Originariamente Scritto da
galinsog@@
Non sono comparabili, l'R0 della peste bubbonica credo non superi il valore (puramente teorico) di 3, è la malattia indotta da Yersinia pestis che prima degli antibiotici era estremamente letale (da 30 al 60% nella forma "bubbonica", ossia con coinvolgimento linfatico, quasi il 100% nella forma polmonare che si può trasmettere facilmente per droplets e fomiti). Ancora oggi, con antibiotici specifici l'infezione da Yersinia pestis ha una letalità >2%, quindi superiore a quella stimata per il Covid.
Fino alla Spagnola (compresa) i virus respiratori epidemici e pandemici di fatto decimavano la popolazione a ogni ondata, facevano un numero significativo di morti, sia diretti che per complicazioni, ma per caratteristiche demografiche e per numero quei morti erano in qualche modo "attesi" dalla popolazione. Tieni conto che la componente demografica fino agli anni '20, anche in stati industrializzati come UK, Francia e Germania, era simile a quella degli attuali paesi dell'Africa subsahariana e soprattutto che l'aspettativa di vita media in Europa si manteneva mediamente tra i 42 e i 48 anni (in Italia nel 1920 era di circa 46 anni, in Svizzera che era tra le nazioni più "longeve" del mondo sui 52-53), secondo me non dico che non se ne sarebbero accorti, ma insomma le nostre erano società in cui le affezioni respiratorie erano di gran lunga la prima causa di morte (e con distacco) e allora i bambini piccoli e i "vecchi" (come allora chiavano gli "over 50") morivano come le mosche, ogni volta che arrivava qualche ondata seria di influenza o di qualcosa di comparabile. Certo, c'erano anche i 70enni e gli 80enni, ma erano pochi ed erano molti meno anche i 60enni. E' macabro e irrispettoso a dirsi ma un secolo fa di fronte al passaggio di Sars-CoV2 non ci sarebbero stati abbastanza ultra cinquantenni e ultrasessantenni per riempire carri interi di bare. Però pensa che solamente nella mia famiglia (fratelli e sorelle maggiori dei miei nonni, gente nata tra il 1900 e il 1916) se ne contano almeno 3 o 4 morti di "bronchite" quando erano in fasce... La Spagnola fu diversa e lasciò tracce profonde perché abbastanza letale (3%) ma soprattutto perché gran parte delle vittime erano giovani adulti (<35 anni) ma di epidemie che sterminavano le altre classi d'età ne contavi praticamente ogni anno. Però era un mondo in cui i bambini sotto i 5 anni morivano come mosche e in cui i sessantenni "Di qualcosa dovevano pur morire"". Poi certo sono processi adattativi, se lasciati da guidare alle sole dinamiche evolutive (pressione selettiva in senso darwiniano) che possono richiedere da qualche decennio a qualche millennio per compiersi... pensa che dobbiamo ancora completare quello ai virus influenzali aviari (che nonostante circolino nella popolazione umana da un paio di secoli si manifestano ancora in forma epidemica) e infatti molto probabilmente la prossima pandemia sarà dovuta a un virus di questo tipo...
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