"Mollo tutto e mi metto in proprio!" Diventare imprenditori: Idee, consigli, difficolta`etc-

[FunMBnel]

concordo, è proprio così.
e nonostante io sia un dipendente, mi metto comunque nei panni dell'imprenditore: la pressione fiscale è esagerata, obiettivamente, diventa difficile concedere stipendi oltre la decenza.
il problema è che son cose che si risolvono in anni e anni con riforme DRASTICHE, cosa che non siamo in grado di fare (per svariati motivi, incapacità, magna tu che magno io e via discorrendo).

Il grassetto poi è verità assoluta.

Il grassetto in effetti ha alcuni contesti in cui può essere pure vero.
Per esempio se fai cucire a mano i palloni o le magliette ai bambini nello scantinato... Ecco... Più ore fanno e più producono: la produttività è sempre prossima allo zero indipendentemente...
Se è questo l'obiettivo a cui tendere, ovvero diventare la nuova manovalanza cinese lo si dica chiaramente. Compreso il fatto che gli stipendi devono essere proporzionati...

[alexeia]

Vedo con interesse che il contenuto della discussione si e' rapidamente spostato da "vorrei fare l'imprenditore(sinonimo di farsi il mazzo per raggiungere gli obbiettivi) a "lavorare meno ore, meno giorni, avere tempo libero..." oh, con me si sfonda una porta aperta,ma vedo che questo e' al giorno d'oggi l'anelito un po' di tutti.Ho sempre pensato che il lavoro sia in realta' sia una gran rottura di palle,magari ha anche una sua necessita' psicologica,forse con qualche eccezione(pittore?romanziere?musicista?lavori che per definizione esprimono la massima creativita',e quindi la minima alienazione)ma comunque vedo che alcuni di voi hanno anche professionalita' elevate e quindi in teoria lavori piu interessanti ma vorrebbero lavorare di meno.A me per tutta la vita e' rimasta l'indecifrabile sensazione di stare sprecando la mia vita appunto,a dir la verita' da giovane ancor di piu'.

Credo che ciò sia legato al contesto.
Da un lato il "tempo libero" è diventato uno dei miti da inseguire, mia nonna diceva che il "tempo libero" ai suoi tempi non sapevano nemmeno cos'era, cioè magari c'era ma non usavano un termine specifico per definirlo. Oggi invece esiste come possibilità, ed esiste un'ampia offerta di modi per impiegarlo. Dovunque ti giri ci sono stimoli, possibilità, cose nuove da provare, che si aggiungono a quelle "normali" - cioè, che sono sempre esistiti - quali lo stare con a famiglia; anche quest'ultima cosa forse ha acquisito più significato, più pienezza in risposta al rarefarsi dei componenti della stessa. Quindi è fisiologico che l'aspirazione sia "Non lavorare, avere tempo libero".
Dall'altro, sono aumentati i ritmi di lavoro, lo stress, gli orari con turni poco gestibili, i lavori in cui se non sei a qualsiasi ora sul pezzo non campi etc.; e anche se hai un tranquillo posto in ufficio, ci si mette il percorso casa-lavoro a far perdere tempo, stressare, inc***are... alla fine non ne puoi più, bastaaaaa!... e speri solo che arrivi il giorno in cui non si lavora.

[jack9]

Vedo con interesse che il contenuto della discussione si e' rapidamente spostato da "vorrei fare l'imprenditore(sinonimo di farsi il mazzo per raggiungere gli obbiettivi) a "lavorare meno ore, meno giorni, avere tempo libero..." oh, con me si sfonda una porta aperta,ma vedo che questo e' al giorno d'oggi l'anelito un po' di tutti.Ho sempre pensato che il lavoro sia in realta' sia una gran rottura di palle,magari ha anche una sua necessita' psicologica,forse con qualche eccezione(pittore?romanziere?musicista?lavori che per definizione esprimono la massima creativita',e quindi la minima alienazione)ma comunque vedo che alcuni di voi hanno anche professionalita' elevate e quindi in teoria lavori piu interessanti ma vorrebbero lavorare di meno.A me per tutta la vita e' rimasta l'indecifrabile sensazione di stare sprecando la mia vita appunto,a dir la verita' da giovane ancor di piu'.

