Sulle conseguenze concordo al 100%... il nodo è proprio quello che non avendo potuto (e sottolineo potuto) contenere Sars-CoV2 quando era fattibile non lo puoi contenere adesso... Io sono molto scettico su dichiarazioni come quelle del direttore di quell'ASL lombarda e sono scettico perché quello che contano sono i dati e i dati ci dicono che siamo in piena ondata omicron stile gennaio-febbraio 2022 e che gli ospedali si stanno riempiendo di persone che poi non sanno come gestire senza ricorrere a mezzi straordinari, tipo riprogrammare le ferie... perché puoi anche avere 1 ricoverato su 2 per ragioni che col Covid non c'etrano una ceppa e ci può essere una metà del restante 50% che sono in ospedale perché il Covid ha scompensato altre patologie ma non hanno una malattia Covid-correlata, insomma non hanno polmoniti e magari anche di quell'ultimo restante 25% con la patologia respiratoria Covid-correlata la gran parte è gente ospedalizzata perché ha altri fattori di rischio che rendono rischiosa la gestione casalinga di forme polmonari lievi, che ne so un sessantenne con BPCO e una forma con lieve coinvolgimento polmonare se hai posto in pneumologia non lo rimandi a casa...
Va bene, ma poi il vecchietto con l'Alzheimer e il Covid, senza polmonite ma con 38 e mezzo di febbre per una settimana una volta che finisce in reparto lo devi curare, idratare, seguire e impedire che magari, non bevendo, finisca disidratato e crepi, per gestirlo forse lo dovrai sedare, per nutrirlo (perché magari smette di mangiare) gli metterai il sondino, forse bevendo poco avrà anche problemi di ritenzione urinaria (flebo per idratarlo e cateteri a go' go'), magari gli verrà pure una cistite batterica (e giù di antibiotici) a quel punto una forma sintomatica lieve di Covid diventa gestionalmente una malattia grave, perché mette a rischio la vita di un paziente fragilissimo e contemporaneamente ti impegna come un caso di polmonite di media severità in un paziente giovane nel periodo pre-vaccinale... è questo il punto secondo me... managerialmente non sapere gestire un cazzo e programmare le ferie del personale magari tutte a luglio e ad agosto, perché tanto a luglio e agosto il Covid non gira è da imbecilli. Tra l'altro c'è pure l'esempio dell'epidemia di delta della seconda parte dell'estate scorsa a dimostrare il contrario, visto che dovettero in fretta e furia riaprire reparti Covid dedicati in diverse regioni appena dopo Ferragosto.
A me è la disorganizzazione che spaventa, non il fatto di avere 100.000 o 300.000 contagiati al giorno...
Ultima modifica di galinsog@@; 06/07/2022 alle 11:03
Non è nemmeno così semplice.
I PS sono intasati perché negli anni scorsi i punti che rimanevano al di sotto di un certo numero di interventi venivano chiusi. Da noi in Lombardia c'era questa ordinanza, come dire che un Pronto Soccorso per avere diritto di esistere, DEVE essere intasato. Poi è scoppiato il Covid, ma la situazione è incancrenita da ben prima. Manca il personale in proporzione al carico di utenza che si è convogliato su ogni pronto soccorso.
Aggiungendo poi tutti quelli che vanno in PS con cose minime, perché della Guardia Medica non si fida più nessuno.
Beh, è come l'ortopedico che ti visita solo se hai la lastra... voglio dire, se il paziente ha febbre e il medico deve fare una diagnosi, inizia per esclusione: proviamo il tampone per la malattia di maggior probabilità. Esclusa quella, andiamo a fondo e vediamo cos'altro è.
Sicuramente è meglio quello che visita e dice che non è niente, poi rivisita e "in fondo è solo un po' di disidratazione", poi dopo quattro giorni corri in ospedale e riesci a far ricoverare il pargolo... successo a una mia amica, tuti approcci superficiali col bambino di quattro anni, che poi è finito in ospedale con una broncopolmonite - non covid per fortuna - e ha passato un po' di giorni vedendosela brutta.
Insomma, preferisco il medico che indaga a fondo, analizza, esclude che quello che sottovaluta.
Beh oddio, non credo sia così semplice. Non stiamo parlando di camerieri, si studia anni e anni per fare quei lavori, non è che con un mese di corso puoi mandare uno al PS. Senza considerare che ormai non ci vogliono andare a lavorare manco più quelli che avrebbero i titoli
Non è questione di burocrazia, i concorsi e la selezione in assunzione ci sono sempre stati e non sono "burocrazia". Non stiamo parlando di assenza di donne delle pulizie, che con tutto il rispetto, se hai voglia/bisogno di lavorare, fai presto a imparare come si fa.
In PS devi fronteggiare l'emergenza, il "mai visto prima" e lo stress legato ai tempi di intervento. Lì servono medici e infermieri con esperienza. Se fuggono altrove, forse c'è da farsi qualche domanda su turni e condizioni di lavoro, possibilità effettive di progredire in carriera, magari anche stipendi, boh... Di fatto, i medici fuggono dai prontosoccorsi, e non è sostituendoli con tirocinanti che si risolve la questione.
Dall'altra parte, le carenze a me sembra siano in parte dovute a scelte precise. Ho già scritto dell'idea di calibrare le forze in funzione di un numero di interventi-soglia, questo da noi ha pesato negli anni scorsi.
Dopo due anni e mezzo è caduto anche mio padre, scopertosi positivo per caso. Era andato al PS per fare una radiografia alla spalla, al tampone di controllo l'hanno scoperto positivo. Non ha sintomi al momento, nonostante sia un soggetto fragile (cardiopatico). Penso che entro stasera me lo farò anche io un tampone per scrupolo.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Meglio tardi che mai....Anche se in realtà io già me lo immagino il casino che si creerà nuovamente a Ottobre quando riesploderanno i contagi e il nostro popolo di ipocondriaci cronici che vanno dal medico per un po' di abbassamento di voce, riprenderà ad intasare le farmacie con di nuovo tutto lo scenario dello scorso inverno.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Segnalibri