Originariamente Scritto da
galinsog@@
Aggiungo una cosuccia: sulle unità sanitarie di continuità assistenziale (USCA) e sulla loro organizzazione ci potevano essere obiezioni, ma di fatto contribuivano a controllare una richiesta diagnostica che, stante la situazione gravemente deficitaria della medicina territoriale, non andava a scaricarsi sui servizi di pronto soccorso e medicina di urgenza degli ospedali. Bene, con la fine dello stato d'emergenza e con la gestione dell'ondata
rimessa nella potestà delle regioni, i servizi di continuità assistenziale o saranno autonomamente rinnovati dalle regioni (ad oggi mi pare che solo Emilia Romagna e Valle d'Aosta abbiano fatto delibere in tal senso),
oppure sostituiti da misure tampone (il Veneto richiamerà in servizio medici pensionati "volontari", sperando che ce ne siano in numero sufficiente). Se però le misure tampone (o la Provvidenza per chi ci crede) non saranno in grado di gestire questo tipo di richiesta, migliaia di pazienti con forme sintomatiche lievi e/o moderate, che potrebbero essere gestiti dalle USCA, in gran parte a domicilio, andranno in carico ai medici di medicina generale (che potranno fare ben poco) o ai pronto-soccorso ospedalieri, che si ingolferanno... Per paradosso potremmo perfino trovarci con una malattia meno impegnativa di quella delle ondate precedenti da virus omicron ma con molti più ricoveri "precauzionali" (fino a che ci sarà posto nei reparti), perché fin che c'è posto è più probabile che un 85enne con la febbre a 38 da 4 giorni venga ricoverato che rimandato a casa senza aver contezza che un medico lo possa seguire domiciliarmente e guardacaso, coi loro limiti, le USCA servivano a questo...
Alla fine tra:
1. narrativa tossica sui vaccini;
2. disinformazione sulle mascherine (vedi le cazzate demagogiche di Matteo Bassetti);
3. vaniloqui sulla "mitezza" della malattia (vaniloqui perché a dettar legge sono i grandi numeri e non la patogenicità);
Stiamo costruendo le condizioni perfette per affrontare un'ondata autunnale messi peggio del 2020 e quelle per arrivare prima o poi a un nuovo lockdown...
Sapete che vi dico? A questo punto comincio perfino a dubitare che alcune regioni siano in grado di reggere numeri paragonabili a quelli portoghesi senza che si blocchi tutto in alcuni contesti, per cui non mi stupirei se già tra 2 o 3 settimane si risentisse parlare di "zone rosse" comunali o provinciali...
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