è normale, è l'evolversi delle società. i processi sono sempre più affinati e atti all'aumento della produttività, i mezzi sono sempre di più e via discorrendo, a tal punto che, come giustamente faceva notare il buon Bassini, ora si capisce come meno ore con più qualità lavorativa (e questa la stimoli con più riposo, più tempo libero e stipendi congrui) sono più produttive delle classiche 40h di noia.
il mondo occidentale, quello vero, ci è già arrivato o ci sta arrivando adesso (come gli UK, ad esempio), i trogloditi sull'orlo del terzo mondo (noi) non ci arriveremo mai.
Tra le missioni che ho in negozio, sono a capo del progetto efficienza. è palese, numericamente quindi fattualmente, come un contratto 24h sia più produttivo di uno a 30, ancor di più a 40. tra l'altro a 40h il rendimento cala vistosamente soprattutto per un lavoro fisico come il mio (in piedi tutto il giorno a scorrazzare in giro facendo circa 25k passi al giorno di media sulle 8h, spostamento carichi più o meno pesanti, dinamismo etc), è proprio palese. aumenta lo stress, la mancanza di voglia e via discorrendo.

[Corry]

L’imposizione fiscale sugli stipendi dei dipendenti è paradossale. Praticamente ti incentivano a non assumere. Io ne ho avuto l’esempio qualche anno fa. La mia segretaria aveva finito il periodo di apprendistato, che effettivamente per le aziende è davvero molto vantaggioso, sostanzialmente non paghi i contributi, solo lo stipendio. Ebbene la commercialista fu sorpresa del fatto che noi volevamo proseguire il rapporto! Ce lo sconsigliò vivamente! Ma che senso ha formare una persona per anni per poi non rinnovargli il contratto? Comunque per noi raddoppiò esattamente la spesa ma la cosa assurda fu che per lei lo stipendio netto diminuì di qualche euro!

In una azienda piccola queste scelte vengono fatte sulla persona ma per le grosse multinazionali, dove conta solo il ricavato, con queste regole, non converrà mai assumere a tempo indeterminato.
A mio parere dovrebbe essere proprio il contrario, dovrebbero tassare tantissimo i contratti determinati/a scadenza/di collaborazione, quelli fatti con le cooperative ecc. e detassare quelli a lungo termine, in modo che le aziende siano incentivate ad investire sui loro dipendenti.

[jack9]

Credo che ciò sia legato al contesto.
Da un lato il "tempo libero" è diventato uno dei miti da inseguire, mia nonna diceva che il "tempo libero" ai suoi tempi non sapevano nemmeno cos'era, cioè magari c'era ma non usavano un termine specifico per definirlo. Oggi invece esiste come possibilità, ed esiste un'ampia offerta di modi per impiegarlo. Dovunque ti giri ci sono stimoli, possibilità, cose nuove da provare, che si aggiungono a quelle "normali" - cioè, che sono sempre esistiti - quali lo stare con a famiglia; anche quest'ultima cosa forse ha acquisito più significato, più pienezza in risposta al rarefarsi dei componenti della stessa. Quindi è fisiologico che l'aspirazione sia "Non lavorare, avere tempo libero".
Dall'altro, sono aumentati i ritmi di lavoro, lo stress, gli orari con turni poco gestibili, i lavori in cui se non sei a qualsiasi ora sul pezzo non campi etc.; e anche se hai un tranquillo posto in ufficio, ci si mette il percorso casa-lavoro a far perdere tempo, stressare, inc***are... alla fine non ne puoi più, bastaaaaa!... e speri solo che arrivi il giorno in cui non si lavora.

