Ti ringrazio
Lo stesso stupore che provo ogni volta che mi capita di trovarmi al nord Italia, anche se in Veneto non son mai stato (quest'anno Venezia era una delle mete prese in considerazione per la vacanza). L'altro giorno una amica mi ha inviato una foto dell'Adige a Verona, incredibile. Faccio davvero fatica a credere che in estate i fiumi possano essere così grossi, è come se la mia mente si rifiutasse di crederlo.
Non sai quanto mi piacerebbe vedere un po' di verde in più e qualche pioggia durante l'estate. L'unica cosa che non vi invidio per nulla è l'umidità, da me non so cosa significhi il caldo afoso
Belle foto, starei ore a seguire il movimento dei temporali.
Queste le ho scattate ieri al tramonto, probabilmente si vedranno un po' male, ma le ho fatte di fretta e con poca luce...
Direzione NW, dietro i fili secchi di erba sta il mio paesello
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Direzione E, con la cima dell'Etna coperta di nubi e agave in primo piano
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Qui i fiumi hanno le portate minime in inverno. Primavera e autunni i picchi, poi un aportata costante abbastanza grossa in estate, per via del disgelo e frequenti temporali sull’arco alpino. Comunque fortunatamente anche qui in valle dell’adige sì abbiamo alcune volte del caldo afoso ma non esagerato, e soprattutto non sempre, quando diventa fastidioso più che altro è perché a breve arriva un teporale da qualche parte (e essendo le valli abbastanza chiuse l’outflow viene drenato per parecchi km, portando fresco comunque).
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Posti veramente suggestivi i tuoi, lo si intuisce giá dalle foto che hai messo, vivi in un gran bel posto
Eh sì l'umidità è la caratteristica principale del clima padano, infatti è quella che permette la formazione del fenomeno meteo più caratteristico, che è la nebbia
In veneto la chiamiamo caìgo, specie verso il veneziano
Avendo acqua un po' dappertutto, molti fiumi, una vegetazione molto presente e verde e frequenti temporali nel trimestre estivo hai a che fare in genere con umidità elevate d'estate, poi dipende sempre dalle zone comunque, in genere è più umido man mano che ti avvicini al Po e nella bassa padana, un po' meno in alta pianura ma qua hai più temporali che controbilanciano in qualche modo.
Io invece conosco solo l'afa, il caldo secco non sò proprio cosa sia e credimi non servono chissá che temperature per sentire l'afa, bastano 28 o 29 gradi con umiditá attorno al 90% e la senti per bene
Ti dirò, io ci sono abituato, vivendo in aperta campagna comunque la differenza si sente, sono immerso nel verde e la notte una certa frescura il verde te la dá sempre, tant'è che noi a casa non abbiamo il condizionatore e molti che ce l'hanno lo usano più che altro per tirare via l'umidità.
Se hai visto l'Adige e trovi incredibile quanta acqua abbia, beh allora devi fare un salto in Polesine e vedere il Po
Io vivo in alta pianura e non lo vedo spesso, ma quando ci passo resto sempre affascinato e anche un po' intimorito perchè credimi il Po è veramente enorme e quando vá in piena diventa veramente affascinante e pauroso allo stesso tempo, specie se conosci che razza di alluvioni può provocare (il 1951 nel Polesine per esempio).
Poi sì, confermo quanto detto da @wtrentino, i fiumi quassu da noi hanno le loro portate minime in inverno specie tardo e capita di sovente che se arrivino periodi siccitosi, questi siano proprio in inverno e non in estate, dato che appunto sono gli inverni ad esser la stagione più secca da noi di norma.
Tra l'altro l'Adige che vedi a Verona non è intero, poichè un canale che nasce alla diga di Chievo passa a Sud della città.
Vedo che non sono l'unico a subire il fascino dei fiumi. In questo periodo ad esempio sarebbe molto bello vedere Ticino, Adda ed Oglio. Sono in piena, ma in quanto emissari di grandi laghi molto profondi, sempre azzurri e puliti anche in piena, e in questa stagione anche caldi abbastanza da nuotarci. È un'esperienza molto bella.
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Questo è invece l'Adige alla "Chiusa Veneta", dove si scava il passaggio nella morena terminale. Anche in questo tratto non è intero: il canale Biffis passa a destra in tunnel scavato nella morena. Qui è una tipica morbida estiva: non è un emissario e quindi è limaccioso. Però anche così non è sgradevole nuotarci, l'ho fatto tre volte nel periodo più caldo dell'estate scorsa. Scendevo tutta l'ansa da destra a sinistra; l'acqua era grigia e torbida, ma di rocce e terra, nessun cattivo sapore. Dato che fuori c'erano 38 gradi era stupendo!
