L'unico problema, da un punto di vista strettamente teorico, è che a forza di circolare prenda campo una variante più pericolosa in termini di patogenicità, non è che serva granché basterebbe solo una variante 2-3 volte più patogena di omicron(1-5) e ugualmente trasmissibile per essere in grossi guai, d'altro canto abbiamo visto come tutte le varianti "di successo", a partire da "delta" si siano generate e poi diffuse a partire da contesti socio-economici in cui è impossibile limitare (anche per brevissimi periodi) la socialità tra le persone, per cui pensare che esistano strategie efficaci a "contenere" la diffusione di questo virus è abbastanza velleitario, oltretutto non dispondendo di vaccini che possano impedire la trasmissione uomo-uomo, con un virus così contagioso, non si può far altro che implementare la sorveglianza in modo da avere tutti gli strumenti farmacologici e non farmacologici adatti ad affrontare il futuro...
Ultima modifica di galinsog@@; 02/07/2022 alle 13:37
non so quanto sia possibile che il virus muti acquistando maggiore pericolosità intrinseca, visto che le mutazioni premiano i virus che non eliminano l'ospite, ma quelli che si diffondono di più... quasi tutti i virologi rendono verosimilmente impossibile la cosa, resta un margine di probabilità pari a quello che possa entrare un virus nuovo, ma sono rischi assolutamente trascurabili
Mah, credo proprio che la minore pericolosità sia dovuta al fatto di trovare pressoché tutti gli ospiti già venuti a contatto col virus (tra vaccini ed infezioni). Quindi si ammalano si, ma hanno anche armi per renderlo meno pericoloso. Anche perche in ogni caso non è vero che sterminava gli ospiti neanche nella prima versione, la mortalità era comunque bassa per limitare la circolazione virale
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Sull'impatto ospedaliero attuale in Emilia Romagna, che tra le grandi regioni è una di quelle a maggior incremento di casi e in particolare nella Città metropolitana di Bologna è abbastanza interessante l'articolo odierno di Repubblica, ma va letto con tre avvertenze:
1. il titolo è fatto per acchiappare click;
2. le "bolle" sono le zone nei reparti non Covid-19 dedicate all'assistenza di pazienti positivi al Covid ma ricoverati per altra patologia. Non ci sono ovunque (ad esempio in Liguria tutti i ricoverati positivi all'ingresso in ospedale finiscono in reparti Covid, ricevendo tra l'altro un'assistenza sub-ottimale a detta degli stessi medici). Nei fatti ogni 10 pazienti ricoverati a Bologna 5 o 6 sono persone che entrano per ricoveri (spesso programmati da tempo) che con il Covid non hanno nulla a che fare.
3. certamente l'impatto sulle pediatrie non è trascurabile, ma semplicemente perché in ambito pediatrico le malattie infettive erano e restano una specialità abbastanza negletta.
Nella sostanza Covid19 continua ad essere un grosso problema in relazione a carenze e deficit organizzativi nazionali e/o regionali di cui i cittadini sono più che altro vittime e al netto di come la si pensi relativamente alle misure da attuare sarebbe ora di dirlo a chiare lettere senza ribaltare ogni volta la questione della "convivenza" sul senso di responsabilità dell'"italiano medio", che forse si è legittimamente stancato...
Sant'Orsola e Maggiore riaprono i reparti Covid, picco di casi in pediatria: "Non portate i bambini nei luoghi affollati" - la Repubblica
Ultima modifica di galinsog@@; 02/07/2022 alle 16:18
Diciamo che in chiave evolutiva l'elevata patogenicità non è una caratteristica particolarmente vantaggiosa per un virus, a meno che non sia compensata da altro, ad esempio un virus si può permettere di essere altamente letale e altamente patogeno in una specie se ha serbatoi in altre specie in cui è meno patogeno e/o meno letale, ad esempio il virus della PSA è letale all'80/90% per i suini domestici ma <1% per i facoceri, il rhabdovirus è altamente letale in quasi tutti i mammiferi ma non nei pipistrelli, che sono il suo serbatoio naturale, mentre noi siamo ospiti occasionali e quindi può ucciderci ogni volta che ci infetta senza estinguersi. Oppure un virus può essere molto letale (Hiv, virus dell'epatite C) e contemporaneamente molto trasmissibile se ci mette anni a uccidere l'ospite e nel frattempo può continuare ad usarlo (per anni) per diffondersi. Sars-CoV2 è un virus respiratorio, con incubazione molto breve, non ha convenienza ad essere particolarmente patogeno, perché in qualche modo l'elevata patogenicità lo auto-limiterebbe, ma a parità di diffusività l'essere letale nell'1/1000 dei casi o nel 3/100 credo che non gli faccia grande differenza, mentre per noi la fa eccome...
Ultima modifica di galinsog@@; 02/07/2022 alle 23:59
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Dall'1 al 30 giugno le RSA liguri (dati diffusi ieri da Alisa) hanno registrato 141 casi di contagio (nessuno fatale e non più di 2-3 ospedalizzazioni, probabilmente anche perché si è fatto diffusamente ricorso ad anticorpi monoclonali e antivirali di ultima generazione). Il dato è interessante per diverse ragioni:
1. la diffusione delle quarte dosi nelle RSA liguri credo non superi il 40% (è comunque un dato più alto della media nazionale);
2. Alle RSA si può accedere solo con GP rafforzato + tampone (molecolare o antigenico) effettuato nelle 48 ore precedenti e mi risulta che tale regola sia fatta rispettare in modo rigoroso;
3. si entra ovviamente solo con ffp2 e vi sono anche limitazioni nel numero.
Per cui si possono affermare due cose:
1. in una popolazione molto fragile, che fino all'inverno 2020/2021 aveva tassi di letalità attorno al 15-20% l'impatto del Covid19 ad oggi è modestissimo grazie a vaccini e farmaci di nuova generazione.
2. anche i protocolli più rigidi non sembrano impedire all'infezione di entrare nelle RSA e di diffondervisi.
Quanto ho scritto al punto 1 è ovviamente è un'ottima notizia. Il punto 2 invece no, non è affatto una buona notizia, anzi è la dimostrazione fattuale di come "difendere i fragili" dal contagio con queste varianti di Sars-Cov2" sia ormai un obiettivo praticamente impossibile da conseguire. Ad oggi l'unico modo di impedire la trasmissione del virus in questi ambiti comporterebbero l'azzeramento totale di socialità (isolamento totale degli ospiti) e della mobilità individuale e la creazione di "bolle" all'interno delle strutture residenziali per anziani e fragili, in pratica l'isolamento totale delle rsa dal mondo esterno e la massima limitazione possibile dei contatti interpersonali anche al loro interno. E per socialità e mobilità intendo sia quella di chi vi è ospite sia quella di chi vi lavora. Una condizione insostenibile per chi si trovasse a viverla e penso socialmente ed eticamente inesigibile.
Ultima modifica di galinsog@@; 02/07/2022 alle 15:45
MIo figlio piccolo al momento ha 38 e mezzo ed è sempre negativo come tutte le altre volte che ha avuto febbre. Idem il resto della famiglia. Per la cronaca continua ad andare al nido e da noi il virus gira come non mai
Sto andando a prendere dei tamponi per farlo a casa, fino ad ora avevamo sempre fatto in farmacia. Glielo ripeterò domani.
CMq a detta dei pediatri da me gira un altro virus che porta febbre alta nei bambini (fino a 40)
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