concordo in pieno, è proprio così.
qui a Milano il problema del tragitto casa-lavoro è obiettivamente grande, più grande che in molti altri posti.
il lavoro agile andrebbe incentivato (bello riempirsi la bocca dell'eco rivoluzione, poi però mi fai stare in coda x ore al giorno in macchina inquinando a nastro quando magari posso fare tutto lo stesso da casa, con qualità maggiore e minore stresss....) e non ritenuto come il male assoluto. gli strumenti per controllare se uno lavora davvero ci sono e non sono bypassabilii (se lavori a progetto poi pochi cacchi: lavori da casa e non finisci? non va bene).
Gli stimoli e le possibilità per il tempo libero oramai sono infiniti, chiaro che si voglia avere più tempo da spendere per il benessere personale. ciò non significa non lavorare, significa lavorare MEGLIO.
rinnovo, i paesi veramente avanzati, ci sono arrivati.

[jack9]

L’imposizione fiscale sugli stipendi dei dipendenti è paradossale. Praticamente ti incentivano a non assumere. Io ne ho avuto l’esempio qualche anno fa. La mia segretaria aveva finito il periodo di apprendistato, che effettivamente per le aziende è davvero molto vantaggioso, sostanzialmente non paghi i contributi, solo lo stipendio. Ebbene la commercialista fu sorpresa del fatto che noi volevamo proseguire il rapporto! Ce lo sconsigliò vivamente! Ma che senso ha formare una persona per anni per poi non rinnovargli il contratto? Comunque per noi raddoppiò esattamente la spesa ma la cosa assurda fu che per lei lo stipendio netto diminuì di qualche euro!

In una azienda piccola queste scelte vengono fatte sulla persona ma per le grosse multinazionali, dove conta solo il ricavato, con queste regole, non converrà mai assumere a tempo indeterminato.
A mio parere dovrebbe essere proprio il contrario, dovrebbero tassare tantissimo i contratti determinati/a scadenza/di collaborazione, quelli fatti con le cooperative ecc. e detassare quelli a lungo termine, in modo che le aziende siano incentivate ad investire sui loro dipendenti.

sì, è così. Fortunatamente dove lavoro io se sei bravo il contratto te lo fanno, io ne sono un esempio di tanti. ma in generale è esattamente come descrivi tu.
allo stesso tempo l'indeterminato non deve essere un giogo per l'azienda che, se smetti di lavorare o "ti siedi", ti deve tenere lo stesso. Anche l'azienda in questo va tutelata e qualcosa si è mosso recentemente, ma non è abbastanza.
Il concetto deve essere semplice: lavori bene? non devi avere problemi, hai l'indeterminato e uno stipendio almeno congruo. Non lavori? ti lascio a casa.
chiaro che le sfaccettature siano migliaia, bisogna regolamentare e tutelare tutti, partendo dal basso chiaramente ma anche in alto.
è facile? no. è fattibile? sì.
di gente onesta che si spacca il culo al lavoro ne conosco tanta e sicuramente non è "premiata" quanto dovrebbe.

[Diego 14]

Io sono l'antitesi dell'imprenditore e totalmente estraneo alle dinamiche aziendali
Io ho cominciato un tirocinio il 26 gennaio come sviluppatore di software. In realtà finita la scuola, indirizzo informatico, ero molto indeciso se proseguire su questa strada o cambiare completamente ma poi si è presentata questa occasione e ho deciso di provare.
Ora sono ad un bivio:
Per me è un lavoro molto difficile che richiede un cervello ben più performante del mio . Non sono nemmeno appassionato, anche se un barlume di interesse c'è. L'orario è discutibile (dalle 9 alle 18 + 20 minuti di macchina) e il capo è molto esigente (per usare un eufemismo). Tuttavia loro vorrebbero fare un contratto di apprendistato di 3 anni che poi diventerebbe a tempo indeterminato, tutto questo anche se il mio livello è inferiore rispetto alle aspettative (non so di chi). Un contratto simile al giorno d'oggi e in questo settore è oro quindi spero che il mio sacrificio venga ripagato, ma ad oggi non c'è un giorno che io sia andato a lavorare sereno e tranquillo

