Come disse un tempo @alexeia se qualcuno non vuole conoscerti ora ha la scusa della mascherina come pretesto per liberarsi di te subito anzichè fare finta perdendo tempo in attesa di trovare una scusa per piantarti e fare dell'altro.
Gente intenzionata a conoscere o parlare non se ne importerebbe della mascherina. Direi che ci guadagni anche tu, eviti persone simili.
Purtroppo credo che il danno psicologico creato dall'allarmismo mediatico esasperato di questi ultimi 2 anni sia stato tremendo. L'altro giorno quando ero a Verona di fianco a me al semaforo ho visto una in macchina da sola con la mascherina...ancora queste scene si vedono. Sinceramente è per questo motivo che credo che, se venisse proclamato dall'alto dei nostri espertoni al governo, un nuovo lockdown con la scusante che è uscita fuori la variante stica**iinsalmi, in diversi si chiuderebbero nuovamente in casa senza pensarci mezzo secondo.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Cina +3602 (se non ricordo male i contagi ufficiali si riferiscono solo ai sintomatici)
ampia diffusione territoriale (quindi non è questione di chiudere una sola città, anche con milioni di abitanti)
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bassa copertura vaccinale nei più anziani
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Booster complessivi poco sotto il 40% della popolazione. E ovviamente il tutto con i loro vaccini, che sembra siano tra quelli meno performanti.
Non la vedo proprio bene per loro.
Ci vorranno anni (se tutto va bene e la pandemia va scemando) per riassorbire da un punto di vista psicologico il terrorismo mediatico di questi ultimi due anni. Per moltissime persone. Ed è chiaro che al minimo accenno di "nuovo virus".. "nuova malattia" ... "nuova sindrome" etc etc molte persone ricadranno nel panico
Personalmente io ho imparato una lezione , e non la scorderò mai (oltre ad insegnarla ai miei figli che spero la tramanderanno ai loro): basta giornali e basta televisione. Chiuso. Finito.
Cerco di informarmi da fonti ufficiali , sempre con un occhio critico ed un confronto con l'estero
E se in futuro mi tornerà la malsana idea di farmi lavare il cervello da queste fonti di "informazione", perchè magari sarà passato del tempo e la memoria tenderà a sfumare ... spero di continuare a ripetermi come un mantra "ricordati del 2020... ricordati del 2020... ricordati del 2020..." per non ri-cascarci
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Si vis pacem, para bellum.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Qui però non si sta discutendo della debolezza che può restare dopo una malattia, ma prima o poi passa.
Si parla di danni permanenti, cicatrici sul tessuto polmonare ad esempio - non so il termine esatto medico, ma da quello che ho capito è una cosa del genere - cioè polmoni che magari adesso da giovani sembrano uguali ma poi nel tempo sommano questo agli effetti dell'età, perdendo di funzionalità in maniera pesante. Danni cerebrali, dicono, e conosco persone di media età che ancora a distanza di un anno hanno problemi di concentrazione e di memoria, oltre a non essere più in forma come prima, cioè, visivamente, non zampettano, non si agitano intorno come criceti come conosco che facevano prima.
Il fatto di conoscerne un po', implica comunque che sono fenomeni abbastanza diffusi. Se adeso si sentono stanchi e non ricordano le cose, fra vent'anni saranno rinconigliti e necessiteranno di assistenza. In numero molto maggiore rispetto agli esiti delle solite influenze.
A parte che già il fatto che faccia grandi numeri, ha un peso reale, pratico. Anche avesse teoricamente incidenze basse, il long-covid sommato alla elevata contagiosità che il covid ha mostrato farebbe numeri pesantucci da sostenere. Tutto il resto sono filosofie, io ce l'ho più grave del tuo, ma quello che conta non è la gravità della malattia, ma il fatto che se quasi tutti lo fanno gli effetti a distanza comunque diventano numeri grossi. Questo conta, nella pianificazione sanitaria.
Lo si pensa fono a che non si prova.
Negli anni passati ho attraversato periodi di mesi in cui non sentivo niente. Non so perché, qualcuno parlava di infiammazione, altri di allergie ma alla fine non ne venivo fuori sino a che non passava da sé. Roba da non sentire per nulla l'odore dell'acetone, tanto per fare un esempio. Non ne potevo più, avevo i nervi a pezzi.
Tutt'oggi, l'idea che da un giorno all'altro possa ricominciare mi terrorizza.
Se non lo provi, non puoi capire. Sembra una ca**ta, ma ti assicuro che non sentire gusti e odori è pesante, anche per la socialità. Immagina cene e pranzi con gli amici, immagina dire sempre a chi cucina "forse è buono, ma non sento un ca**o"...
Cioè, alla fine è quello stesso impatto psicologico che invochiamo e riconosciamo per quelli che sono stati segregati durante questi due anni, allora gli impatti psicologici sono pesanti e stai a casa e non fai aperitivo con gli amici, mentre e all'aperitivo non sai manco cosa stai bevendo, allora no, quello è un impatto di serie B. La qualità della vita è un parametro culturale e soggettivo, e ognuno decide cosa è per lui "qualità della vita".
Distinguere ciò che si mangia non solo dalla sua consistenza può essere "qualità della vita", c'è poco da fare.
Ma secondo me ci stiamo anche fasciando la testa con 'sta storia del danno psicologico. Capita anche a me di tenere su la mascherina anche quando non ce n'è bisogno: si chiama pigrizia, abitudine, voglia di evitare inutili sbattimenti ogni due minuti... l'essere umano si abitua alle situazioni sistematiche molto più facilmente di quello che vogliamo pensare, e dopo un po' non ci fa più caso... per fortuna, perché altrimenti sì che sarebbe un casino. Per dirti, quando abitavo con i miei e Linate era attivo a pieno regime, agli aerei non ci facevamo caso e basta, li notavamo quando tremavano i vetri, oppure quando non volavano per la nebbia.
Adesso uno in auto che per caso c'ha su la mascherina diventa un caso patologico da psicologo... ma dai, fossero questi i problemi psichici!
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