Il punto è che il COVID è ben peggio di un raffreddore, indipendente dalla mia o dalla tua esperienza personale.
Il raffreddore non ammazza oltre 100 persone al giorno e ne tiene ricoverate migliaia in Italia
Il senso dell'ultima frase del mio post precedente è che se fino a una settimana fa a chi dice è solo un raffreddore (occhio, non a chi l'ha passato asintomatico o con sintomi estremamente lievi, ma a chi ne fa un discorso generale poiché i dati dicono tutt'altro) avrei risposto in modo pacato, spiegando che i fatti sono ben diversi, diciamo che ora riceverà una risposta un po' più decisa, ecco.
Grazie per gli auguri di buona ripresa, oggi va un po' meglio anche se ancora la tosse non molla.
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Vi aggiorno sul triste epilogo della mia vicenda familiare:
mio padre è morto nella mattinata di mercoledì 17 agosto, senza mai riprendere conoscenza. La fase acuta della sepsi si era risolta, grazie agli antibiotici ad ampio spettro somministrati durante il ricovero in terapia intensiva, ma vi erano stati danni d'organo irreversibili, sia polmonari, sia da intossicazione ai reni e al fegato, sia da anossia a livello di sistema nervoso centrale (c'era reattività agli stimoli dorolorosi ma l'encefalogramma non aveva evidenziato nessuna possibilità di ripresa dell'attività cerebrale e un tracciato molto rallentato con onde estremamente ampie), gli ultimi test condotti dal neurologo lasciavano sospettare anche un quadro compatibile con una grave polineurite periferica, probabilmente indotta dal lungo periodo di intubazione e quindi di protratta immobilità. Non sappiamo quale sia stato il patogeno che ha causato lo shock settico, sicuramente un batterio ma non è stato possibile isolarlo nonostante le emocolture e altri test diagnostici, perché gli antibiotici lo avevano efficacemente contrastato. Oltre all'infezione alle vie urinarie aveva anche una piccola escoriazione in una gamba (in pratica aveva un cheloide e se lo era grattato) ma la lesione era veramente superficiale, in una zona relativamente poco vascolarizzata e difficilmente avrebbe potuto provocare una sepsi. Il Covid, stando all'ultimo colloquio con l'infettivologo, avvenuto due giorni prima del decesso, è estremamente improbabile che abbia avuto un ruolo nella progressione del quadro clinico, addirittura ci ha spiegato che dagli accertamenti e dalle informazioni acquisite dopo il ricovero in terapia intensiva è emerso come lo shock-settico si sia manifestato ancor prima che fosse accertata la positività al tampone (mio padre era ricoverato da 10 gg in urologia in un altro ospedale) e posso confermare, dall'ultima telefonata che abbiamo ricevuto da lui, che 24 ore prima dello shock settico e del trasferimento in uti mio padre era stanco, infastidito dal caterere vescicale e molto irritato per un ricovero che si stava protraendo (a suo dire senza alcuna ragione, dal momento che l'ematuria si era risolta) ma stava bene. Al momento non è stato conteggiato tra i deceduti per Covid comunicati da ALISA all'ISS, forse lo sarà nei prossimi giorni.
P.S. dopo 20 gg di ricovero in uti Covid risultava ancora debolmente positivo al tampone (molecolare), non abbiamo potuto far allestire la camera ardente nemmeno a bara chiusa.
Ultima modifica di galinsog@@; 20/08/2022 alle 09:42
Sincere condoglianze @galinsog@@ ti sono vicino
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