Infatti io faccio pochissimo straordinari (soprattutto perché alle 17 chiude il nido), se capita entro alle 630 o 7
Ed infatti il “manager” mi vede come lavativo, perché non sto lì come certi colleghi 9-10 ore al giorno a scaldare la scrivania o le macchinette del caffè o perché “non i ghe riva”
Ma sinceramente non me ne frega niente ormai, io finisco sempre tutto in tempo e la priorità è la famiglia non il lavoro
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In realtà a seconda dell'idea ci sono parecchi incentivi.
E' chiaro che se vuoi aprire il negozio di abbigliamento è una cosa, altro se hai idee innovative e competenza
Tutti gli incentivi del Governo Italiano | Incentivi.gov.it
Detto questo bisogna anche fare i conti con quanto spiegato qui
Lavoro, un sistema al capolinea | Phastidio.net
Ultima modifica di Gianni78ba; 02/06/2022 alle 13:31
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Io sono di quelli che ha la tendenza a rimanere mezzora o anche oltre 1 ora l'orario di lavoro, poichè non di rado le cose sono tante e non voglio lasciarle a mezzo
Anche qui tra le generazioni dalla mezza età in su (le vecchie generazioni poi facevano spesso doppio lavoro perchè lavoravano in ufficio/fabbrica/nel settore degli sport invernali e a tempo perso avevano anche la campagna, la vigna ecc), ma penso sia una mentalità abbastanza comune in tutto il nord.
L'ideale sarebbe una giusta via di mezzo ma vedo che tra le nuove generazioni (soprattutto sotto i 30 anni) la mentalità si è rovesciata del tutto e la voglia di lavorare o di sbattersi è venuta decisamente meno tra tanti.
Nel contesto attuale non puo' esserci la scusa che non c'è lavoro perchè ce n'è molto di piu di 10/15 anni fa (grazie anche ai tanti pensionamenti dei "boomers" che ci sono stati negli ultimi anni), stanno cercando ovunque e in tutti i settori (penso che qui tante offerte e tanti concorsi come ora non si vedevano dagli anni 90/primi 2000)
nel settore turistico ormai stanno gettando la spugna (e stanno cercando alternative reperendo personale dall'estero), vengono rifiutati anche posti da barista o cameriere a 1500 euro con vitto e alloggio pagato.
Che poi posso capire che un giovane non voglia fare tutta la vita il cameriere o il barista ma almeno inizierebbe a rendersi un po' indipendente, fare esperienza e magari pagandosi anche una parte degli studi universitari.
Stessa sorte per altri posti (un mio conoscente falegname ad esempio mi diceva che non riescono a trovare un ragazzo neanche tra i diplomati alle scuole professionali per falegnami).
Ma "dulcis in fundo" neanche più i posti pubblici sono appettibili (parliamo di categoria C o D con stipendio di 1500/2000 euro, perlopiù a tempo indeterminato), fanno fatica o non riescono a coprire dei posti in particolare in paesi più sperduti o nelle valli (ma che in 30/40 minuti possono essere raggiunti dal fondovalle o da centri abitati più grandi... e poi comunque si puo' iniziare li, prendere un appartamento e poi chiedere la mobilità per avvicinarsi alla località di residenza).
10/15 anni fa i posti pubblici che si liberavano erano pochissimi e se ti chiamavano a 70 km da casa accettavi al volo e sicuramente non ti facevi deppennare da una graduatoria.
Certo poi c'è il famoso RdC che è un potente dissuasore, poteva starci in tempo di pandemia ma ora che l'emergenza è passata chi di dovere dovrebbe iniziare a prendere dei provvedimenti.
Ultima modifica di meteo_vda_82; 02/06/2022 alle 19:04
Ti rispondo con una scena dai Simpson:
"signora Capraball come facciamo a capire se siamo innamorati?"
"la maggior parte di voi non si innamorerà mai, si sposerà solo per paura di rimanere soli".
QUesta per me è una grande verità che alla fine non si ammetterà mai, anche perchè pur innamorandoci quante sono le probabilità di essere davvero ricambiati per filo e per segno? e la probabilità che qualcuno si innamori di noi è direttamente proporzionale a quali qualità possiamo mettere sul piatto. E meno qualità abbiamo meno sono le persone a cui interessiamo e meno le probabilità che tra queste ci sia qualcuno che ci interessa.
La stessa cosa per il lavoro:
o si hanno qualità che non sono da tutti oppure inevitabilmente si trova un lavoro per la necessità psicologica di cui sopra a prescindere da quello che si fa.
E parlo anche per situazioni che conosco bene in cui teoricamente la professionalità c'è ed è considerata anche alta.
Il lavoro amministrativo soprattutto in italia presenta connotati kafkiani e certe professioni in particolare "producono lavoro" che si spera non debba mai servire. (Questa è la migliore definizione di ciò che fa un commercialista che abbia mai sentito, far cose che si spera mai nessuno controlli nell'attesa che l'automazione renda del tutto inutile quello che si fa e si è fatto per una vita; con il tracciamento totale crollerebbe, anzi no crollerebbe, crollerà anche il contenzioso tributario).
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...e ne deriva che quindi come dicevo la stragrande maggioranza delle persone lavora solo per portarsi a casa la paga,che poi lo faccia comunque con impegno e in modo onesto è un altro discorso,ma tendenzialmente se potesse ne farebbe volentieri a meno.Certo c'è lavoro e lavoro,un chirurgo può averne anche le palle piene,ma se in ps arriva un bambino in pericolo di vita se è neccessario farà qualche ora in più anche se ha finito il suo orario standard se è indispensabile,io se sto caricando un camion con il muletto se ne arriva un altro che sfora l'orario mi posso anche incavolare e se trovo un altro sfigato che lo carica al posto mio me la filo.Ho constatato un curioso fenomeno,tra la mia cerchia di amici e conoscenti negli ultimi anni,più o meno miei coetanei e quindi a tiro per la pensione.Quando un coniuge va in pensione,c'è un immediato impulso nell'altro di emularlo,magari sfruttano qualche legge o leggina,rinunciando anche a centinaia di euro al mese di pensione pur di anticiparla di 2-4 anni.Di solito questo fenomeno si verifica quando ad andare in pensione è prima il marito,raggiunti magari i canonici 43 anni di contribuzione,e la moglie lavora ancora.Si tratta di gente che fa tutti mestieri di poco prestigio per così dire,impiegati o operai,ma comunque è indicativo del fatto che al di la delle un pò ipocrite affermazioni sulla necessità e nobiltà del lavoro,che sento spesso ancora profferire da queste parti,se si può si scappa.................................
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
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I lavori come barista o cameriere oltre allo stipendio vanno valutati anche in base all'orario... Se come spesso accade di parla di 70/90 ore settimanali beh....
Per quanto riguarda le graduatorie e i posti rifiutati invece è naturale che se si viene presi a Milano per uno stipendio di 1200 euro non ci vai, a malapena ti bastano per affitto e bollette se non vuoi stare in una stanza tripla mal messa fuori città...
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