A proposito, ottima l'esplosione dei servizi di app tipo Too Good to Go, che tipo hai modo di passare dal fornaio o dal pasticcere o in rosticceria a fine giornata e ti rifilano a 5€ il triplo della roba che do solito prenderesti la mattina a quel prezzo e ci fai 3 colazioni o 2 pasti, o hai il pane per 4gg in 2/3 persone.
Risparmio da una parte e zero sprechi dall'altra
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Più che soggettivo, dipende dai luoghi di lavoro. In un ambiente dove i capi ti dicono in faccia che non interessa a nessuno se lavori bene, i quadri sono i primi a starnazzare di cose proprie a voce alta disturbando tutto il corridoio, e i colleghi ti appestano con discorsi insulsi che in un open space devi subire, ti assicura che a casa si produce molto di più. Tu non hai idea cosa sia un ufficio pubblico in cui nessuno controlla nessuno, e l'educazione è sotto la suola delle scarpe!
Non ho idea se dopo l'emergenza andremo avanti così. Di sicuro, i sindacati si batteranno perché sì. D'altra parte sono almeno 10 anni che abbiamo colleghi - pochi - in telelavoro, quindi le basi ci sono già.
Beh, anch'io ho sempre inviato mail a ore insolite... ma è perché sono un pipistrello e digiorno, in orario di ufficio spesso non riesco a mettere insieme le idee e tirare fuori il 4 dal 2 + 2... a casa almeno riesco a lavorare nelle ore più produttive, dato che faccio un lavoro di stesura di testi scientifico-divulgativi, al momento, quindi l'unico controllo è sul risultato finale mentre non ho obblighi di collegamento in fasce orarie prestabilite.
Ah nei bar non ci sarà mai più l’aperitivo a buffet!
Mi ha sempre fatto abbastanza schifo anche se ovviamente non mi sono mai tirato indietro.
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Sino all'anno scorso schede sui geositi lombardi secondo gli standard del Servizio Geologico, che prima o poi invieremo a Roma per il catasto nazionale.
Poi quest'anno sono rimasta invischiata in un progetto Interreg per circuiti a pedalata assistita, con un portale che vorrebbe far conoscere il territorio. Ci siamo ritrovati con una serie di schede allucinanti - fatte fare fuori - piene di inesattezze, spesso con un italiano da pensierino delle elementari, e soprattutto copiate pari pari d altri iti, in barba ai copyright... ora mi sono rimboccata le maniche e un po' per volta cerco di rimediare.
Il problema è che per promuovere turisticamente un territorio, spiegando gli elementi naturalistici che lo caratterizzano, occorrerebbe averlo visto, quel territorio.
Ora, l'anno scorso a luglio sono riuscita ad andare in missione per due settimane fra Bormio e Livigno, quindi le descrizioni che ho fatto sono "vere"; ma quelle che sto scrivendo adesso sul varesotto che nemmeno so dove stia...boh... guardo la carta, googl map, le foto in internet e immagino... Insomma, il lavoro in sé sarebbe bello, ma è il modo in cui lo fanno fare che sarebbe da rivedere.
...riprendo la risposta perché mi è sorta una curiosità e sono andata a cercarmi il link...
ecco, io sono entrata qua dentro a fine 2012 perché un amico di valle - cioè, il curatore del libro in questione - aveva beccato con google questo topic del link sotto, e mi aveva provocato dicendo "va qui questi che stanno discutendo dei tuoi capitoli"...
... e sono finita in questa gabbia di matti
divertendomi peraltro un casino, perché c'era gente non solo ferrata ma dotata anche di logica scientifica e quindi era un piacere discutere!
Ghiacciaio Camuno in una delle ultime avanzate...
...per dire, il tipo di testi che scrivevo...
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