -40,5% e -34,6% delle tre settimane precedenti. Proprio la Lombardia (anche per il suo peso in termini di abitanti, il 16,9% della popolazione totale italiana) costituisce quindi un indicatore in grado di anticipare lo sviluppo nazionale dell’epidemia.
Saranno decisive le prossime settimane per comprendere se la curva epidemica continuerà a scendere, sebbene a ritmo più lento, o se invece andrà incontro a una fase di stabilizzazione (e a quali livelli). Osservando i dati di alcuni Paesi che hanno anticipato la nostra ondata di Omicron possiamo derivare alcuni segnali indicativi: 1) In Sudafrica, a dieci settimane dal picco dei casi, il numero dei positivi giornalieri si è riportato su valori simili o leggermente superiori a quelli che caratterizzavano il periodo precedente all’ondata di Omicron. 2) Nel Regno Unito si evidenzia la stessa situazione, a distanza di 7 settimane dal picco epidemico. In Italia vorrebbe dire trovare una stabilizzazione del contagio nell’ambito dei 20-30.000 contagi giornalieri: un valore molto elevato, con le relative ricadute in termini di ricoveri e decessi, che consiglierebbe prudenza nel dichiarare risolta e conclusa l’epidemia (ne parleremo in dettaglio nella prossima analisi settimanale).
La possibile diffusione su larga scala di Omicron 2 rischia di complicare la situazione: se osserviamo la Danimarca (5,8 milioni di abitanti, un decimo circa dell’Italia) l’andamento è stato differente, con un doppio picco il 29 gennaio e il 13 febbraio: una condizione legata alla velocissima diffusione della variante Omicron 2 che è diventata dominante già nella terza settimana di gennaio (66% delle infezioni totali). La curva dei casi è in calo, ma dal secondo picco è trascorso un tempo troppo limitato (10 giorni) per poterne verificare la tendenza futura. Segnali preoccupanti arrivano tuttavia, nonostante il calo dei casi, dalla ripresa dei decessi e dalla crescita ininterrotta dei ricoveri in seguito alla dominanza di Omicron 2: per quanto riguarda i decessi la media mobile è in area 36-37 al giorno (parametrati sulla popolazione corrispondono a 360-370 in Italia); i pazienti ospedalizzati sfiorano quota 1.800 (anche in questo caso per una corrispondenza con l’Italia basta moltiplicare per 10). Resta basso, in proporzione ai casi, il numero dei pazienti in terapia intensiva, che si mantiene stabile intorno alle 36 unità.

[Alesa]

Questa purtroppo è pura utopia. L'unica via d'uscita è quella di vaccinare in brevissimo tempo tutta l'umanità con vaccini che bloccano (o perlomeno riducono moltissimo) la trasmissione. E visto che questo non è possibile, non ne "usciremo" mai, nè adesso nè fra 10 anni.
Cosa fare, allora?
Preparare i sistemi sanitari mondiali a stress ospedalieri, aumentare i posti letto, i macchinari, medici, infermieri, personale sanitario in genere. Prepararsi a futuri periodi di chiusure/limitazioni seguiti da periodi vicini alla normalità. Ma è una cosa lenta e lunga, e bisognava iniziare 2 anni fa... Meglio tardi che mai, mi auguro che si inizi adesso.
Avremo un picco primaverile (marzo/aprile), un picco nella seconda metà dell'estate (luglio/agosto) e un nuovo picco tra ottobre e dicembre. A cui seguirà un altro picco, e poi un altro, e poi un altro ancora. Non c'è nessuna immunità di lungo termine, come sappiamo. Ci potrà semmai essere un altro approccio, ossia il comportarsi come se il Covid non esistesse più, e dunque accettare intrinsecamente che potremmo ammalarci, potremmo morire, e che avremo un peggioramento decisivo delle nostre condizioni di salute. E probabilmente ci arriveremo, giusto o sbagliato che sia.

Esatto. Giusto o sbagliato che sia ci arriveremo a considerarla la nuova influenza, e Draghi che è una persona seria, lo ha capito. Anche perché è impensabile che ad ogni ondata o ondatina che sia, ci sia bisogno di ricorrere a chiusure, che tanto non le considera più nessuno.

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[Stefano De C.]

Esatto. Giusto o sbagliato che sia ci arriveremo a considerarla la nuova influenza, e Draghi che è una persona seria, lo ha capito. Anche perché è impensabile che ad ogni ondata o ondatina che sia, ci sia bisogno di ricorrere a chiusure, che tanto non le considera più nessuno.
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E' quello che sta già avvenendo infatti

[Pigio]

sabato sera passato come al solito in compagnia di vari amici e momento di allineamento generale.
ovviamente, anche con loro l'argomento "pandemia" è stato l'ultimo ad essere trattato, prima abbiamo discusso della guerra, dello sciopero dei camionisti (qui siamo rimasti senza benzina e iniziano ad esserci i primi problemi nei supermercati) e dell'aumento dei prezzi.

Dall'aggiornamento emerge che chi si fa il tampone e viene scoperto positivo, viene poi deriso dai colleghi. Chi lavora in grandi stabilimenti racconta che oramai quasi nessuno si tampona in caso di tosse/raffreddore, aspettando gli eventi.
Uno che conosco, dopo che si è fatto Delta a fine novembre, quindi con 2 dosi + infezione, settimana scorsa si è infettato nuovamente. Lui e moglie semplice raffreddore, ma come per l'altro amico della scorsa settimana, anche in questo caso il figlio piccolo (niente vaccini e niente infezione a novembre) non se la sta passando molto bene.

[burian br]

Mia sorella mi ha appena detto di conoscere una ragazza che si è presa il Covid tre volte addirittura!