[jack9]

Io sono l'antitesi dell'imprenditore e totalmente estraneo alle dinamiche aziendali
Io ho cominciato un tirocinio il 26 gennaio come sviluppatore di software. In realtà finita la scuola, indirizzo informatico, ero molto indeciso se proseguire su questa strada o cambiare completamente ma poi si è presentata questa occasione e ho deciso di provare.
Ora sono ad un bivio:
Per me è un lavoro molto difficile che richiede un cervello ben più performante del mio . Non sono nemmeno appassionato, anche se un barlume di interesse c'è. L'orario è discutibile (dalle 9 alle 18 + 20 minuti di macchina) e il capo è molto esigente (per usare un eufemismo). Tuttavia loro vorrebbero fare un contratto di apprendistato di 3 anni che poi diventerebbe a tempo indeterminato, tutto questo anche se il mio livello è inferiore rispetto alle aspettative (non so di chi). Un contratto simile al giorno d'oggi e in questo settore è oro quindi spero che il mio sacrificio venga ripagato, ma ad oggi non c'è un giorno che io sia andato a lavorare sereno e tranquillo

Diego, se il cervello non lo hai tu che da quando ancora non avevi peli pubici scrivi qui post magistrali allora il mondo è INTERAMENTE fottuto. e lo dico sul serio.
se ne hai voglia, puoi fare entrambe le cose: laurearti in campo informatico e lavorare part time (puoi provare a proporglielo, ci sono contratti CCNL appositi anche per il tuo settore), mantenendoti gli studi e se ci metti un po' di più a laurearti poco male, stai comunque lavorando senza gravare su nessuno. è impegnativissimo, sicuramente, ma si può fare ed è altamente qualificante (a CV se vedono che mentre ti laureavi già lavoravi nel settore conta non poco).
la mente la hai, altrimenti non saresti in grado di elaborare certe cose e scrivere ciò che scrivi riguardo la meteo.
hai il mondo davanti, la vita davanti, non porti limiti e spacca tutto cazzo!

[ale97]

Diego, se il cervello non lo hai tu che da quando ancora non avevi peli pubici scrivi qui post magistrali allora il mondo è INTERAMENTE fottuto. e lo dico sul serio.
se ne hai voglia, puoi fare entrambe le cose: laurearti in campo informatico e lavorare part time (puoi provare a proporglielo, ci sono contratti CCNL appositi anche per il tuo settore), mantenendoti gli studi e se ci metti un po' di più a laurearti poco male, stai comunque lavorando senza gravare su nessuno. è impegnativissimo, sicuramente, ma si può fare ed è altamente qualificante (a CV se vedono che mentre ti laureavi già lavoravi nel settore conta non poco).
la mente la hai, altrimenti non saresti in grado di elaborare certe cose e scrivere ciò che scrivi riguardo la meteo.
hai il mondo davanti, la vita davanti, non porti limiti e spacca tutto cazzo!

Magari potrebbe semplicemente non essere portato per la programmazione ma più per altre cose, senza che non pecchi certo di intelligenza per questo (esistono vari tipi di intelligenza). Però in effetti se riesce a fare qualcosa già significa che non è così male...magari gli si dice così solo perché è unbpo' più lento di qualcun altro, anche se le cose le fa (ipotizzo). Solo che oggi ho la sensazione che si cerchino solo i geni.

[ale97]

è normale, è l'evolversi delle società. i processi sono sempre più affinati e atti all'aumento della produttività, i mezzi sono sempre di più e via discorrendo, a tal punto che, come giustamente faceva notare il buon Bassini, ora si capisce come meno ore con più qualità lavorativa (e questa la stimoli con più riposo, più tempo libero e stipendi congrui) sono più produttive delle classiche 40h di noia.

il mondo occidentale, quello vero, ci è già arrivato o ci sta arrivando adesso (come gli UK, ad esempio), i trogloditi sull'orlo del terzo mondo (noi) non ci arriveremo mai.


