Il rischio sismico, in Italia, è il rischio minore per le centrali nucleari
mi preoccupano di più le scorie e dove andrebbero a finire, a chi andrebbero in mano in uno Stato come il nostro, martoriato dalla criminalità organizzata.
Ma anche questo, è un problema largamente secondario, è tempo di nucleare oramai da 40 anni e siamo già in ritardo da 39 anni.
Posti a sismicità bassa o comunque non estrema ne abbiamo a bizzeffe, vicino o lontano dalle coste. Sarebbe seriamente ora di darsi da fare e costruire quante più centrali nucleari possibili, è fuori discussione che il futuro sia necessariamente questo.
Si vis pacem, para bellum.
Basta vedere quali sono le aree potenzialmente idonee per la costruzione di un deposito nazionale (CNAPI) per farsi un'idea, aggiungendo altri requisiti che richiederebbe la centrale (ad esempio la vicinanza ad una fonte di acqua). Il problema maggiore non è di carattere tecnico, ma sociale: la difficoltà è sostanzialmente quella di far capire alle persone, considerando ad esempio l'attuale dibattito sulla localizzazione del deposito nazionale, che il rischio al giorno d'oggi è infinitesimo, e dai dati risulta di molto inferiore rispetto a molte altre tipologie di impianti con le quali le persone normalmente convivono.
Bisogna però contestualizzare il tutto. Se ti riferisci all'esempio di Fukushima, c'è da dire che i decessi legati alla dispersione radiologica esterna all'impianto (che è stata minima) sono pari a 0, e questo dovrebbe far comprendere che anche a fronte di un terremoto di magnitudo 9.1 e di uno tsunami di 13 metri, le conseguenze alla prova dei fatti sono state più di natura psicologica, come affermato dal report dell'UNSCEAR. Considera anche che la centrale di Onagawa era più vicina all'epicentro del terremoto del Tohoku, ed è stata investita con una potenza ancora maggiore dallo tsunami, ma non ha subito alcun danno, essendo stata costruita negli anni 80, dunque 20 anni dopo rispetto a quella di Fukushima e quindi con criteri di sicurezza più moderni.
Quindi dato che dalla costruzione di Onagawa sono passati altri 40 anni, in cui le tecnologie antisismiche hanno fatti ulteriori passi avanti, e che la sismicità in Italia non è proprio paragonabile a quella giapponese... direi che dovremmo stare tranquilli. Inoltre, oggi la ridondanza di sistemi di sicurezza fa sì che l'errore umano abbia sempre meno peso in un sistema così complesso. Ci sono ad esempio sistemi di sicurezza basati su leggi della fisica basilari, come la forza di gravità, rendendo davvero infinitesimo il rischio di incidenti.
Scusate per l’OT
Ultima modifica di MarcoSarto; 12/10/2021 alle 10:38
Tornando IT, qua sempre peggio con l'approvvigionamento dei materiali...
Siamo al 50% di capacità produttiva causa mancanza di componenti ormai un pò di tutti i tipi
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
confermo . Io ho sempre fornitori che mi danno poca disponibilità di schede elettroniche a causa dei componenti . Ho alcuni clienti che ho fatto il giro del mondo sul web per trovare un inverter particolare di solito sempre disponibile , altrimenti stava fermo 1 mese con data di consegna non garantita . Dal solito fornitore noi eravamo il 30° in coda in attesa dello stesso inverter . Anche i componenti elettronici su es. rs componenti alcuni hanno sempre ritardi .
Ho dovuto cambiare la macchina e la ragazza : una succhiava troppo e una troppo poco e aggiungo ..
Stazione Meteo Urbana Udine Sud . Lacrosse 2300 in schermo ventilato 24h autocostruito http://ramandolo.homeunix.net/
Sono abbastanza sereno sul fatto che difficilmente, anche in pianura padana, avremo mai onde alte come quelle del terremoto giapponese.
E pure alla voce smaltimento scorie non darei chissà quale peso: da una parte i famosi elementi a emivita più lunga non sono in quantità che si misuri in milioni di tonnellate (al contrario della CO2 prodotta...). E le aziende che possono fare questo mestiere non crescono sugli alberi: non è che la Riina s.a.s. possa presentarsi e partecipare ad un bando per lo smaltimento delle scorie dall'oggi al domani.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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Si vis pacem, para bellum.
Alla Francia non dispiacciono le sue centrali nucleari - Il Post
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