Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
A me sono giunte alcune voci di amici piemontesi giornalisti (non so quanto ne sappiano in merito, saranno più informati di me) che dal Piemonte (tutta la regione) difficilmente si potrà entrare ed uscire almeno fino al 15 giugno.
Vedremo se è una cosa attendibile... discorso analogo per la Lombardia, sarebbero termini differiti di 10-12 giorni rispetto alle ordinanze centrali.
Beh ma per decretare la crisi dell'automotive non serviva di certo il COVID, case automobilistiche che producono numeri enormi di macchine tutte fottutamente uguali, con un'offerta standardizzata, modelli inutili a prezzi folli, senza una vera innovazione tecnologica, surplus di produzione, vendite "spinte" dalle tante (e molte sciocche) regole sull'inquinamento e così via. Vedi limitazioni su circolazioni al traffico, bonus statali e cose varie.
"la putenza l'è nagòtt senza el cuntroll"
Lavoro: Breuil-Cervinia
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
No certo sono super d'accordissimo. Ma come per l'economia italiana, il COVID ha accelerato solo la valanga verso il baratro, è inutile stagnare e campare male anni senza mai cambiare niente. Chissà che tutto questo non possa servire a qualcosa, anche se ovviamente il rischio, o più che rischio certezza, è che a rimetterci nel "breve" saranno i soliti poveri cristi e non di certo chi comanda
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e quale scenario positivo intravedi da questa situazione?
Io immagino al momento, purtroppo, solo ondate di licenziamenti, chiusure e fallimenti da qui all'autunno.
Le persone chiuse in casa non spendono, non consumano, non vanno al ristorante, al cinema, nei negozi, non vanno in vacanza, non comprano case o auto. A prescindere dallo stato di salute dei vari settori, la popolazione immobile non può che portarci al disastro economico. Eravamo già sul filo prima, figuriamoci ora.
Io sono tremendamente preoccupato, perchè noto che ad ogni lieve segno di apertura e ottimismo, tipo andare a bersi una cosa di sera o pensare di fare una vacanza questa estate, arrivano subito i terrorizzatori mediatici a rimproverarci.
Essere chiusi in casa per altri mesi ancora ci porterà al fallimento e nessuno si salverà stavolta. Che almeno sia chiaro.
Ultima modifica di marco85; 21/05/2020 alle 08:37
Dicembre 1996: la perfezione
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L'unica cosa che vedo di positivo? Che prima non c'era niente di positivo, solo stagnazione, settori adagiati poco propensi al cambiamento, che in un mondo nettamente cambiato negli ultimi 20 anni continuavano a porsi sempre nello stesso modo, lamentandosi poi di non riuscire ad ottenere più gli stessi risultati di prima. Spero che raschiare il fondo della padella ci aiuti ad evolverci e accettare il cambiamento.. La cosa positiva quindi è che il fondo della padella lo avremmo raschiato comunque continuando come stavamo facendo fino a gennaio, ma magari fra 10-15-20 anni chissà, probabilmente questa crisi che veramente ha colpito l'economia "reale", accorcerà i tempi.
In Italia è tutto più amplificato e soprattutto sarà tutto molto più difficile ripartire a causa dei soliti problemi italiani, classe politica impreparata, impossibilità di governare e tracciare riforme a lungo termine, capitale sociale tendente a zero, avversione totale verso chi fa impresa, ammirazione verso qualsiasi forma di assistenzialismo (anche becero ed inutile, ovviamente porta voti sul breve termine, ma alla lunga?), giustizia con tempi biblici, questione del mezzogiorno, inefficienza statale e chi più ne ha più ne metta.
Detto questo, l'unica cosa di positivo a cui riesco ad aggrapparmi è quella descritta sopra, diciamo che se non abitassi in Italia sarei ancora più ottimista, con voglia di investire denaro ed energie nel mio paese, ripartendo in modo diverso in un mondo cambiato che offrirà nuove opportunità.
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non è questione di terrorismo mediatico, è questione che se esci, vai in centro a Padova a fare l'aperitivo e sei davanti al locale insieme ad altre decine di persone, tutte senza mascherina, c'è qualcosa che non va.
se persino Zaia, che mi sembra tra tutti uno di quelli che da subito voleva far ripartire l'economia, s'è incazzato come una biscia, colui che senza mezza prova scientifica sostiene che il virus si sia indebolito, significa che c'è qualcosa di sbagliato.
se vai sui navigli e ti metti a fare l'aperitivo senza mascherina in mezzo a centinaia di persone nella stessa situazione, non c'è terrorismo mediatico, adesso NON SI PUò, non solo perché lo dice la legge (dici poco... in Italia vale poco, in un mondo civile è già più che sufficiente), ma perché il rischio è alto e se ci si comporta così lo si alza ancora di più.
non ho visto terrorismo mediatico per robe da niente, ho visto situazioni denunciate piuttosto pericolose, nell'ultimo periodo eh, prima era tutta roba sensazionalistica (e le code a Roma che ingannarono anche me, così come quelle qui, e i runners che erano la causa di tutto e chi più ne ha più ne metta), adesso mi sembra di vedere comportamenti obiettivamente sbagliati.
sulla primissima domanda non so risponderti di cose positive non ne vedo un granché, anzi. nemmeno dal punto di vista ambientale, una delle prime cose fatte è stata togliere la plastic tax, come a dire: la prima cosa che ci rimette, per risparmiare, è l'ambiente, as usual. così recuperiamo tutta la sofferenza risparmiatagli per due mesi
Si vis pacem, para bellum.
concordo su tutto quello che hai scritto.
Un paese che paga il rdc, ossia persone che stanno a casa sul divano, e non paga da 3 mesi chi per legge non ha potuto lavorare, è evidentemente un paese senza futuro.
Per il resto il baratro sociale, economico, politico in cui siamo caduti per la prima volta in vita mia mi sta facendo pensare di andarmene e ricominciare da un'altra parte, all'estero.
Non ho più molte speranze per questo paese. Triste da dire ma ogni giorno di più mi sento così, ogni giorno di più l'idea di quell'aggancio a Ginevra che può aiutarmi a reinserirmi nella realmente civile società svizzera, mi solletica di più.
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