Ultima modifica di alnus; 13/06/2020 alle 07:15
Parlo per la mia zona di Lanciano ( zona collinare-costiera della provincia di Chieti in Abruzzo).
Allora bisogna distinguere due zone:
1) fondovalle del fiume Sangro e colline sotto i 160 m. slm ove arrivano le condotte di acqua forzata del Consorzio di Bonifica ( che prende acqua dal fiume e con un sistema capillare di tubi la porta a dei punti di allaccio in pressione con distribuzione capillare .( una volta in pianura c'erano delle canalette in cemento, sollevate dal piano campagna , ed in alcuni.punti ci sono ancora).
2) le colline sopra i 160 m. slm ove invece non c'è un sistema d'irrigazione forzata ( ma ci sono i pozzi se uno vuole ).
Quindi con l'acqua forzata in bassa collina e pianura non c'è nessuna limitazione colturale ( mais, insalata ecc) al di sopra del sistema d'irrigazione ci sono in prevalenza colture arboree e poi ulivi e viti che qui non si irrigano.
Per l'orto vicino casa basta un pozzo ( l'acqua c'è sempre).
Sulla costa invece non ci sono sistemi d'irrigazione ma l'acqua trasuda da tutte le parti con sorgenti perenni che sgorgano dai costoni di arenaria della Costa dei Trabocchi ( specialmente verso Fossacesia).
Infatti la costa è piena di canneti, seppure alta e gli eventuali pozzi hanno acqua talvolta affiorante oppure a soli 2 metri dal suolo.
Io ho avuto un vivaio di piante, insieme allo studio di architettura e progettazione verde, ed ero al di sopra ( di poco) della linea del sistema di irrigazione della bonifica ( i famosi 160 m.).
Siccome era troppo oneroso stendere un tubo interrato per raggiungere la più vicina bocchetta dell'acqua forzata e dotare il sistema di idonea pompa per superare il dislivello, abbiamo optato ,per un anno, per un pozzo di grande diametro ( 2 metri) profondo 7 metri per intercettare delle microsorgenti poste a poca distanza dal vivaio-studio.
Siccome con le piogge invernali ( quell'anno particolarmente intense) abbiamo avuto degli smottamenti nel vallone del pozzo, con scompaginamento di tutti gli anelli del pozzo, abbiamo tentato lo scavo di un secondo pozzo , a poca distanza, che ha fatto la stessa fine l'inverno successivo.
L'acqua c'era nel vallone ( bastava osservare le distese di equiseto) ma il sito era instabile.
Allora ho deciso di raccogliere in un laghetto impermeabilizzato con telo sintetico, l'acqua piovana proveniente da uno dei piazzali ove erano collocati i filari di vasi, su ghiaia, creando uno strato impermeabile sottostante lo strato di ghiaia con un telo ( telo lago) e dei ruscelli artificiali che si gettavano nel laghetto di raccolta ,( facendoci confluire anche le grondaie dell'ufficio).
Da quel momento, con una pompa sommersa nel laghetto ( largo 10 m., lungo 18 e profondo 3 - nel punto più profondo-) abbiamo raggiunto la piena autosufficienza per l'irrigazione dei vasi ( a pioggia tutte le sere, senza spreco di acqua perché quella in più tornava al laghetto).
Poi mi sono stufato di fare l'architetto-vivaista e imprenditore edile ( lasciando ad altri il vivaio).
Il mio rapporto con l'acqua è sempre stato empatico e quel pozzo io non avrei voluto farlo ( ma i soci erano di altro avviso) e dopo due tentativi falliti mi hanno dato retta ( a raccogliere l'acqua piovana).
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 27/06/2020 alle 15:01
In queste due immagini di repertorio ( luglio 2016 e luglio 2017) si vede la portata del fiume Sangro nel suo basso corso (quando le turbine lavorano : sono di Acea e sono attive in base alle esigenze di energia di Roma).
Poi di notte lasciano il minimo vitale.
Comunque il fiume Sangro ha un'ottima portata estiva, ( si evince dai corsi d'acqua a monte delle dighe) come del resto il fiume Pescara ,poco più a nord.
Sono entrambi di origine carsica, per cui salvo i tratti ove le diverse dighe lasciano negli alvei solo un rilascio minimo, per il resto del corso hanno un'ottima portata estiva.( il Sangro se non fosse sbarrato da tre dighe avrebbe una portata estiva costante quasi simile a quella delle foto ).
