Originariamente Scritto da
barry
Non mi pare di aver fatto post particolarmente allarmati per questa ondata in corso, come non ne avevo fatti per quella Omicron2 a marzo/aprile.
galisgog ha abbozzato delle previsioni che sostanzialmente condivido, quindi non ho aggiunto altro.
Il post che hai ripreso fa riferimento all'affermazione in cui un caso covid che richiede la "semplice" somministrazione di ossigeno viene considerato non grave.
Penso che questo sia sbagliato:
- oggettivamente, le parole hanno un peso e un significato (in particolare quando vengono da un medico)
- perchè fa parte di una narrazione di minimizzazione che di fatto provoca danni ulteriori (che in questo caso probabilmente non erano nell'intenzione di chi le ha dette)
La normalità pre-2019 che tutti desiderano (sì, anch'io) in realtà non esiste più.
Ci viene proposta e stiamo accettando una nuova normalità in cui viene considerato normale prendersi il covid due o tre volte l'anno, che possa succedere di avere una frazione elevata del personale di un'azienda o di un servizio in malattia nello stesso momento, che il sistema sanitario vada ripetutamente sotto stress senza quindi riuscire a recuperare gli arretrati
(ad esempio, è chiaro che d'estate con una parte del personale in ferie la soglia di criticità sia più bassa).
Ma non è un problema, perchè viene modificato il concetto stesso di malattia e di salute pubblica, considerando non grave la situazione di un giovane con il covid che ha bisogno del supporto dell'ossigeno o di un bambino che ha avuto bisogno di un trapianto di fegato per una crisi epatica (magari guarda caso tre mesi dopo l'infezione covid).
Basta proteggere i fragili, che poi vuol dire gran poco (in pratica, che si arrangino).
Ma la condizione di fragilità non è un cartellino che ti trovi alla nascita o al raggiungimento di un'età fissata e che mostri così quando ti vedono al supermercato con la mascherina non ti considerano ipocondriaco. Fragili si può anche diventare dopo la prima oppure dopo la seconda oppure la terza infezione covid, che magari ti prende in un momento in cui il tuo sistema immunitario era indebolito per altre cause, oppure molto più banalmente perchè la visita medica o l'esame diagnostico che avresti dovuto fare per tutt'altro ti viene programmato dopo un anno e non hai la possibilità di andare a pagamento la settimana dopo (qui ovviamente centrano anche questioni ben diverse dal covid, però lo stress continuo del sistema sanitario da più di due anni ha un ruolo). Nel complesso, peggioramento della qualità di vita, quasi impercettibile per molti, in particolare più giovani (certo magari rompe trovarsi il volo per andare in vacanza cancellato perchè lo staff della compagnia aerea è decimato da assenze per malattia), importante per altri, quindi di fatto con un aumento delle disuguaglianze sociali.
Soluzioni in tasca ovviamente non ne ho. Però di fatto la "convivenza con virus" è inteso come vivere come se il virus non ci fosse e questo non mi va bene.
Io vorrei invece cose basate sul dato di fatto che il virus è tra noi e sulle conoscenze scientifiche tipo:
- se il virus si trasmette principalmente per aerosol, il modo per limitarne la diffusione è il miglioramento della qualità dell'aria. Quindi sistemi di aerazione, partendo dalle scuole e passando al resto. In vari paesi lo stanno facendo. Ancora più facile è la misura della qualità dell'aria in ambienti interni (CO2 monitor), in modo da dare la possibilità di valutare ad esempio
se indossare la mascherina o meglio aprire le finestre se il livello è elevato, oppure più semplicemente cambiare ristorante passando a uno che vedo da google map ha una qualità dell'aria migliore (in Giappone e altri paesi orientali si fa così).
- questi giorni ci sono molte discussioni sull'effettiva diffusione del contagio, considerando la ritrosia ai tamponi ufficiali, ecc.
Tecnicamente non sarebbe certo un problema avere sul sito dell'
ARPAV (per noi veneti) la mappa aggiornata della diffusione vera zona per zona dall'analisi delle acque reflue, come abbiamo la mappa delle polveri sottili o di altri inquinanti. In questo modo ognuno potrebbe valutare in base alla sua zona e alla sua situazione personale il comportamento da tenere, basandosi su informazioni più affidabili.
Poi sulla patogenicità intrinseca di Omicron rispetto a Delta al covid originale, che è uno dei punti del tuo intervento, mi pare che i dati di paesi asiatici sciolgano il dubbio: in condizioni di assenza di immunità la severità è paragonabile a quella del ceppo Wuhan.
Posso essere d'accordo che per noi (ma non per i cinesi) la questione sia abbastanza accademica e forse solo da addetti ai lavori, ma questo vale solo se la protezione
data da vaccino o infezione verso le forme severe è duratura.
Qui si aggancia la questione della narrazione sulla "mildness". Se è così mild e non c'è più nessun problema, perchè dovrei farmi un'altra dose di vaccino in autunno?
(che magari darebbe una protezione decente anche verso il contagio per qualche mese, limitando la diffusione nella fase più critica dell'anno e limitando la diffusione tra i fragili, il sovraccarico ospedaliero, ecc. ecc. )
Nessun problema, siamo qui apposta per discutere. E se la pensassimo tutti allo stesso modo non ci sarebbe ragione di essere qui.
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