Più che di decrescita forse sarebbe meglio parlare di differente allocazione, semmai.
Cinquant'anni fa era il settore secondario a trainare, quello della grande industria, delle miriadi di opere e degli oggetti di consumo; adesso siamo nell'era del terziario, ma sostanzialmente si sta meglio rispetto a cinquant'anni fa, sotto diversi punti di vista. Eppure "produciamo meno" beni, quindi non è una cosa impossibile. Ma si tratta, appunto, di conversione di interi settori in economie e pratiche più sostenibili ma, alla fine, sempre di crescita si deve trattare. Consumerò meno Iphone e meno gingilli elettronici e consumerò più cibo o attrezzi agricoli, o libri.. è un esempio stupido, ma non mi viene in mente altro. L'obiettivo deve essere quello di consumare diversamente, in maniera più sostenibile, ma non di consumare meno in senso assoluto.
Il consumare meno non vedo quale altra strada possa portare oltre alla crisi e al suo circolo vizioso.
Lou soulei nais per tuchi
Tranquilli. Hanno trovato il covid2. Ci pensa lui.
Se mi piace il ruolo del cacciatore e della lepre? Se c'è uno davanti è normale che gli altro lo inseguano. E' come il gioco di guardia e ladri, i ladri scappano e le guardie inseguono...
Continuo a credere che non si tratta di attuare una decrescita, che al di là degli spot buttata là una tantum, non sarà mai felice e consapevolmente ben accettata, semmai attuare politiche volte soprattutto alle aziende di produrre in maniera più responsabile.
Non è pensabile indurre le persone a consumare meno carne, o meno pesce, o meno ortaggi, per dire, o fare meno vacanze. Questo attiene al benessere e alle abitudini di vita che giustamente hanno come obiettivo di mangiare in maniera equilibrata e godersi di tanto in tanto una vacanza rilassante e divertente.
Quando sento che bisogna cambiare le abitudini della gente rabbrividisco.
Semmai sono le aziende, e le multinazionali in prima persona, a doversi spendere per migliorare i loro prodotti anche a costo di guadagnare di meno. Si può constatare come gli elettrodomestici, lavatrici, forni, frigoriferi ecc ecc un tempo avevano una durata molto maggiore ad ora. Se per esempio la prima lavatrice l'abbiamo avuta per 25 anni, la seconda 11 e la terza 8. Senza contare che l'ossessivo aggioramento tecnologico indotto volutamente, induce a sostituire una tv, un telefonino, un pc perfettamente funzionante chissà per quanto tempo ancora. Questo è l'aspetto del consumismo "malato", generato da spinte del mercato affinchè prodotti funzionanti debbano essere sostituiti con dei nuovi. Di fatto molte multinazionali fondano il loro business sull'obsolescenza programmata.
Altra cattiva pratica è quella della sostituzione di un prodotto con finanziamenti che a loro volta sostituiscono altri finanziamenti, generando un sommarsi dell'importo finanziato con spirali di indebitamento e tassi di interesse fuori controllo. Tipicamente ora accade nel mercato dell'auto. Anche questo, secondo me, è consumismo cattivo.
Il messaggio da far passare a caratteri cubitali dovrebbe essere: non sostituire ciò che funziona, e al primo guasto cerca di riparare e aggiustare piuttosto che comprare ex novo. Non comprare cose poco utili o che già si hanno indebitandosi. Sarebbe già un notevole passo in avanti.
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Cioè un persona no, ma un'azienda sì...
Il fatto che guadagnare meno voglia dire prima di tutto meno investimenti, quindi meno progresso = smettono di migliorare processi e prodotti, anche dal punto di vista del consumo di risorse è un dettaglio.
E la colpa di chi è? Della lavatrice? O magari potrebbe essere del fatto che una volta la lavatrice si faceva una o 2 volte alla settimana, piena murata, mentre oggi gira 2 volte al giorno, magari per 3 paia di mutande?
Perchè non sono gli anni a determinare la vita di un oggetto, ma il suo utilizzo.
2 autovetture identiche non durano lo stesso numero di anni se una la usa il nonno che fa 5K Km l'anno o il rappresentante che ne fa 150K.
"Volutamente" da chi? O meglio... Certo che è "volutamente": chi deve vendere pubblicizza i prodotti che deve vendere.
Ma nessuno ti obbliga.
Tranne per problemi di sicurezza: un vecchio PC poco usato con Windows XP probabilmente funziona ancora; poi però se arriva l'hacker di turno che te lo apre, ti ruba tutti i dati e poi te lo rende inutilizzabile ti incazzi.
E idem dicasi per la TV: ti basta il poco che trasmettono sul terrestre? Puoi tenere la TV per decenni.
Però se io voglio godermi l'alta risoluzione, la connessione di rete, le app tipo Netflix, Prime Video e magari pure la roba che ho su un NAS allora mi compro l'ultimo modello e con un device unico ci faccio tutto.
E siccome io non vado a sindacare le abitudini altrui io pretendo che nessuno faccia altrettanto con le mie se voglio avere da subito l'ultimo ritrovato in fatto di tecnologia.
Funzionanti non vuol dire nulla; se le funzioni di un vecchio device sono 1/10 di quelle di un nuovo io mi prendo il nuovo perchè vuol dire:
1. fare più cose
2. farle meglio di prima
3. metterci meno tempo
Senza contare, giusto per rimanere all'esempio di prima, che il consumo (per non parlare delle emissioni...) di una vecchia TV a tubo catodico con annesso decoder per il digitale terrestre probabilmente consuma come 27 moderne TV retroilluminate a led da 7 milioni di pollici.
E sta a vedere che la colpa è di chi consente di pagare con finanziamento e non di chi non è capace di farsi 2 conti in tasca...
Ovvero c'è una possibilità in più per effettuare acquisti, ma diventa male perchè ci sono degli incapaci a gestirsi.
Come nel caso della lavatrice? Dove tra chiamata all'assistenza, attesa, pezzo e manopera cambiare un pulsante costa come una lavatrice nuova?
(nel dubbio è un'iperbole, ma molto più vicina alla parabola, se non alla retta, di quello che potrebbe sembrare ).
Ultima modifica di FunMBnel; 21/12/2020 alle 13:02
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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