È arrivata la risposta di CATL alla ricarica veloce di BYD, con un nuovo modello di batteria che può ricaricare una autonomia di 520 km in 5 minuti.
Una batteria da 800 km di autonomia, con velocità massima di ricarica fino a 2,5 km di autonomia per secondo. Questo tipo di batterie non saranno disponibili nei veicoli di fascia medio bassa per qualche anno, ma non ci vorrà moltissimo.
Stanno anche avviando la produzione di batterie agli ioni di sodio, meno performanti ma più economiche e con meno vincoli sulla disponibilità di materie prime.
China’s CATL says it has overtaken BYD on 5-minute EV charging time - China’s CATL says it has overtaken BYD on 5-minute EV charging time via @FT
Beh i consumi nazionali di energia elettrica sono stabili da ormai un decennio, circa del 10% più bassi rispetto ai primi anni 2000, perché l'elettrificazione crescente viene compensata dalla maggiore efficienza. Il problema non è un aumento di consumi inesistente.
Per 40 anni fino ai massimi del 2005 il consumo di energia elettrica è aumentato più o meno di 6 TWh all'anno (per intenderci con 100 TWh potresti elettrificare tutto il trasporto su strada italiano), non ci vengano a dire che ora ci sono problemi per le piccole oscillazioni nei consumi da un anno all'altro.
Forse il problema è proprio che mancano le prospettive di espansione del mercato, quindi non si investe abbastanza sulla rete mentre la distribuzione geografica e temporale dei consumi cambia nel tempo e l'infrastruttura resta ferma, progettata sull'economia di 30 anni fa. Spendere soldi in infrastruttura per vendere sempre le stesse quantità non piace a nessuno. Vedrai se cominciano ad aumentare nettamente i consumi come si troveranno facilmente i capitali per portare l'energia ai nuovi clienti.
Ultima modifica di snowaholic; 21/04/2025 alle 22:20
che è quello che si dice.
a quanto pare nella zona di Merlata, dove è nato il centro commerciale più grosso d'Europa che è una bestia energivora gigantesca, non è stato fatto granché e ci sono dei problemi. è un esempio in piccolo di quanto succede in grande.
ma sono d'accordo sulle conclusioni che tiri, la penso anche io così.
Si vis pacem, para bellum.
I distributori di rete sono il peggio del peggio, fanno un business che è praticamente retribuito a tariffe che garantiscono un tasso di rientro fisso ai loro investimenti, senza alcun incentivo che li spinga a fare meglio. Non hanno problemi di credito in quanto sono pagati dai fornitori di energia elettrica e garantiti da una normativa ultra tutelante e dulcis in fundo, non si prendono nemmeno i pesci in faccia dai consumatori finali in quanto quel mestiere è concentrato solo sui fornitori.
P.S. C'è anche un problema di carico @snowaholic, non devi ragionare solo sul totale annuo ma anche sulla sua allocazione geografica (è diminuito certamente il consumo industriale ma è aumentato il domestico che si concentra in città dove migliorare l'infrastruttura di rete è più difficile) e sulla sua imprevedibilità temporale legata anche al parco produttivo che è più rinnovabile e meno termoelettrico, quindi più imprevedibile.
Pietro
Sì l'avevo scritto anche io che la distribuzione geografica e temporale dei consumi cambia. Però resta una scusa, i consumi sono sempre cambiati molto nel tempo, anche negli anni 90 c'erano aumenti locali nelle città (che in molti casi crescevano rapidamente di popolazione) anche superiori a quello medio nazionale, ma nessuno usava l'urbanizzazione o l'aumento della diffusione della lavastoviglie come scusa per i blackout.
eh me lo sono chiesto anche ioperò effettivamente, se ci pensi, tutti i blackout tipicamente estivi avvengono di notte ad esempio.
oltre ai condizionatori, di notte ci si attaccano i vari elettrodomestici poiché costa meno e chi ha il solare senza accumulo (cioè la maggior parte) prende dalla rete.
comunque in quella zona hanno fatto anche migliaia di appartamenti nuovi (ed entro il 2035 ne vogliono fare altri 15 MILA), senza un adeguamento vero problemi ce ne possono essere...
Si vis pacem, para bellum.
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