Ieri sera su radio24 ho sentito un approfondimento scientifico che parlava di queste nuove batterie (in realtà studiate negli anni 70 ma poi abbandonate) a flusso di Vanadio.
sostanzialmente, due contenitori con del liquido fanno da anodo e catodo, scambiando i liquidi facendoli passare attraverso una membrana di grafene, si ricaricano.
parlano di un'efficienza comprovata del 94% e di totale risoluzione del problema della materia prima, in quanto il vanadio è molto presente in natura ed è uno scarto quantitativo della lavorazione dell'acciaio e che quindi si può tranquillamente "riciclare", mettiamola così.
qualcuno sa qualcosa in più? pare sia molto promettente e ci siano grosse aziende in campo che le stanno studiando, con ottimi risultati.
Si vis pacem, para bellum.
Per gestire l'intermittenza delle rinnovabili possono essere un buono strumento, non per le auto perché sono molto ingombranti e pesanti, è una batteria pensata per stare ferma in un posto.
Realisticamente farà parte dell'ampio ventaglio di tecnologie utili per la transizione ecologica, in parte potrebbe anche alleggerire il fabbisogno di quelle al litio visto che un po' di sovrapposizione tra i due mercati esiste.
Energy Prices in Europe Hit Records After Wind Stops Blowing - WSJ
Infatti in Inghilterra per soddisfare la domanda di elettricità, il gestore di rete deve comprare ogni giorno una decina di GWh nel mercato di riserva, cioè da centrali a gas e a carbone che normalmente rimangono spente (o producono poco) ma sono pronte a entrare in funzione (o ad aumentare la produzione) in caso d’emergenza.
Onde per cui se erano spente è normale che di conseguenza il 6 settembre le quotazioni dell’elettricità sul mercato di riserva inglese hanno superato i 5.000 eur/MWh, cioè 100 volte il costo medio dell’elettricità all’ingrosso. Se devo accendere una centrale spenta è normale che il prezzo vada alle stelle.
Si vis pacem, para bellum.
Non so se ci siano applicazioni domestiche al momento ma quello è un uso possibile, hanno il vantaggio di poter restare a lungo cariche o scariche senza deterioramento o dispersione, risultando quindi molto più flessibili e longeve di altre batterie.
Già adesso vengono utilizzate a livello industriale e di rete elettrica, in futuro potrebbe espandersi maggiormente.
Ci sarebbero anche le auto elettriche alimentate da cella a combustibile a idrogeno...per il momento ancora penalizzate dal costo dell idrogeno e del veicolo stesso.
Neanche a dirlo, Toyota fa da apripista, e anche BMW ci crede e si tiene pronta...
Auto a idrogeno, conosciamole meglio | BMW.com
Anche Hyundai sta investendo moltissimo nell idrogeno per la mobilità
Hyundai Making Big Hydrogen Push With Cheaper Fuel Cells For Trucks, Drones And Sports Car
Il problema dell'idrogeno è che da troppo tempo sono bloccati sugli stessi ostacoli tecnologici senza progressi significativi, giusto per fare un esempio si parla tanto della disponibilità del litio ma l'idrogeno non riesce ad emanciparsi dal platino. Mentre nelle batterie c'è un progresso continuo e le nuove tecnologie dei prossimi anni sono già delineate con le batterie a stato solido, per l'idrogeno non ci sono miglioramenti evidenti nemmeno in prospettiva.
In termini di efficienza energetica è nettamente inferiore alle batterie e ci sono limiti fisici difficilmente superabili in questo, motivo per cui probabilmente resterà confinato alle applicazioni in cui le batterie trovano più problemi, tipo il trasporto pesante a lunga percorrenza. La produzione di idrogeno non è facilmente scalabile in maniera efficiente ed economica, quindi una adozione massiccia al momento è impensabile, ma in alcune nicchie potrebbe trovare spazio, come la produzione di acciaio dove potrebbe sostituire il carbone.
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