Il rapporto (%) tra infezioni e decessi è stato inferiore ovunque, perfino in Giappone dove pure la recente ondata (da omicron 4 e omicron 5) ha provocato più morti (in numeri assoluti) delle precedenti. Va però detto che il Giappone aveva 2 problemi: il primo è che la copertura vaccinale a livello di popolazione era datata (e questo è un problema per la parte di popolazione più anziana), il secondo problema è che in Giappone erano riusciti a contenere in modo abbastanza efficace tutte le ondate precedenti, quindi la parte di popolazione con immunità "ibrida" era certamente inferiore rispetto ai paesi europei.
sì certo
io ho portato l'esempio del S. Africa perchè è un paese con una composizione demografica diversa, con gravi problematiche sanitarie di altro genere ed è stato il primo a sperimentare l'impennata del nuovo ceppo
oltre ovviamente ad essere stato del tutto privo di copertura vaccinale
C'ho la falla nel cervello
Potrebbero esserci vari fattori, ad esempio loro hanno avuto due grandi ondate da beta e delta, che probabilmente hanno contagiato la maggioranza assoluta della popolazione in periodo pre-vaccinale ed è possibile che l'immunità conferita da queste infezioni abbia agito nel contenere la % di casi gravi di Covid causati da omicron 1, 2 e 4-5, a questo forse va aggiunto anche un po' di effetto "harvest" (quello stesso fenomeno che potrebbe aver mitigato un poco l'ondata da variante alfa del febbraio-marzo 2021 qui in Italia). Infine è davvero plausibile che omicron sia più mite di alfa, beta e delta, nel senso che potrebbe avere una limitata capacità sinciziogena anche nei soggetti non immunizzati.
Ultima modifica di galinsog@; 29/09/2022 alle 08:59
Quello dei test diagnostici rimane un problema enorme, così come l'approccio terapeutico precoce con antivirali mirati e monoclonali va assolutamente implementato. Se utilizziamo molta della capacità puntando troppo su strumenti non del tutto adeguati (gli antigenici) o facendo test "a tappeto" su larghe coorti di popolazioni con caratteristiche specifiche (che ne so studenti, insegnanti, sanitari e parasanitari) ma caratterizzate in percentuali elevatissime da soggetti asintomatici e se continuiamo a inseguire tutti i contagiati, allora rischiamo di sprecare risorse che sono in numero finito e soprattutto di perdere tempo e di non curare persone che potrebbero essere curate per un mix di ritardi di diagnosi e preoccupazioni burocratiche. Su questo, più che su 4 o 5° dosi (che comunque aiutano) e sui booster annuali si giocherà verosimilmente la gestione delle future ondate di Covid. Questo a maggior ragione se dovessero apparire nuove varianti, clinicamente più aggressive rispetto ad omicron, visto che verosimilmente in una popolazione in gran parte venuta in contatto con il virus, gli effetti di tali ondate continuerebbero a far danni nel segmento di popolazione più suscettibile a forme gravi e critiche di malattia (over 60 e persone con patologie critiche, in particolare di natura auto-immune). Guardate che è così dalla fine dell'inverno 2020 e fa specie che a due anni e mezzo di distanza si fatichi ancora a comprenderlo. Nel 2020 e in parte del 2021 non avevamo strumenti farmacologici ma ora ci sono... non si può continuare a ragionare come se l'individuazione dei positivi, con un virus così contagioso e con incubazione così breve, ne consentisse un isolamento così rapido ed efficace da spegnere eventuali focolai...
Ultima modifica di galinsog@; 28/09/2022 alle 16:47
Penso dipenderà dalla varianti in circolo.
Se resta Omicron5, considerando che i numeri reali di quest'estate sono stati probabilmente non molto più bassi del picco di dicembre-gennaio,
abbiamo che il numero di persone suscettibili cambierà abbastanza gradualmente (man mano che la protezione dalla precedente infezione cala + considerando anche un po' di nuove vaccinazioni), evitando picchi estremi (come numero di casi).
Diversa la situazione in caso di affermazione di varianti con evasione immunitaria più completa, in questo caso il numero di suscettbili aumenta di colpo.
sì ma al momento è omicron 5 che gira, la tanto famigerata Centaurus sta facendo fatica.
per quello dico: mi pare strano vedere picchi così assurdi.
ma anche una variante con base omicron 5 secondo me farebbe ben più fatica di quanta ne ha fatta sua "madre".
poi oh, sicuro vengo smentito e ci ritroviamo tra due settimane con 800k casi al giorno
Si vis pacem, para bellum.
aggiungo anche questa, riferita alla sola california
aspettativavita_california.png
divario molto forte in funzione del reddito. per la parte più benestante, cambiamento di aspettativa di vita quasi nulla, diminuzione di 5 anni nella popolazione più povera. Ovviamente questo è legato al sistema sanitario americano, con un sistema sanitario universale come il nostro le differenze si mitigano. Ma comunque l'impatto generale è quello di aumentare le differenze sociali.
Considera che Sars-CoV2 ha un pattern di mutazioni stimato attorno alle 25-30 all'anno. Non è nemmeno così strano, OC43, virus della stessa famiglia ma che circola nella popolazione umana da circa 140 anni ed ha avuto un periodo più lungo di adattamento all'ospite, ne compie mediamente una dozzina...
L'ultima è la soluzione parziale (nel senso che non è che porti all'eradicazione ma a una riduzione significativa dei contagi) da adottare.
Tecnicamente non è fuori portata.
Invece nel protocollo covid della scuola, all'avvio del terzo anno scolastico dell'era covid, il primo punto della prevenzione è ancora quello dell'igienizzazione delle superfici, prima ancora delle mitiche finestre aperte.
per analogia, anche il colera è da considerare "mild" (mortalità inferiore all'1% con trattamenti adeguati) ma non ci sono picchiatelli in giro che sostengono l'utilità di infettarsi per rafforzare il sistema immunitario o che si mettono a picconare le fognature per non sottostare alla dittatura sanitaria. La soluzione (in questo caso totale) sta nella qualità dell'acqua e dello smaltimento delle acque reflue.
Nel caso del covid nella qualità dell'aria.
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