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Avevo notato anch'io la ottima portata estiva di quei due fiumi!
Complimenti, Ennio! Grande esperienza!
Qui da me l'acqua di irrigazione dei campi proviene dal Piave, dalla presa di Fener. In origine si trattava di una rete di canali (i due principali sono il canale della brentella e il canale della vittoria) realizzata dal XV secolo in poi dalla Serenissima, per irrigare gran parte della pianura trevigiana (quella compresa tra il Muson e la Piave). Qui sotto una mappa del '700, evidenziato in blu il/la Piave (il nome originiaro era femminile), la zona evidenziata in rosso la rete di canali per l'irrigazione.
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Si tratta di una zona di pianura dove non scorrono torrenti o fiumi, e non c'è la falda dato che il terreno è un conoide di ghiaia: un tempo la Piave scorreva da montebelluna verso treviso, poi si sono alzati il montello e il colle del mercato vecchio e il fiume ha dovuto piegare a est sopra crocetta, per "entrare" in pianura a nervesa aggirando il montello.
Fino agli anni 70-80 (credo) il sistema di irrigazione era per allagamento con i canali scoperti, poi i consorzi di bonifica hanno realizzato sistemi con tubi in pressione e questa e la situazione attuale
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In rosa le zone con tubi in pressione (da dove uno poi si allaccia alla rete) i campi qui sono quasi completamente irrigati con le girandole. Io ho un piccolo giardino e orticello (bifamiliare in centro abitato) ma comunque ho l'allacciamento alla rete di bonifica come quasi tutti in paese, per irrigare orto, piante, ecc.
In giallo le zone "a pelo libero", ovvero con canali di cemento nei quali l'acqua scorre scoperta, credo usino ancora il sistema ad allagamento in quelle zone ma non sono sicuro.
Da segnalare che per la mia zona era presente la roggia musonello che prendeva acqua dal muson, serviva per far funzionare numerosi magli, mulini e seghe ma credo anche per irrigare i campi, ora di fatto non esiste più (ma se riesco metto in un altro messaggio la storia del musonello e delle roggie).
La zona collinare e pedemontana non viene servita dal consorzio bonifica piave; qui ognuno si arrangia. I miei nonni hanno un orto e una decina di meli, i meli non li hanno mai irrigati e per l'orto hanno una piccola cisterna (quelle in plastica da 10 ettolitri) che si riempie con le grondaie di un annesso agricolo. Quando manca acqua (situazione infrequente) la prendono dall'acquedotto. In realtà avrebbero un torrente a pochi metri dall"orto ma essendo anziani è pericoloso che scendano con i secchi, ogni tanto vado io se capita. Molti invece hanno l"orto lungo i torrenti (in zona ce ne sono molti) e scendono con i secchi per prendersi l'acqua, oppure hanno il trattore con la pompa (ma di solito per irrrigare superfici più vaste come i campi).
Metà della feroce ondata di caldo del giugno 2007 la passai a Como. Puoi immaginare il mio shock nel passare da temperature desertiche a quei livelli di umidità. Per me fu una vera e propria sofferenza.
Qualche assaggio di cosa significhi il caldo afoso lo vivo a Catania, ma credo sia comunque più contenuta rispetto alle vostre zone...
Qui vale l'esatto contrario riguardo i fiumi. Che poi sono tali solo il Salso e il Simeto, e questi stessi possono asciugarsi in alcuni tratti a seconda del caldo e soprattutto delle piogge dei mesi precedenti. In inverno, anche grazie alle piogge sempre più concentrate e forti ho assistito a qualche bella piena.
Posso farmi un'idea del Po in Polesine se consideri che l'ho visto a Torino e già lì mi sembrava qualcosa di incredibile. Però mi stavo chiedendo, le sue acque non vengono sfruttate in maniera intensiva? Arriva sull'Adriatico bello grosso anche in estate? Ammettendo pure tutti i temporali a monte e lo scioglimento che citavi. Non avendo una "cultura fluviale" non riesco a cogliere bene le dinamiche e le modalità di sfruttamento
Nel territorio del mio paese ricade parte di un lago artificiale, il Lago Sartori, creato dallo sbarramento di una diga, che fra l'altro credo essere una delle dighe a più alta quota in Italia, ma non vorrei dire fesserie. Dà acqua a quasi tutta la Sicilia interna. C'è chi si fa il bagno, ma io non mi sono mai fatto passare nemmeno lontanamente l'idea di provare. Oltre al terrore reverenziale figlio della visione di quelle acque scure e limacciose, non mi immergerei mai in punti come questo. Foto scattata ieri pomeriggio...
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