Per esempio oggi, ora di pranzo.
Eravamo a tavola, la mia morosa stava vedendo Beautiful (vabbè, sorvolo sul momento altamente culturale e formativo...vi dico questa cosa perché ne parlavamo qui con voi giorni fa).
Le ho detto di impostare in lingua originale.
Ecco, l'inglese di quegli attori mi sembra veramente un ottimo inglese, ben pulito e - secondo me - anche facilmente comprensibile da chi non è propriamente ferrato.
Ora, io non so esattamente perché non mi "intendo" di quella roba lì, ma credo che, a sentirli, il cast sia californiano, perché mi suona molto da "cadenza" della "west coast".
Vabbè, chi volesse fare l'esperimento ed è a casa, domani metta in lingua attorno alle 13.30 credo, e rigorosamente su canale 5
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
Quando eravamo più piccoli e stavamo ancora a casa, mia madre soprattutto, ci ha sempre impedito di parlare dialetto in casa.
Non voleva sentire discorsi dialettali, e ci raccomandava di non farlo neanche quando eravamo fuori casa, perchè altrimenti saremmo stati considerati ignoranti e cafoni.
Per cui il dialetto lo conosco, lo capisco, ma oggi non lo parlo neppure con mia moglie, e mi da un po fastidio se lo sento parlare da lei troppo spesso
Sono cresciuto con questo concetto... Però con gli amici è un po diverso: anche loro evitano, ma le battute scappano sempre.
Proprio tempo fa, stavamo ridendo sul fatto di poter tradurre certi nostri termini dialettali in italiano, come ad esempio il verbo " Capire ": che in dialetto fa " capish "
Traducendo dal dialetto all'italiano verrebbe: Capisciare
Coniugandolo al presente al passato e al futuro:
Io capiscio - ho capisciato - capisciai - capiscerò
Tu capisci - hai capisciato - capisciasti - capiscerai
Egli capiscia - ha capisciato - capisciò - capiscerà
Noi capisciamo - abbiamo capisciato - capisciammo - capisceremo
Voi capisciate - avete capisciato - capisciaste - capiscerete
Essi capisciano - hanno capisciato - capisciarono - capisceranno
In pratica, ci siamo pisciati dalle risate.
Nei vostri dialetti, è possibile fare una cosa del genere? Cioè tradurre dei termini dialettali in italiano, come ho fatto io, facendo venire fuori na roba del genere?
Ragazzi, c'è un TD apposito sui dialetti.
Rimaniamo in tema lingue/luoghi in cui emigrare, come da titolo, altrimenti non agevoliamo nella lettura del topic.
Grazie.
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
Ops...pardon...hai ragione sneg, sono andato tragicamente ot
Chiedo a te (qui in pubblico) ma anche agli altri: che metodo avete usato per imparare la lingua? Avete usato pure qualche applicazione tipo Duolingo?
Io sto usando Duolingo e Busuu senza sosta, volevo sapere se conoscete pure applicazioni migliori.
Poi vabbè sicuramente ognuno ha il suo metodo
Il peggiore inverno che abbia mai visto?
Il 2006/2007!!!
ti dico la mia esperienza.
INGLESE: prima vacanza studio fatta a Dublino nel 2010. Un mese di corso intensivo + vitto e alloggio in una famiglia irlandese. Ho cercato poi di avere amici solo stranieri e non italiani o comunque parlarci poco. Tornato un mese dopo ero inconsapevolmente un altro, ero arrivato che non sapevo nemmeno chiedere un'indicazione e sono tornato che parlavo fluentemente.
Poi ho cominciato la triennale in lingue e lì è inevitabile studiarlo ma soprattutto ho cominciato a vedere tutto in lingua originale. Dapprima coi sottotitoli in italiano, poi in inglese per robe più complesse, poi nulla. Vedere, ascoltare, parlare la lingua che si studia è il metodo più rapido e veloce. Per dirti io che seguivo tutti i vari telefilm americani dell'epoca (Grey's Anatomy/Desperate Housewives ecc.) ho cominciato a vederli solo in lingua e questa cosa mi ha aiutato tantissimo.
ora sono talmente deviato che un film inglese/americano non accetto più di vederlo doppiato in italiano, mi infastidisce proprio.
FRANCESE: studiato all'università (male), l'ho imparato in pochi mesi quando vivevo e lavoravo a Bruxelles e, a parte nel contesto lavorativo dove parlavamo inglese, serviva necessariamente per vivere e integrarsi al di fuori...anche lì tanta tv in lingua e un corso di grammatica rapido per rispolverare certi concetti.