Tra le missioni che ho in negozio, sono a capo del progetto efficienza. è palese, numericamente quindi fattualmente, come un contratto 24h sia più produttivo di uno a 30, ancor di più a 40. tra l'altro a 40h il rendimento cala vistosamente soprattutto per un lavoro fisico come il mio (in piedi tutto il giorno a scorrazzare in giro facendo circa 25k passi al giorno di media sulle 8h, spostamento carichi più o meno pesanti, dinamismo etc), è proprio palese. aumenta lo stress, la mancanza di voglia e via discorrendo.

Secondo me dipende molto dal contesto....




Io sinceramente per alcune mansioni ho paura per il cosiddetto lavoro per obiettivi.
È vero che all'estero si usa da molto, pare con soddisfazione. Ma in Italia temo che possa essere usato in un certo modo sia sapendo come funzionano alcune realtà già ora, sia conoscendo la mentalità di una parte delle aziende.


In particolare, molte agenzie e aziende nei settori marketing e IT (consulenza) so che lavorano così da anni (solo che tramite LinkedIn e PR, dato che ora l'argomento è in voga, dicono di aver cambiato solo ora, ma sicuramente nel 90% dei casi non è
vero) e i dipendenti non mi sembrano tanto contenti. In media, mi pare che si lavori di più, altro che di meno.... E non per niente c'è anche chi si licenzia dopo 6 mesi in questi posti...


Se gli obiettivi non sono concordati con i dipendenti, se non si pongono comunque limiti all'orario ecc. per me rischia di essere un'arma a doppio taglio.
E anche se applicata bene temo che magari se un giorno va bene puoi fare anche 5 ore, ma dovendo comunque seguire i ritmi dell'azienda credo che potrebbe capitare anche il giorno in cui ne devi fare 15 (anche considerando che già oggi si usa spremere i lavoratori con straordinari perenni semi-obbligatori). Non proprio benefico per la salute mentale per come la vedo io.


In più temo che le più spietate potrebbero addirittura approfittarne adeguando gli stipendi agli obiettivi, per un cottimo 2.0 che nemmeno 70 anni fa nelle fabbriche.




Spero vivamente di sbagliarmi e che le aziende adottino questa nuova modalità con buon senso, meglio delle aziende di cui ho parlato prima.
Perché ora stanno promettendo una migliore qualità della vita a tutto spiano, ma se così non sarà rischierà di essere un boomerang pazzesco per le aziende "furbe", rischiando di amplificare notevolmente i licenziamenti già in atto in molte imprese che non garantiscono condizioni di lavoro adeguate e umane.
Lo dico perché parlano di "abolizione di orari", di " ferie libere", peccato che non penso che nel concreto le ferie saranno davvero libere e che le si potrà prendere più di ora (ma quando mai), mentre il fatto che non ci siano orari appunto credo sia un'arma a doppio taglio.
Oppure qualcuno parla pure di fare il "nomade digitale" dalle Canarie o ds chissà dove, ma lo voglio proprio vedere se lavori dalle 8 alle 12 ore al giorno anche senza andare oltre quando dovresti viaggiare. Certe narrazioni mi sembrano un po'di troppo utopiche e credo ci sia il rischio di una forte disillusione da parte di alcuni che magari proveranno esperienze non il linea con le aspettative narrate da certe aziende.

Perché sono abbastanza certo che qui moltissime molte non si parla di lavorare meno, sia perché va bene la produttività ma oltre un certo limite non si può andare, sia perché in molti contesti vedo più probabile il contrario per vari motivi.
Chiaramente ci saranno gli esempi da seguire, sta anche nella fortuna di stare in quelle aziende e non in altre che cercheranno di approfittarsene.


Ma mi fermo qui...