Originariamente Scritto da
burian br
Nulla da dire, però i tassi di natalità in Europa Occidentale (Italia inclusa) nella seconda metà dell'800 era di 5 figli per donna. Nell'impedire numeri più alti erano i rischi legati al parto, che portavano alla morte della donna o alla sua sterilità a seguito di frequentissimi endometriti puerperali. Mia nonna, ad esempio, non conobbe mai sua madre perchè morì nel parto del suo quarto figlio quando lei aveva due anni.
I miei due nonni, invece, avevano ciascuno 11 fratelli, di cui 2-3 morirono nei primi 3 anni di vita.
Voglio solo far capire che se non c'è stata nessuna crescita esasperata non è perchè in Europa si era tanto diversi dall'Africa, tutt'altro, erano le condizioni igienico-sanitarie radicalmente differenti che autolimitavano la crescita demografica e anche lo stesso tasso di fertilità.
La situazione è radicalmente cambiata dal 1900 nel nostro Continente (soprattutto dal 1930), però al 1900 le statistiche demografiche ci dicono che l'Europa Occidentale aveva una media di 5 figli per donna (anche 5,5 in alcuni stati) e che possedeva 200 milioni di abitanti, il doppio di tutta l'Africa (il cui tasso di fertilità è stimato fosse 6-6,5 figli per donna).
A differenziare fortemente le due situazioni sono stati da un lato le due guerre mondiali che hanno mietuto più di 40 milioni di vite (cui bisognerebbe aggiungerne altre milioni con la spagnola), e la crescita industriale/economica che ha portato "naturalmente", senza imposizioni dall'alto, a ridurre il numero di figli per donna. Se questo non fosse avvenuto, con i progressi della medicina, non credo che l'Europa avrebbe vissuto una situazione differente rispetto all'Africa.
Nulla da dire sui meccanismi economici favorevoli che genera la minore fertilità (come d'altro canto è positivo per l'economia anche una epidemia, vedi la peste, per i sopravvissuti).
Logica d'altronde vuole che se ho da dividere lo stesso pezzo di pane ma con 10 persone ognuno ne prende meno che se fossimo 5.
E' qui però dove cambia tutto: il pezzo di pane potrebbe essere un panino misero o essere una baguette lunga 10 metri. In altre parole varia lo scenario economico che permette alle persone di sfamarsi.
In secondo luogo cambia anche la distribuzione del pezzo di pane: se la persona cui lo dò è molto lontana potrebbe ammuffirsi nel frattempo, per cui alla fine muore di fame. Ma se nonostante la distanza riesco ad inviarglielo in poco tempo sopravvive.
In terzo luogo la rendita delle colture: è aumentata la produzione di cibo.
Concludendo: la sovrappopolazione è un problema solo se vengono meno altri fattori, ed è primariamente legata al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie piuttosto che alla natalità di per sè.
La sovrappopolazione resta comunque un fattore da tenere in considerazione seriamente perchè è un elemento che se non ci fosse porrebbe meno paure e faciliterebbe le cose. Io però non riesco e non sono mai riuscito a vedere, alla luce della storia dell'ultimo mezzo secolo, dove siano le catastrofi, e non le vedo nemmeno nei prossimi decenni.
Il tasso di natalità sta abbassandosi, non ho idea di come si potrebbe imporne uno ancora più in basso se non come in Cina (ma ciò richiede una forte struttura statale che non esiste in nessun paese africano, oltre ciò a porre problemi etici come accaduto in Cina), quindi possiamo solo assecondare questo progressivo calo. L'ultimo aggiornamento vede il tasso di fertilità a 4,2 figli per donna in linea con l'Europa Occidentale dei primi anni del Novecento. Favorire la redistribuzione del cibo, incrementare la resa delle risorse, e aiutare le migrazioni così da distribuire meglio l'eccesso di popolazione, sono secondo me le cose migliori che si possano fare per ovviare alla situazione.
Le proiezioni vedono un calo della popolazione globale dopo il 2060-2070, quindi non c'è nemmeno quel pericolo che sentivo ancora quando ero piccolo di una crescita senza limiti della popolazione. Anche la stima max della popolazione mondiale, che dovrebbe essere su 10 miliardi, è minore dei 12 miliardi che leggevo sui libri per il
2080-2100.
La realtà, in pratica, sta andando meglio delle proiezioni passate, e speriamo rispettino o vadano anche meglio delle più recenti.
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