SPAGNOLO: studiato solo all'università per anni e mai parlato (mai stato in Spagna - mea culpa, lo so) fino alla scorsa estate quando ho fatto Il Cammino di Santiago e quindi ho parlato spagnolo per oltre due settimane di seguito. Sarà che lo studiavo da anni e lo spagnolo è piuttosto immediato ma sono bastate quelle due settimane per avere la giusta confidenza e parlarlo ad un livello molto alto. Anche qui, seguo tutte le nuove serie netflix o film spagnoli in lingua originale (Toy Boy/Elite/Il buco- El hoyo ecc.)
Hai ragione, quando studi una lingua solo teoricamente per anni, poi ti bastano due settimane di immersione, per farti fare un bel balzo in avanti!
Io non vedo l'ora di poter far questo col tedesco. Lo studio da molti anni e quasi tutti i giorni lo uso al telefono per lavoro, ma i vocaboli sono sempre i soliti venti o trenta. Appena qualcuno esce dalla solita materia, non capisco quasi niente. Non so come e quando, perchè ho sempre tanto da fare, ma prima o poi devo trovare il modo di passere un mese in Germania: la sensazione di impadronirsi di una nuova lingua (e in questo caso la mia preferita) è uno dei grandi piaceri della vita
Dunque, per quanto riguarda l'inglese, essendo io (anche) inglese, il metodo è stato quello della "culla" (), e cioè, la prima lingua che la mamma mi ha insegnato, con cui ho parlato, "mosso i primi passi" e con cui sono cresciuto.
Essendo mia madre inglese, ha utilizzato questo metodo: sin da bambino mi ha sempre parlato solo ed esclusivamente in inglese, sempre e assolutamente; mi ha fatto crescere con l'inglese, in tutto e per tutto (anche nella vita di tutti i giorni, film, programmi, libri, ecc...), ragionando più o meno così "tanto l'italiano lo imparerà a scuola e nella società, vivendo in Italia".
E quindi, in pratica, viene fuori che diventi madrelingua con l'inglese e uno straniero in Italia con l'italiano () (a parte gli scherzi, i primi anni e per un po', è stata veramente ma veramente dura con l'italiano...non mi entrava in testa...).
Poi c'è da dire che con l'inglese ho sempre avuto ed ho a che fare (sia perché vado spesso in Inghilterra dalla mia famiglia e dove ho pure casa e quindi "la vivi la lingua", sia perché per lavoro mi ritrovo spesso all'estero, dunque è sempre lì).
Devo ammettere, poi, che anche a casa con la tv - quando si tratta di vedere film o programmi anglosassoni- io la imposto sempre in lingua madre, mi viene spontaneo e non so, sento quel "richiamo" che - forse eh - solo uno straniero può capire.
C'è poi da dire che io non c'è praticamente giorno che non parli in inglese (o al telefono con la mamma - anche se non proprio tutti tutti i giorni) o al telefono con la nonna (ma lì, andiamo soprattutto di dialetto... ), o comunque al telefono o WhatsApp con quelli che sono tra le persone più importanti della mia vita, e cioè i miei tre cugini (che sono inglesi e che vivono in Inghilterra).
Per il francese: una lingua che non conoscevo affatto, per niente. Tutto è partito dall'amore smisurato e smodato che ho per la Francia, Paese che frequento tanto, tantissimo (cadenza più o meno settimanale) spesso per lavoro, spesso per cazzeggio o per dei giri o per fare la spesa (vabbè, il fattore geografico mi ha aiutato).
Fin quando ho deciso di mettermi sotto e di frequentare un corso di lingua da un insegnante privato madrelingua francese; questo mi ha permesso di conseguire le certificazioni di attestato di conoscenza della lingua e di misurarmi anche professionalmente con la lingua.
Poi, ovviamente, anche lì, mi ha aiutato il fatto che sono spesso in Francia (ed anche col lavoro, come dicevo).
L'unico consiglio che mi sento di dare (dato che poi, alla fine, ognuno potrebbe avere il suo metodo, come dici anche tu) è questo: se possibile, una lingua va vissuta in tutto e per tutto, con la lingua devi viverci, deve "obbligarti".
Il risultato potrebbe essere diverso e lo si vede, credimi.
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
ecco, a me il tedesco manca e, paradossalmente, è una lingua che ora nel mio ambito lavorativo (editoria libraria) serve spesso (ogni anno c'è la fiera dei più importante al mondo dell'editoria libraria, a Francoforte appunto). Lì parlare fluentemente tedesco sarebbe decisamente utile
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